Vittorio Pierobon, Ecosfide. Venti storie di scelte alternative nel rispetto della natura. Prefazione di Mauro Corona, Portogruaro, Ediciclo editore, 2020. Surriscaldamento globale, cambiamenti climatici, inquinamento: temi attualissimi che diventano di giorno in giorno sempre più pressanti, ai quali è necessario trovare rimedi efficaci al più presto e che ormai vantano una bibliografia sterminata.
Pierobon e le ecosfide
Il giornalista veneziano Vittorio Pierobon, che nel corso della sua carriera si è a lungo occupato del Nordest e della sua evoluzione, ha voluto dare il suo contributo inserendosi a pieno titolo, con questo libro, nel novero di chi ha analizzato e riflettuto su tali problematiche, a dire il vero piuttosto ansiogene. L’ha fatto con un approccio molto originale e dal taglio ottimista, scegliendo di raccontare storie positive, esperienze di chi ha già messo in atto buone pratiche per deviare da un percorso in atto che potrebbe, se non lo fermiamo in tempo, portarci a un disastro ambientale senza ritorno.
Venti profili per le ecosfide
Le sue Ecosfide sono infatti dei ritratti, venti profili di persone e di coppie che si stanno impegnando in vario modo operando nel rispetto della natura, venti scelte alternative, dunque, come recita il sottotitolo del volume, pubblicato da ediciclo editore. Venti personaggi che Pierobon ha incontrato e conosciuto grazie al suo lavoro di giornalista e che vengono ora raccolte dopo essere state già pubblicate su “Il Gazzettino”, riportandole all’attenzione dei lettori perché, si sa, il quotidiano ha vita breve e cosi, con esso, anche gli articoli che lo compongono.
Quattro sono le sezioni in cui l’autore ha suddiviso i suoi ritratti
La prima è Abbi cura degli alberi: testimonia le esperienze di Pietro Maroè (Il ragazzo che parla con gli alberi), Christian Marcolin (Aiutiamo il mondo a respirare) e Armandio Dal Col (Il maestro del bonsai); giustamente viene messa in apertura, perché sono proprio gli alberi che potranno garantire la difesa al riscaldamento globale, in un momento storico, invece, che vede un progressivo, inesorabile abbattimento di questa imprescindibile riserva di ossigeno per il pianeta, abbattimento dovuto non solo a disastri come quello di Vaia, ma anche per scelte devastanti dell’uomo.
Segue la sezione Ascolta gli animali, che ci fa conoscere Paolo Cugildi (L’avvocato degli animali), Davide Prevedello (Il cinguettio della laguna), Gianni Mattiolo (I leoni della Riviera del Brenta), Daniele Zovi (Il guardiano della natura): perché nella difesa dell’ambiente non possiamo prescindere dalle esigenze dei nostri “coinquilini” su questa terra, entità spesso sfruttate o, peggio, sacrificate sull’altare del nostro falso benessere.
La terza sezione è intitolata Vivi divergente, e in essa trovano spazio, appunto, scelte di vita coraggiose come quelle di Maria Luisa De Bin e Paolo Beraldo (Due cuori e un rimorchiatore), Maurizio Marchesan (La mia vita tra i casoni), Daniele Gallina e Tiziana Miuzzi (Il cielo in una stalla), Ilaria Panozzo (Ilaria, il comandante” del forte): esempi che ci additano strade nuove, modi diversi di condurre la nostra esistenza per dare una vera svolta ecologista alla società.
Il libro si chiude con la sezione più ricca di figure, dal titolo molto eloquente: Supera te stesso. Assieme all’autore incontriamo anche noi personaggi che con le loro avventure hanno superato se stessi, appunto, come Emma Morosini (La pellegrina della Madonna), Tom Perry (Su e giù per i monti a piedi nudi), Andrea Spinelli (Io cammino, il cancro si ferma), Max Calderan (Il figlio del deserto), Paolo Venturini (Paolo, il Mostro congelato), Alberto Fiorin (Il Forrest Gump della bicicletta), Gianfranco Guidolin (Un milione di chilometri sui pedali), Enrico Zennaro (Da Chioggia, via col vento), Alessandro Sarno (Stregato dalle isole).
L’importanza di fare la propria parte nelle ecosfide
Leggendo queste storie, conoscendo le scelte coraggiose di queste persone, persone normali che fanno qualcosa di molto speciale, è facile comprendere come tutti noi possiamo fare qualcosa per cambiare il mondo. Scrive Pierobon, citando Christian Marcolin: “Prendiamo esempio dal colibrì che voleva spegnere l’incendio della foresta con l’acqua raccolta con il suo becco. Sapeva che era impossibile farcela da solo ma, a chi lo derideva, lui rispondeva: io faccio la mia parte.” (p. 13)
Ecco, possiamo concludere anche noi, assieme a Pierobon: “Ognuno di noi può fare la propria parte”. Non abbiamo scuse e il suo libro ce lo ricorda bonariamente.
Chi è Vittorio Pierobon
Vittorio Pierobon, nato a Venezia, giornalista da sempre, scrive per “Il Gazzettino”, giornale di cui è stato per 15 anni vicedirettore. Nel corso della sua carriera si è occupato dei grandi accadimenti del Nordest, dalle Brigate Rosse alla mala del Brenta, dall’incendio della Fenice al Mose, un attento testimone e cronista dell’evoluzione del Nordest. È stato presidente dell’Ordine dei giornalisti del Veneto. Autore, de Le radici del futuro. I protagonisti del Veneto (Marsilio), scritto assieme a Riccardo Calimani, e de Il turismo a Venezia e nel Veneto (Supernova).