Era nato tutto per caso, su facebook. Cercando ex giocatori, ci imbattiamo in Walter Bianchi, l’ex terzino di Parma e Milan, che Arrigo Sacchi preferì inizialmente a Paolo Maldini, a sinistra. Navigando fra ex crociati, la mente torna alle lunghe leve di Bianchi, che aveva parecchio di Paolo De Ceglie, esterno sinistro del Parma di Roberto Donadoni. Nato in Svizzera, Bianchi è fra gli spariti dai radar dei tifosi.
Se Sacchi sapesse
Walter è schivo, silenzioso, risponde al nostro saluto preoccupato, tramite whatsapp, e purtroppo la nostra preoccupazione è giustificata.
Pochi giorni fa tentiamo la videochiamata a sorpresa, per raccontare la sua storia dall’inizio, Bianchi non risponde, cattivo segnale. Poi scrive, in lungo, accorato: “Scusa se non ti ho richiamato. Ero e sono impegnato con un problema fisico (tanto per cambiare) e tra chemio, interventi chirurgici controlli e analisi sono poco presentabile, ecco il motivo per cui non rispondo volentieri alle videochiamate”.
Uno degli eroi del Tardini
Già lì ci prende un groppo allo stomaco e poi in gola. Walter è un ’63, l’abbiamo a memoria, era un eroe dello stadio Tardini, metà anni ’80, appunto, Mussi e Bianchi sulle fasce, Apolloni e Minotti al centro.
“Attualmente – scrive -, sebbene abbia risposto con coraggio e il solito spirito combattivo all’ennesimo contrattempo, non sono molto propenso a mostrarmi e ad espormi, prima che… sia dichiarato definitivamente fuori pericolo”.
Il difficile momento
“Tutto è iniziato a gennaio-febbraio 2019 – ricorda -, dopo aver eseguito chemioterapia preoperatoria, a giugno 2019 ho effettuato l’intervento chirurgico allo stomaco per rimuovere un adenocarcinoma. Ripeto la chemio, post-operatoria e per almeno altri 4 anni sarò sempre sotto controllo e un soggetto a rischio! Sono disponibile per ogni intervista ma al telefono”. Fin qui il primo messaggio di Walter. L’idea sarebbe stata proprio di andarlo a trovare a casa, neanche vogliamo sapere dove sia quel ragazzo d’oro, elegante.
In bilico
Walter scrive, è in bilico fra la ricerca della tranquillità, la voglia di privacy e la gentilezza nel rispondere, anche per rievocare. Ci anticipa lui, neanche chiediamo. Volevamo una celebrazione della figurina, magari in voce, inquadrando le maglie, con il telefonino, Bianchi invece scrive, tramite whatsapp.
Il preferito di Sacchi si racconta
“Dopo aver concluso una breve carriera calcistica terminata a 30 anni con una buona dose di successi: ’80-’81, scudetto primavera con il Cesena; 85-86 vittoria del campionato di serie C con il Parma;
87/88 vittoria del campionato italiano di serie A con il Milan;
88/89 vittoria coppa Campioni e supercoppa Italiana con il Milan;
89/90 vittoria campionato di serie B con il Torino; 90/91 vittoria del campionato di serie B con il Verona!!”.
“Considerando buoni piazzamenti e prestazioni nei campionati di Rimini Parma e Cosenza, la mia breve carriera è anche costellata da una serie di infortuni ed incidenti che hanno superato i vari successi sopra elencati in 12 anni di calcio professionistico: le mie ginocchia, le braccia, uno zigomo, i tendini adduttori sono stati ricostruiti o rimodellati da operazioni chirurgiche”.
Quasi trent’anni fa
Ogni tanto serve una presa di fiato, per capire il dramma sportivo. “Oltre ad un coma farmacologico in seguito all’incidente subito a Verona”. Sì, forse, adesso ricordiamo, qualcosa del genere, sono passati 30 anni.
Walter oggi
“In totale nei 12 anni di attività professionistica sono stato operato una diecina di volte!”.
Insomma Walter ne ha passate tante e forse anche per quello non aveva soldi da buttare, gli stop alla carriera comunque levano opportunità, anche economiche, e magari le cure non sono state tutte pagate dalle società o dalle assicurazioni.
“Per quanto riguardo la mia situazione economica non sono messo così male, ho fatto sempre una vita normale e mai sopra le righe e vivo di pensione. Non ho mai potuto beneficiare di certi contratti perché venivo sempre ingaggiato dopo un recupero fisico o da infortuni che condizionavano anche coloro che si avvalevano delle mie prestazioni. Quindi, dopo avere smesso, ho sempre vissuto una vita normale e avuto qualche problema poco prima di raggiungere l’età della pensione. Che grazie a una variazione di legge “fu spostata” di circa 18 mesi circa”.
“Grazie ad alcuni colleghi e veri amici che mi sono stati vicino anche economicamente, ho superato il tutto senza dover chiedere aiuto a nessuno, Stato o eventuali assistenti sociali. Ora sto combattendo con questo adenocarcinoma ma anche qui, con il sorriso sulle labbra, affronto con coraggio ciò che il Signore ha disegnato per me e senza nulla chiedere posso ritenermi fortunato e orgoglioso per ciò che ho dato e ricevuto! Tutto qui.. Ho una bella famiglia e a luglio (se tutto va bene) diventerò nonno di un maschietto che chiameremo Manuel”.
Andiamo a rivedere la carriera, allora. Sacchi maestro e scopritore
Cesena 1981-82 e Rimini la stagione successiva, con 33 presenze, entrambe le annate con Arrigo Sacchi. Poi Brescia, di nuovo al Rimini, il biennio al Parma e il passaggio in rossonero, con appena 5 gettoni, in serie A, in due campionati. Il resto l’ha ricordato lui. Torino (18 gettoni), Verona senza mai giocare, Cosenza bene, di nuovo Verona.
Da Sacchi lo spirito dell’allenatore
Ha allenato il Foligno, salvandolo dalla retrocessione, e le giovanili del Gubbio, con cui ha vinto il campionato degli allievi regionali 1998-1999 e poi si è aggiudicato il campionato allievi sperimentali. Dal 25 luglio 2011 è stato vice allenatore di Antonio Rocca, nell’Italia under 15.
Auguri Walter, siamo sicuri che adesso tutto il calcio italiano tiferà per te.