Il Giro d’Italia numero 104 cerca ancora un padrone. Oggi la tappa appenninica e quella dello sterrato, che porta da Castel di Sangro a Campo Felice, potrebbe dire chi è il re della prima settimana della corsa a tappe. Il primato in classifica dovrebbero giocarselo il colombiano Egan Bernal, il giovanissimo belga Remco Evenepoel e il russo Aleksandr Vlasov, ma occhio all’inserimento di Giulio Ciccone che corre in Abruzzo sulla strade di casa sua.
La tappa del Giro di ieri vinta dal francese Victor Lafay
Ieri Victor Lafay (Cofidis) ha vinto l’ottava tappa la Foggia – Guardia Sanframondi), di 170 chilometri. Al secondo e terzo posto si sono classificati i compagni di fuga Francesco Gavazzi (Eolo-Kometa Cycling Team) e Nikias Arndt (Team DSM). Si è ritirato Caleb Ewan, vincitore di due tappe.
1 – Victor Lafay (Cofidis) – 170 km in 4h06’47”, media 41.332 km/h, 2 – Francesco Gavazzi (Eolo-Kometa Cycling Team) a 36” ,3 – Nikias Arndt (Team DSM) a 37”
Classifica generale del Giro
1 Attila Valter (Hun) Groupama – FDJ 31:10:53
2 Remco Evenepoel (Bel) Deceuninck – Quick-Step 11”
3 Egan Arley Bernal Gomez (Col) INEOS Grenadiers 16”
4 Aleksandr Vlasov (Rus) Astana – Premier Tech 24”
5 Hugh Carthy (GBr) EF Education – Nippo 38”
6 Damiano Caruso (Ita) Bahrain Victorious 39”
7 Giulio Ciccone (Ita) Trek – Segafredo 41”
8 Daniel Martin (Irl) Israel Start-Up Nation 47”
9 Simon Yates (GBr) Team BikeExchange 49”
10 Louis Vervaeke (Bel) Alpecin – Fenix 50”
Le maglie del Giro d’Italia
Maglia Rosa: Attila Valter (Groupama – FDJ)
Ciclamino, leader della classifica a punti Tim Merlier (Alpecin-Fenix)
Azzurra, leader del Gran Premio della Montagna Gino Mäder (Bahrain Victorious)
Maglia Bianca, leader della Classifica dei Giovani è Attila Valter (Groupama – FDJ), indossata da Remco Evenepoel (Deceuninck – Quick-Step).
La prima maglia rosa ungherese del Giro: Attila Valter
Attila Valter, subito dopo l’arrivo di ieri, ha dichiarato: “Una giornata perfetta per me e per tutta la squadra. Una volta che la fuga è partita abbiamo cercato di non prendere rischi. È incredibile vedere tutti i miei compagni che lavorano per me ed è fantastico poter fare un’altra giornata in Maglia Rosa”.
La storia di Attila Valter nei Giro
Attila Valter sale su una bicicletta da strada solo a 18 anni, da junior, “per divertirmi. Io venivo dalla mountain bike e mi piaceva moltissimo, i miei modelli erano Absalon e Schurter, ma per fare carriera dovevi entrare nelle squadre migliori, ed era difficile per un ungherese. Prima ancora avevo fatto pallamano, basket, baseball e anche la Bmx. In quegli anni trovavo monotono il ciclismo su strada, lo guardavo in tv solo per vedere Bodrogi (il primo grande pro’ ungherese, ndr) Il ciclismo da noi sta crescendo velocemente – riprende Attila Valter, nato a Csomor, vicino alla capitale – servono più squadre Professional e Continental per alzare il livello.
In questi giorni c’è il Giro d’Ungheria, che ho vinto l’anno scorso. Spero che questa mia maglia possa spingere il governo e aiutare le squadre a credere nel ciclismo, perché non siamo Francia o Italia, ma noi non siamo più deboli. Vogliamo diventare potenti come lo siamo nel nuoto. Questo è l’inizio di una nuova era. E voglio tornare qui al Giro per vincerlo».
Il papà corridore e la madre massaggiatrice
Il papà è stato corridore 25 anni fa, e adesso lo allena; la mamma fa la massaggiatrice. Attila, come i nuovi corridori emergenti, viene dalla mountain bike. «Ho iniziato su strada solo a 18 anni da junior, per divertimento. In mtb i miei modelli erano Absalon e Schurter, ma per fare carriera dovevi entrare nelle squadre migliori, era difficile. Così ho cominciato su strada con una formazione Continental ungherese, Pannon cycling team, dove c’era anche Marton Dina, siamo buoni amici».
