Tra le cause di produzione del gas serra, rientrano a pieno titolo anche i trasporti marittimi che, a livello mondiale, generano ogni anno 940 milioni di tonnellate di CO2: il 2,5% delle emissioni globali! Una delle soluzioni che si stanno affermando per porre un freno a tutto questo è l’elettrificazione, almeno parziale, delle navi ferme in banchina. Unita ad una progressiva sostituzione del gasolio con altri carburanti a minor impatto ambientale. E all’incremento del trasporto misto mare-ferrovia, realizzando un maggior numero di corridoi dedicati.
Rotte green necessarie per i trasporti marittimi
La strategia è già chiaramente delineata e trova le prime concrete risposte e il dato certo è uno solo: continuare a navigare così è insostenibile. Considerata la situazione attuale e preso atto del fatto che non ci sono alternative a un’inversione di rotta, dato che il traffico marino governa il 90% degli scambi commerciali del nostro Mondo, è fondamentale agire lungo il percorso appena iniziato, che punta a liberarlo dalla sua dipendenza dalle sostanze inquinanti. Uno degli accorgimenti che si stanno facendo largo, è quello che prevede la sostituzione del tradizionale carburante con sistemi di alimentazione eolici, con il risultato che (chissà quando, però!): le navi cargo andranno a vela!
I dati sui trasporti marittimi
I dati emersi di recente dal convegno sul tema, organizzato da Legambiente ed Enel X, sono incoraggianti. Proprio ricorrendo all’alimentazione delle navi in sosta nei porti con l’elettricità, i 39 porti italiani inseriti nella rete di interesse europeo tornerebbero a respirare un’aria più pulita. Se solo si arrivasse ad una elettrificazione al 40% di tutte le imbarcazioni, non verrebbero più immesse nell’ambiente ogni anno fino a 1,8 milioni di tonnellate di sostanze inquinanti. Questo perché, spegnere i motori significa eliminare le emissioni di azoto, di zolfo, di particolato all’interno dei porti e anche delle aree urbane a confine, dato che il 90% di essi sono a ridosso di città densamente popolate. Il primo passo è rappresentato dalla progressiva sostituzione del carburante impiegato per la navigazione, ma è necessario anche prevedere degli investimenti a terra, realizzando adeguate strutture che consentano l’alimentazione elettrica.
Il problema del carburante
Per eliminare le emissioni durante la navigazione, è necessario sostituire progressivamente il carburante tradizionale, il cd. “bunker” o gasolio marittimo, con prodotti come il gas naturale liquefatto, l’idrogeno, l’ammoniaca, per arrivare all’uso di batterie, già testate con successo nelle tratte brevi.
Obiettivo green per il trasporti marittimi
L’obiettivo da raggiungere è quello di realizzare corridoi dedicati al trasporto delle merci per mezzo di una combinazione mare-ferrovia. I finanziamenti che Europei previsti dal Recovery Plan sono preziosi, dato che anche il nostro Governo ha deciso di impegnarsi fortemente sulla transizione energetica ed ecologica.
I dati forniti
Secondo l’analisi della Fondazione Cmcc (Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici) appena pubblicata sul Journal of Marine Science and Engineering, un modello di rotta che tenga conto di onde e correnti marine può sensibilmente ridurre il carburante utilizzato, fino a oltre il 10%. La notizia si fa ancora più interessante, considerato che l’Adriatico è solcato continuamente da traghetti di ogni tipo, (il 3% della flotta totale), che però producono il 10% di tutta la CO2 del comparto.
Un cambiamento radicale
Iniziando dall’utilizzo massiccio di diesel per le lunghe traversate e batterie per le manovre in porto, si apre un nuovo capitolo nella storia dei viaggi in mare che, in maniera del tutto naturale (e auspicabile) porterà all’uso di imbarcazioni alimentate solamente ad energia elettrica. Per il momento, ci accontentiamo di sostenere l’affermarsi della formula che prevede l’installazione sui natanti di motori ibridi, che fanno muovere l’imbarcazione con carburante tradizionale quando si tratta di lunghe traversate e con le batterie, quando si compiono operazioni di entrata e di uscita dai porti e piccoli spostamenti in rada.
Venezia esempio per i trasporti green
Sulla traccia di quanto già sta succedendo per il trasporto su strada, a Venezia, la “palina” diventa elettrica per ricaricare le barche a impatto zero. L’evoluzione di veicoli “green” è più rapida di quanto non immaginassimo e l’idea di ricaricare le batterie delle barche direttamente con paline lungo i canali navigabili, sta diventando realtà.
Inquinamento atmosferico
La battaglia contro l’inquinamento atmosferico è sempre più condivisa, per quanto riguarda sia i centri urbani, sia i mari; le aree marine protette hanno già limitazioni rigide per l’uso di motori tradizionali e, quindi, si aprono a quelli elettrici, nell’ottica di impiegare sistemi ibridi che, al carburante tradizionale, affianchi le batterie: una risposta concreta al problema!
L’uso dell’ibrido per i trasporti marittimi
Usare sistemi ibridi, consente di abbattere le emissioni di CO2 del 50% perché, oltre alla navigazione, anche le barche da diporto escono ed entrano dai porticcioli, compiendo varie manovre di avvicinamento alle banchine di attracco e consumando carburante anche solo attendendo il via per muoversi; tutte queste operazioni richiedono di tenere i motori accesi, a volte anche per ore. In realtà, tutto questo può essere fatto, utilizzando solo l’energia elettrica.
Verso il 2025
È ipotizzabile che dopo il 2025, il full electric marino potrà essere utilizzato anche per lunghe traversate, (non quelle oceaniche, purtroppo e per molti anni ancora), in totale autonomia.
Rendere il trasporto via mare maggiormente sostenibile, è il principale obiettivo di molte società operanti nel settore e un primo passo in avanti è il progetto di una nave cargo a vela di grandi dimensioni, in grado di trasportare 6-7.000 veicoli al suo interno. Secondo quanto comunicato dalla società svedese promotrice del progetto, sarà in grado di abbattere le emissioni inquinanti di una traversata atlantica del 90%; nonostante le ovvie difficoltà nel portare avanti un progetto così innovativo, è previsto che l’inaugurazione si terrà entro il 2024.
Il progetto per i trasporti marittimi
Il progetto prevede l’utilizzo di varie tecnologie aeronautiche e navali, così da riuscire a sfruttare il vento al meglio; le vele raggiungeranno un’altezza di ben 80 metri, riducibile a 50 metri, in caso di mareggiate e la nave sarà lunga 200 metri, larga 40 metri e alta 100 metri, vele incluse. Premesso che la traversata oceanica richiederà 12 giorni contro i 7 dei cargo tradizionali, il vantaggio starà nella netta riduzione delle emissioni inquinanti.
L’inquinamento delle navi è un problema vero; per dare un’idea, è dato di rilevazione confermato che 47 navi da crociera inquinano 10 volte di più di tutte le auto presenti in Europa.