In questo periodo di guerra virale, nel vero senso della parola, un gruppo di amici e volontari ha avuto l’idea di creare un banco solidale per aiutare i più poveri. La situazione ha portato ad un impoverimento dello stato economico di molte persone. Niente di nuovo, si può obiettare. Ma dietro questa cosa che sembra semplice, c’è tutto un mondo, un universo di bellezza e di solidarietà. Un giorno di marzo di un anno fa, quando iniziò questa tragedia planetaria, un amico, fondatore dell’associazione culturale “Arte e Cultura Veneta” Roberto Rigamonti, mi chiamò per farmi partecipe della sua idea: “Perchè non creiamo un sistema che si autoalimenta grazie alla solidarietà delle persone, per cui chi ha porta e chi non ha prende?” Così nacque la nostra collaborazione, che, amplificata anche dall’amicizia e dal rispetto reciproco per le altre attività di beneficienza da noi singolarmente svolte, ha portato alla situazione attuale. Già lui mi aveva dato una mano qualche anno fa nella la raccolta fondi per aiutare il comune di Rocca Pietore in seguito alla distruzione del paese per l’alluvione del novembre 2018.
L’idea del Banco solidale
Abbiamo così iniziato a creare post e video sui social per comunicare la nostra attività e, grazie anche ai mezzi d’informazione, la notizia si è diffusa e oggi siamo in grado di aiutare tantissime famiglie. Il concetto del nostro banco solidale, forse è meglio parlare di “casetta della solidarietà” che si trova dietro il Duomo di San Lorenzo in piazza Erminio Ferretto a Mestre, è molto semplice: chiediamo a chi ha la possibilità di portarci delle spese anche minime soprattutto di alimenti a lunga conservazione. Noi immagazziniamo i generi offerti e quando qualcuno ha bisogno passa da noi che mettiamo a disposizione una borsa carica di generi alimentari, dalla pasta al riso, dal succo di pomodoro all’olio, allo zucchero. Col tatto necessario perché si capisce benissimo che non deve essere facile venire a chiede una spesa alimentare.
Il Banco solidale a Pasqua
Nel periodo di Pasqua abbiamo avuto anche, per gentile concessione del supermercato Panorama, molte Uova di cioccolato e Colombe da donare cercando di rendere più lieve questo periodo così buio. Tantissime altre attività, come Caberlotto, La pizzeria da Piero a Favaro Veneto, Pizzeria ai Molini a Mirano, Rossetto e In’s supermercati, la comunità Evangelista in Via Torino e il signor Donato Agnoletto ci hanno dato un enorme supporto. Naturalmente è stato fondamentale l’apporto dei volontari che di settimana in settimana si sono appassionati a questa iniziativa benefica. Un importante ruolo organizzativo e di supporto lo dobbiamo indubbiamente al Comune di Venezia e all’intervento diretto del sindaco Luigi Brugnaro e dell’assessore Renato Boraso.
La mia piccola parte
Dal canto mio, a latere di questa operazione di aiuto alimentare, ho attivato un codice nel mio ambulatorio, dove le donne meno abbienti possono richiedere una visita completamente gratuita, prendendo un appuntamento con la dicitura “Codice zero”.
Sono certo che anche i nostri lettori sapranno darci una mano per aiutare chi non ha la nostra stessa fortuna. Non c’è bisogno di tanto, spesso basta solo una goccia pet riempire un bicchiere. Come diciamo noi: “AIUTATECI PER AIUTARE”…..
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