AAA cantiniere cercasi. Non si trovano i lavoratori stagionali per bar, ristoranti e alberghi e la situazione sta diventando drammatica. Ma non va meglio alle imprese agricole specie se produttrici di vino della Marca. Infatti il 50 per cento delle oltre 300 cantine ubicate nell’Opitergino Mottense e nella sinistra Piave (Vazzola, Mareno di P., San Polo) è alla ricerca della figura del cantiniere. Un tempo si limitava al travaso del vino e a tutti quei lavori dalla vendemmia all’imbottigliamento.
Il ruolo del cantiniere
Oggi la situazione è cambiata come spiega il professor Michele Zanardo presidente del Comitato nazionale Vini Dop e IGp per il Ministero delle politiche agricole: “Si lavora con le biotecnologie e macchinari di alta tecnologia, siamo ben lontani dalla figura di qualche decennio fa. Servono persone formate per il nostro tessuto economico e ci stiamo muovendo con le scuole per dare risposte ai nostri imprenditori”. Un lavoro in questi ultimi anni che ha visto la forte presenza di stranieri specialmente slavi e albanesi come conferma Gigi Peruzzetto dell’azienda Casa Roma di San Polo di Piave: “molti colleghi hanno avuto esperienze positive con questi ragazzi provenienti dai Paesi dell’ex blocco sovietico. Oggi i ragazzi preferiscono lavorare all’aperto nei campi. E’ vero che la in cantina si lavora molto specie nei mesi di settembre e ottobre però il cantiniere rappresenta il cuore dell’azienda”. Di media lo stipendio va dai 1200 ai 1600 euro (dipende dalla grandezza dell’impresa)
Il parere di Bigai
Umberto Bigai (Tenimenti Bigai) dal 1587 (ma sicuramente attiva già prima) produttore di vini a Barco di Pravisdomini e con vigneti nel confine orientale della Marca, non ha dubbi: “In quasi 500 anni di lavoro la figura del cantiniere è stata centrale. Condivido questo allarme e dobbiamo fare squadra assieme anche per quanto riguarda la formazione dei giovani”.