Il primo piazzamento al Giro di Slovacchia: terzo di tappa, a 19 anni, alle spalle di Julian Alaphilippe. Lo scovano i dirigenti della Ccc e lo portano nel loro team satellite Continental; poi nel 2020 il debutto nei professionisti. Una delle primissime corse, Tour delle Alpi Marittime, va in fuga con Pinot: Marc Madiot lo nota e da quel momento fa di tutto per portarlo con sé. Attila ha lo stesso manager di Roglic: il ticinese Mattia Galli. Vive ancora in Ungheria, «è un paradiso per allenarsi», e va matto per la verza ripiena: Toltott Kaposzta, uno dei piatti tipici nazionali.
Il Giro si prepara alle tappe di Nordest. Ravenna-Verona in omaggio a Dante Alighieri
Queste del tappe del Triveneto del Giro d’Italia 2021. Nel ricordo di Dante Alighieri, nel settecentesimo anniversario dalla morte, il 21 maggio è prevista la 13^ tappa da Ravenna, dove il Sommo Poeta è sepolto, a Verona, dove il poeta trascorse alcuni anni del suo esilio, e i riferimenti alla città, alla sua storia, ai suoi luoghi e tradizioni all’interno della Divina Commedia sono numerosi. E’ una tappa di pianura e si parte da Ravenna (vicino alla tomba del Poeta) per percorrere tutta la pianura fino a Verona. Si transita anche da Bagnolo Po, terra di Learco Guerra che 90 anni fa indossò la prima Maglia Rosa della storia.
Da Cittadella il Giro arriva sul Monte Zoncolan
Sabato 22 maggio, la 14^ tappa con partenza da Cittadella. E’ il giorno del temuto Monte Zoncolan (Udine). Prima delle tappe di alta montagna del secondo fine settimana. Presenta solo la salita di Monte Rest lungo il percorso, ma il finale è durissimo. Si scala lo Zoncolan dal versante di Sutrio (l’unica volta che fu affrontato da quel versante risale al 2003 con la vittoria di Gilberto Simoni) che presenta negli ultimi 2 km pendenze che toccano il 25-27% prima di affrontare la dirittura d’arrivo.
La favola di Alessandro De Marchi in maglia rosa al Giro
La favola del friulano Alessandro De Marchi, che mercoledì compie 35 anni, è durata due giorni. In maglia rosa dopo una fuga a lunga gittata nella tappa di Sestola, ha perso il primato due giorni dopo nella tempesta della frazione di Ascoli Piceno. Da dilettante ha corso con il team trevigiano Bibanese (2005-2008) , di Bibano di Godega S. Urbano (Treviso) il paese del governatore del Veneto Luca Zaia e con il Cycling Team Friuli da dove ha spiccato il volo per il professionismo.
Si batte per Regeni e la sicurezza stradale
L’ex maglia rosa non ha paura a chiedere verità per Giulio Regeni, friulano come lui, e neppure di metterci la faccia per la sicurezza stradale: ad aprile, mentre lui correva il Tour of the Alps, l’ennesima vittima sull’asfalto è stata la 17enne Silvia Piccini, la sorella di un corridore della Bujese. “Desideriamo ringraziare Alessandro e complimentarci con lui – dicono i genitori di Regeni papà Claudio e mamma Paola – per la conquista della maglia rosa, immaginiamo frutto di tenacia, passione e impegno costante nel tempo. Doti che sarebbero piaciute molto a Giulio”.
E ancora: “Il suo gesto e le sue parole ci hanno commossi anche perché hanno offerto la visibilità che può dare una vittoria sportiva importante a una causa civile, com’è la ricerca di verità e giustizia per Giulio. Portare il bracciale giallo e farne bella mostra in un momento così importarne è un modo semplice ma efficace per dire da che parte si sta”.
Il ricordo di Andrea Carolo
Al braccio di Alessandro c’è anche un altro braccialetto blu: la dedica in questo caso è per Andrea Carolo, 21enne del Cycling Team Friuli, vittima qualche anno fa di una miocardite
La famiglia dell’ex maglia rosa del Giro. Alessandro e Rosa hanno un figlio e arriverà il secondo
Anna Calligaro è diventata la signora De Marchi, a novembre 2018 è nato Andrea e alla fine del prossimo settembre arriverà un fratellino o una sorellina. Anna la pigra è diventata maestra, Alessandro quello serio è al comando del Giro d’Italia. “Continuo a guardare la sua espressione e penso: pazzesco. Non l’ho mai visto così raggiante, luminoso. Nessuno merita questa maglia più di lui. Gliel’ho anche scritto: goditi tutto quanto. Ha sempre fatto sacrifici a testa bassa e quando raggiunge un obiettivo non se lo gode fino in fondo. Dovrebbe imparare a valorizzarsi. A casa fa tutto. Per esempio cucina, gli piace: ruba le ricette ai cuochi delle squadre, roba da corridori eh, ma fa un pollo al curry speciale”. Appassionato di montagna, il corridore friulano è anche attento nell’uso dei social. Il suo profilo Instagram è seguito da quasi 30.000 persone.
