Anche questa settimana Roberto Tumbarello giudica la settimana con il suo Diario Liberale analizza i sette giorni con i suoi brevi ma acuti pensieri. Stavolta divaga tra parentopoli, sciamani e sciacalli. Attenti a leggere bene. Siamo un popolo di poeti e esploratori ma non di stupidi. Buona lettura.
In principio erano contro la casta e il potere. Gridavano “onestà”, non ricordando che l’appetito viene mangiando
Una compagna di scuola della sindaca, esperta in Burlesque (uno spettacolo satirico di varietà con canzoni, spogliarelli, caricature e balletti), divenuta assessore alla cultura, ha assunto, col consenso dell’amica, il legittimo sposo come capo del proprio staff, a 90mila euro l’anno. Altri assumono congiunti e amanti. È scoppiato a Roma lo scandalo parentopoli. Deluso i romani con una disastrosa gestione del Campidoglio, la Raggi ha la sfacciataggine di ricandidarsi. L’ingenuo Giuseppi, caduto dalla padella nella brace, non sa in quale ginepraio si è cacciato. Chissà se cerca già una via di fuga.
Quella che ci hanno rifilato non è l‘affascinante storia di Leonardo, ma la vicenda di un falso personaggio storico
È tutto inventato. Del grande scienziato italiano c’è solo il nome. Da Mara Venier la protagonista ci ha raccontato in modo colorito che la vera storia sarebbe stata noiosa. Quindi, è lecito inventarne un’altra. Allora perché rappresentare la vita di Leonardo? C’è da augurarsi che non faranno quella di Cristo e, trovandola banale, la ravvivassero con un flirt con la Veronica. Più onesto è proporre una storia inventata di sana pianta, senza coinvolgere un personaggio storico di cui sceneggiatori ignoranti non conoscono le vicissitudini che anche allora accompagnavano il successo di un artista.
Sparite da anni, sono ricomparse le proteste organizzate. Migliaia si scontrano con la polizia davanti a Montecitorio
Ambulanti, negozianti e ristoratori di tutta Italia hanno tentato di entrare in Parlamento, come in America. C’era pure l’idiota vestito da sciamano. A istigarli c’è un Trump italiano. Reclamano la riapertura delle attività. Pazienza se altri si ammaleranno. Pur di assicurarsi qualche voto le regioni sono d’accordo. Chi li organizza sta preparando altre categorie a insorgere. Sono colpi bassi alla democrazia che la morale vieta. Ma per il potere tutto è consentito. I congiunti dei 110mila morti di Covid chiederanno un risarcimento? C’eravamo illusi che bastasse Draghi. Speriamo che Gesù accetti.
Il Presidente turco rispetta l’Unione Europea, ma non la sua leader perché alla donna non spetta il ruolo autorevole
Si fa un gran parlare della visita di Ursula von der Leyen ad Ankara e della misoginia di Erdogan. Da pessimo padrone di casa l’ha relegata su un divano, mentre lui e il presidente del Consiglio Europeo erano seduti sulle uniche due poltrone imponenti nel salone destinato ai colloqui ufficiali. Circolano foto, prese da diverse angolazioni che mostrano la scena imbarazzante e che confermano che da quando in Turchia comanda lui la donna non è tenuta in considerazione. Non si allude, invece, alla poca galanteria del belga Michel che, da gentiluomo, poteva cederle il suo scanno più autorevole.
La ragazza russa non è Denise. Per questa volta lo sciacallaggio è fallito ma siamo attenti e in agguato per il prossimo
Informazione spietata, che sfrutta angoscia e disperazione di povera gente vittima di tragedie. Non esitano a cogliere e persino a organizzare qualsiasi situazione che possa trasmettere un brivido ai guardoni del dolore. Fingono di biasimare il cinismo per insulti razzisti sulle piattaforme sociali di chi non ha altri argomenti di dialogo, ma non della crudeltà di professionisti che speculano sulle disgrazie. Erano nel mirino dei trafficanti di sentimenti, se fosse stata lei, gli zingari, colpevoli di avere rapito la bimba 16 anni fa a Mazara. Chi se no avrebbe potuto portarla in Russia? Vergogna, Italia.
Quell’inetto del protocollo e il gentiluomo belga. Secondo Draghi Erdogan, che ora pretende le scuse, è un dittatore
Non si placa la polemica euro-turca. È possibile spezzare una lancia in favore del sultano? Meno male che c’è l’Europa, ma è congestionata di inetti. Non salterà a Bruxelles il capo del protocollo, che sapeva del posto assegnato a Ursula nel divano e, complice della misoginia turca, non l’ha sconsigliata di recarsi a Ankara. Sfugge il motivo della visita in pompa magna di due alte cariche dell’UE. Che cosa ci sono andati a fare? Non sapevano con chi avevano a che fare? Quando ha capito lo sgarbo perché non se n’è andata? Forse la Merkel quando l’ha designata. Avrebbe dovuto fornirle oltre ai consigli anche un paio di “attributi”.
Com’era facilmente prevedibile, non basta essere il migliore. A lungo andare emerge la carenza di sensibilità politica
Anche se lo stima, come la maggior parte degli italiani per il difficile compito di gestire finora il Covid, è stato un errore da principiante confermare Speranza alla Salute. Un politico navigato lo avrebbe spostato, magari ad altro dicastero, e affidato la Sanità alla Lega. Avrebbe evitato le polemiche sleali che vedono la Padania al governo e all’opposizione al tempo stesso. Avrebbe pure messo alla prova l’efficienza di chi finora ha saputo solo criticare. Non basta più ricordare di essere il migliore. Da Palazzo Chigi non si parla solo agli elettori ma soprattutto a politici pronti a fargli lo sgambetto.