Ci si aspettava un altro 2021. Di sicuro le categorie economiche, ma anche le famiglie, avevano una grande fiducia in un anno sì difficile, ma diverso dal precedente. E, salvo colpi di scena, ancora oggi non si sa se la gente potrà recarsi in vacanza e eventualmente a quali condizioni. Venezia per esempio, una delle mete più ambite a livello internazionale, causa pandemia, ha già perso col turismo ben tre miliardi. La situazione non è rosea. Sulla stagione che si spera possa avere un inizio abbiamo parlato con Claudio Scarpa direttore Ava (albergatori veneziani con oltre 400 associati).
Direttore nel 2019 le prenotazioni nel periodo pasquale erano arrivate già per il 90 per cento. Come sarà la situazione nel 2021?
“L’hotel è un’azienda che deve fare una precisa programmazione. Per esempio per quanto riguarda il personale che necessita ogni anno di formazione. Ma qui si vive nell’incertezza. Mentre il turista ha capito il messaggio Covid free delle isole Canarie o le isole greche noi viviamo un ritardo mostruoso”.
Il coordinatore G20 Spiagge ha inviato una lettera a Mattarella e Draghi per chiedere certezze sulla situazione sulle aperture nelle località di mare e sostegno alla montagna. Cosa ne pensa?
“Che ha perfettamente ragione e ci trova in piena sintonia. E’ inutile nascondere che ci sono imprenditori alla canna del gas. E che ci sono lavoratori che da un anno sopravvivono con 550 euro al mese. Sono d’accordo che la salute viene prima di tutto, ma bisogna arrivare ad un accettabile compromesso. Non si possono solo chiudere le attività e avere 8mila addetti in cassa integrazione e con un futuro pieno di incertezze. Forse sembrerà una valutazione fin troppo scontata, ma l’errore è stato quello di far vivere Venezia solo di turismo”.
I sostegni alle imprese da parte delle associazioni di categoria e dal mondo dell’economia hanno “incassato” un coro di proteste vista la situazione
“La chiamo “carità pelosa”. La Tari e l’Imu continuano ad imperversare così come tutta una serie di tributi e balzelli che pesano sulle nostre imprese che da mesi sono chiuse. E’ questo il modo di aiutare la nostra imprenditoria che per decenni ha prodotto sviluppo, occupazione e garantita la qualità? Mi risulta che in altri Paesi europei la situazione è migliore. Speriamo nel prossimo provvedimento siano inseriti i prestiti a lungo termine a tasso zero: in questo momento non possiamo fare gli schizzinosi”.
Vaccini visti come un toccasana?
“Si soprattutto per uscire dal tunnel. Siamo pronti a vaccinare i nostri dipendenti e sosterremo la campagna vaccinale. Dobbiamo farcela abbiamo le carte in regola per ripartire”