Le reazioni in Friuli: sindaco ed ex direttore sportivo
“Ha vinto l’orgoglio di un campione che, dopo aver avuto un periodo difficile con tanta umiltà ha saputo ripartire. Si vedeva che voleva vincere e lo ha fatto – ha detto il primo cittadino di Buja Stefano Bergagna –: per sé e la sua famiglia e per tutta la comunità». Bujese compresa, la società ciclistica in cui è cresciuto. «Ha iniziato con noi giovanissimo – ricorda una colonna dell’Asd come Roberto Bortolotti – vederlo vincere oggi è stata una cosa indescrivibile». Massimo Ursella, presidente dell’associazione, se l’è goduta al lavoro.
«Per Alessandro è il coronamento della carriera, per noi – afferma – è un riconoscimento per tutto il lavoro che facciamo con i giovani, l’emblema di cosa vuol dire farli crescere senza troppa pressione, sereni e desiderosi di divertirsi in bicicletta». Fatica ad assimilare la notizia Roberto Bressan, team manager del Team Friuli, che a De Marchi ha offerto il trampolino per saltare nel mondo del professionismo. «Per lui sono felicissimo e lo sono per noi, fa onore a se stesso e a tutta la nostra squadra. Per me questo risultato va oltre la felicità» .
Il Giro d’Italia tappa per tappa
Novara (domenica). Il belga Tim Merlier ha ottenuto la sua prima vittoria alla Corsa Rosa, alla sua prima partecipazione in un grande giro. Sul traguardo di Novara si è imposto in volata davanti al campione nazionale italiano ed europeo Giacomo Nizzolo ed Elia Viviani, alzando le mani componendo una lettera “W”, dedicando il successo a Wouter Weylandt, nel decennale della scomparsa.
Canale (lunedì). Taco van der Hoorn (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux) ha vinto in solitaria la terza tappa del centoquattresimo Giro d’Italia, la Biella – Canale di 190 km. Al secondo e terzo posto si sono classificati rispettivamente il friulano Davide Cimolai (Israel Start-Up Nation) e Peter Sagan (Bora – Hansgrohe).
Sestola (martedì). E’ il giorno della maglia rosa del friulano di Buja Alessandro De Marchi. Per il secondo giorno consecutivo arriva la fuga al Giro d’Italia. Joe Dombrowski ha trionfato sul traguardo della quarta tappa mentre Alessandro De Marchi ha chiuso al secondo posto andando ad indossare la sua prima Maglia Rosa
Cattolica (mercoledì). Vince in volata l’australiano Caleb Ewan, davanti a Nizzolo e Viviani. Per una caduta nel finale s’infortuna lo spagnolo Mikel Landa, uno dei favoriti del Giro già ritirato nel 2016 e 2017.Prima era caduto Pavel Sivakov, considerato il capitano di riserva della Ineos Grenadiers.
Ascoli Piceno (giovedì). Finisce il sogno del friulano di Buja Alessandro De Marchi. Gino Mäder (Bahrain Victorious) ha vinto in solitaria la sesta tappa. Al secondo e terzo posto si sono classificati rispettivamente Egan Bernal (Ineos Grenadiers) e Daniel Martin (Israel Start-Up Nation). Attila Valter (Groupama – FDJ) è il nuovo leader della classifica generale e indossa la Maglia Rosa con 11” di vantaggio su Remco Evenepoel (Deceuninck – Quick-Step) e 16″ su Egan Bernal (Ineos Grenadiers). E’ il primo ungherese in testa alla classifica dl Giro d’Italia.
Termoli (venerdì). Caleb Ewan (Lotto Soudal) ha vinto in volata la settima tappa del centoquattresimo Giro d’Italia, la Notaresco – Termoli, di 181 km. Al secondo e terzo posto si sono classificati rispettivamente Davide Cimolai (Israel Start-Up Nation) e Tim Merlier (Alpecin-Fenix).
La maglia rosa compie 90 anni
Lunedì 10 maggio è stato celebrato l’anniversario della Maglia Rosa, indossata per la prima volta da Learco Guerra il 10 maggio del 1931. Per l’occasione, RCS Sport ha promosso il Manifesto del Giro d’Italia 2021, realizzato dall’artista italiano TVBOY, in occasione del contest lanciato per i 90 anni della Maglia Rosa. Nel Manifesto sono presenti i quattro finalisti tra le Maglie Rosa più amate: Coppi, Merckx, Pantani e Contador. Da allora l’hanno indossata 254 corridori, 74 per un giorno solo.