Una stima, sembra assai vicina alla realtà, indica che nel corso del secondo conflitto mondiale i tedeschi abbiano razziato alle loro vittime un quinto dell’arte europea. Un ex sottosegretario di Stato americano ha affermato che, solamente al popolo ebraico, il Reich avrebbe portato via almeno 600.000 opere. Questo non soltanto per arricchirsi ma anche per eliminare tracce dell’identità ebraica. Anche in Italia il numero delle opere trafugate è difficile da calcolare. Ultimamente, il direttore della Galleria degli Uffizi Eike Schimdt ha tuonato contro il governo tedesco per far restituire al suo museo il quadro ilVaso di fioridel pittore olandese Jan van Huysum. L’opera fu prelevata dalle truppe tedesche durante la ritirata dall’Italia alla fine del conflitto mondiale. I tedeschi, ma questo fortunatamente non è “bottino di guerra”, si prendono ora una delle icone del nostro cinema: Bud Spencer.
Dalle locandine ai cimeli
Al popolare attore sarà dedicato, infatti, dal prossimo giugno un museo a Berlino, dove saranno esposti cimeli e foto rare della sua vita privata e della carriera sul grande schermo. Non mancherà l’esposizione delle locandine dei film, dei costumi originali e, addirittura, delle macchine utilizzate per alcune pellicole come la Volkswagen Buggy rossa e gialla di “Altrimenti ci arrabbiamo” e del flipper del film “Pari e dispari”.
Il lato meno conosciuto di Bud
Uno spazio della mostra sarà dedicato agli aspetti meno conosciuti di Bud, come la sua passione per il volo (fondò una compagnia aerea, dove lui stesso pilotava), per il canto (incise e scrisse vari brani) e ovviamente per lo sport. A questa sezione verrà dedicato un grande spazio. Ricordiamo che Bud, da giovane, era stato un campione italiano di nuoto e pallanuoto e in maglia azzurra aveva partecipato alle Olimpiadi del 1952 e del 1956. Fu il primo italiano a nuotare i 100 metri stile libero scendendo sotto il minuto.
La statua
Accanto al museo sorgerà anche una statua dedicata all’attore, interamente finanziata dai suoi fan tedeschi. A onor del vero, va detto che questa mostra non è un “furto” delle autorità tedesche. Ma che, anzi, è stata autorizzata e organizzata dalla stessa famiglia di Carlo Pedersoli (vero nome dell’attore) su pressione dei suoi ammiratori teutonici. Molti non sanno che Bud Spencer non era famosissimo solo in Italia ma anche in altre nazioni,. Come appunto la Germania, dove la sua popolarità era addirittura superiore.
I film di Bud
Oltre alla ricchezza nell’esposizione, la mostra proporrà un programma di intrattenimento. Nel museo sarà allestito un piccolo cinema “Bud’s Cine-Lounge”, sullo stile delle sale anni ’70. All’interno della saletta sarà possibile vedere documentari su e con Carlo Pedersoli. Tanto materiale inedito e le scene cult dai più famosi film di Bud Spencer e Terence Hill. La mostra sarà affiancata dalla degustazione di piatti della cucina italiana, campana in particolare (Bud era napoletano e di dilettava pure ai fornelli) e dalla vendita di gadget.
Bud arriverà in Italia?
La mostra, in forma diversa, era stata già presentata, con grande successo, alla fine del 2019 in collaborazione con l’Istituto Luce-Cinecittà all’interno del Palazzo Reale a Napoli.
Speriamo che, dopo Berlino, la famiglia, proprietaria della preziosa collezione privata, sposti la mostra in altre città italiane. Il mito di Bud, a oltre 5 anni dalla morte, è più vivo che mai. Arricchito dall’arrivo di nuovi fan che stanno imparando a conoscerlo nella programmazione delle vecchie pellicole.