Anche questa settimana Roberto Tumbarello giudica i giorni appena trascorsi con il suo Diario Liberale. Dalla morte di Filippo di Edimburgo passando per l’amato presidente Pertini analizza i sette giorni con i suoi brevi ma acuti pensieri. Stavolta divaga tra politica, truffatori, Regeni, riaperture e fiducia al Governo. Attenti a leggere bene. Nei suoi pensieri “in libertà” si celano molti spunti su cui riflettere. Buona lettura.
Oggi anch’io darò nel mio cuore l’addio al duca di Edimburgo che incontrai diverse volte lungo la mia carriera
Alla fine degli anni 60 ero anch’io cliente della famosa camiceria di Franco Guarnera in corsia dei Servi a Milano. Fu lì, durante una prova, che lo incontrai e scambiammo qualche convenevole. Vent’anni dopo a Buckingham Palace me lo presentò Sandro Pertini, che accompagnavo nella visita di stato. Il duca fece finta di ricordarsi di me e mi fece molto piacere. Il Presidente mi prese per il braccio perché traducessi. Londra è una bella città – gli disse – ma il clima è cupo. Un uomo solare come lei ha bisogno di più sole. Quando si annoia qui, venga in Italia. Sarà mio ospite al Quirinale
C’è un progetto di rivalutazione del nostro prestigio. È un dono molto più cospicuo dei contributi che mendichiamo
Continuino pure i rapporti con paesi che limitano le libertà, ma sappiano che l’Italia li considera per quel che sono. Non era mai accaduto che un politico italiano accusasse con tanto spregio il premier di un altro stato. Ci voleva Draghi per dare del dittatore a Erdogan. Lo darà anche ad Al Sisi, che nega l’assassinio di Regeni da parte dei suoi servizi segreti. Ha chiesto alla Francia l’estradizione dei terroristi, che ospita da anni in nome di un’ospitalità di cui soltanto il cittadino probo ha diritto. Così ci si fa rispettare. Il riacquisto della dignità nel mondo più che soldi era l’indennizzo da auspicare.
Il denaro è più importante della vita. Riapriamo tutto ed evitiamo la guerra civile che molti sono pronti a scatenare
C’è anelito di violenza non di libertà. Non si può affrontare la folla scatenata che adesso aggredisce la polizia come se l’Italia fosse la Birmania. Pazienza se morirà tanta altra gente di un virus che aumenta la capacità di contagio. Ciò che è accaduto in Sardegna non insegna nulla. Grazie alle restrizioni era diventata regione bianca e i sardi si sono dati subito alla pazza gioia. Come quest’estate in discoteca. I ristoranti erano pieni e le strade affollate. Purtroppo ora è diventata zona rossa e si vergogna di protestare. È urgente un’immissione di cultura. Se no, dopo il Covid, può capitare di peggio.
Si tenta di espugnare l’aula sorda e grigia di Montecitorio per trasformarla, 100 anni dopo, in un bivacco di manipoli
Eppure ci sono le sovvenzioni per i mancati guadagni. Sono, però, un contributo troppo modesto che non tiene conto dell’evasione fiscale. Si sperava in Draghi. Se fosse davvero il migliore sarebbe complice delle nostre abitudini. Macché. Anziché dare i sussidi secondo le legittime pretese, si attiene alle dichiarazioni dei redditi, che ovviamente sono false. I governi tedeschi, francesi, olandesi e di tutti gli altri sono più generosi perché in quei paesi c’è la sciocca abitudine di dichiarare il vero reddito, perché tutti pagano le tasse. Noi, invece, no e siamo ostaggi di chi ci istiga a protestare.
E se riaprissimo tutto? Ristoranti e bar, cinema e teatri, alberghi e palestre. Si consentano anche viaggi e lo shopping
Gli stadi aperti ai tifosi, così è contenta anche l’UEFA e potremmo ospitare le quattro partite di Calcio di Euro 2021 che si disputerà quest’anno dal 12 giugno e non faremo apparire l’Italia come un paese bigotto. Insomma torniamo alla vita normale, consentita, però, solo a chi è vaccinato, che ora sono diversi milioni e non corrono il pericolo di infettarsi tra loro. Così riprenderà il commercio e si neutralizzano i perenni scontenti che non cercano altro se non creare disordini. Blocchiamo l’eventuale disubbidienza civile. Siamo i più furbi di tutti, o no? Che ci vuole a raggirare la pandemia?
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Scontava una condanna a 150 anni. Da noi li avrebbe trascorsi ai domiciliari nella propria residenza con ogni conforto. Gli americani non sono teneri con i criminali. Li sbattono in galera e buttano la chiave. Ma, con la superficialità che li caratterizza, nessuno si è chiesto – né i giudici né la politica – a che cosa gli sarebbero serviti quei 65 miliardi, che rubò a 37mila investitori di tutto il mondo. Con tanti quattrini una mente geniale ma malata può organizzare catastrofi e persino una guerra. Non si indagò su progetti né su eventuali complicità. Agli USA bastò saperlo ormai innocuo.
Dopo la mozione di sfiducia a Speranza davvero Draghi gli chiederà di dimettersi?
Sarebbe come chiedere al giudice di assolvere l’imputato per non farlo incazzare. Se il ministro sarà costretto a lasciare l’incarico, poi potrebbe toccare a lei Presidente farsi da parte. Può esserle utile sapere che Il leone non aggredisce il domatore di cui ha soggezione. Se, però, l’uomo se la fa addosso, la puzza eccita la belva, che diventa aggressiva. Persino al circo è necessario avere dignità. Forse alla Salute era meglio Salvini? Ma ora Speranza è il suo scudo.