Il giallo della studentessa scomparsa in vacanza a Tai di Cadore. Nessuno vide niente. Quarant’anni dopo uno dei “mostri del Circeo” ha raccontato una versione ma non ci sono conferme. Un libro e il bosco. La mente corre immediatamente alle favole. Libri che raccontano di boschi incantati, di lupi, di innocenti in pericolo, di eroici salvatori. Nelle favole, certo. La vita, però, racconta spesso storie diverse. Storie in cui Cappuccetto Rosso si perde nel bosco e non torna più a casa. Non arriva il cacciatore a salvarla. Il bosco è quello di Tai di Cadore, frazione di Pieve di Cadore. A non tornare più a casa è Rossella Corazzin.
Chi è Rossella
Rossella ha diciassette anni, frequentava il liceo classico e viveva con la famiglia a San Vito al Tagliamento. Il 16 agosto 1975, insieme ai genitori, arriva a Tai di Cadore per passare le vacanze a casa di una zia. Il 1975, l’Italia è già scossa dal terrorismo, nell’agosto 1974 c’era stata la strage dell’Italicus. Da tempo il boom economico aveva lasciato spazio all’incertezza. Il 1975 sarà anno di misteri. il massacro del Circeo, l’omicidio di Pasolini, la strage di via Caravaggio. Terrorismo, crisi economica, misteri, sono cose così lontane dalla vita di Rossella Corazzin. Almeno così crede lei. La vita di Rossella è una vita tranquilla, abitudinaria.
L’imprevisto dopo le abitudini
Le abitudini sono rassicuranti. Gli stessi orari, le stesse cose, stessi luoghi, stesse persone. L’imprevisto, ciò che non possiamo controllare, spaventa. Anche in vacanza, Rossella Corazzin ha le stesse abitudini. Esce con il padre a fare una passeggiata dopo il riposo pomeridiano. E comunque esce raramente da sola. Il 21 agosto 1975, Rossella rinuncia alla sicurezza delle su abitudini. La mattina si avvia sola per la strada principale di Tai di Cadore. Incontra per strada il padre, che chiede conto alla figlia del perché si trovasse da sola. Rossella risponde che sentiva il bisogno di evadere. Nel pomeriggio la ragazza, chiede al padre di rinunciare al riposo pomeridiano per anticipare la passeggiata, così da evitare i frequenti temporali pomeridiani. Il padre risponde che non può rinunciare al riposo e invita Rossella ad andare da sola. La figlia accetta ma raccomanda al genitore di aspettarla perché sarebbe tornata a prenderlo. E si avvia da sola. E’ la prima volta che si avvia sola. Rossella Corazzin, scompare nel nulla.
Si cerca Rossella
Iniziano subito le ricerche. I cani seguono le tracce, si fermano accanto ad una delle panchine che costeggia la strada statale. Una di quelle panchine su cui si fermava a leggere in compagnia del padre. Un testimone dichiara di aver visto una ragazza che camminava lentamente con un libro in mano e cercava con lo sguardo una panchina su cui sedersi. Abbiamo quindi un primo dato certo, Rossella non aveva cambiato abitudine. Voleva fermarsi a leggere, come sempre. La titolare di un negozio di alimentari a Tai di Cadore, dichiara che il 21 agosto, nel pomeriggio, vede passare davanti al suo negozio un fuoristrada. Vede, all’interno del veicolo, una ragazza riversa, come se dormisse, con un golf verde sulle spalle. Rossella indossava un golf verde.
Tante dichiarazioni per Rossella ma nessuna attendibile
Negli anni sono state battute molte piste. Rossella in una lettera scritta il 17 agosto 1975, cita un ragazzo. Gianni, che ogni anno passa le vacanze a Tai di Cadore. Gianni ha una sorella, Giuliana. Dopo anni di buio, nel 2015 arrivano le dichiarazioni di Angelo Izzo. Izzo è uno degli aguzzini di Donatella Colasanti e Rosaria Lopez. Il massacro del Circeo. Izzo è estremista di destra, condannato anche per altri omicidi. Secondo le dichiarazioni di Angelo Izzo, Rossella sarebbe stata rapita, violentata e uccisa da due gruppi. Uno è il gruppo della strage del Circeo, il secondo guidato da Francesco Narducci il medico sospettato di essere il Mostro di Firenze e morto nel 1985 in circostanze misteriose. Secondo Izzo, il rapimento di Rossella Corazzin viene pianificato nella casa di Cortina di Gianni Guido, che parteciperà poi al massacro del Circeo. L’omicidio di Rossella, sarebbe avvenuto nella villa di Francesco Narducci, durante una cerimonia esoterica che prevedeva un sacrificio umano. E’ stato accertato che il Gianni della lettera non era Gianni Guido.
Sono credibili le dichiarazioni di Angelo Izzo?
La sua storia criminale è nota e la sua attendibilità scarsa. I delitti del Mostro di Firenze e il massacro del Circeo hanno un fattore comune, le vittime sono state sempre «esibite», mai fatte sparire, mostrare le vittime è parte del piacere maligno degli autori di questi orrendi delitti. Rossella, invece, scompare nel nulla. Inoltre, come sapevano che quel pomeriggio Rossella Corazzin era sola? Rossella incontra qualcuno la mattina del 21 agosto? E’ stato un predatore solitario che ha avuto la fortuna di trovare Rossella da sola? O qualcuno che poteva osservare quotidianamente i movimenti della ragazza e approfittare del momento favorevole?
Nessuno ha potuto salvare Rossella, non è stata una favola. Nessun vissero felici e contenti. Nemmeno un fiore sulla sua tomba. Non resta che offrire a Rossella una preghiera e la verità.