Come sta l’atletica italiana? Discretamente, almeno agli Europei indoor, andati in scena pochi giorni fa in Polonia, a Torun.
Atletica. Oro a Jacobs
L’oro è per Marcell Jacobs, figlio di un americano e di una bresciana, vive a Desenzano sul Garda e gareggia per le Fiamme Oro Padova. Si è aggiudicato il titolo dei 60, disintegra il primato italiano in 6,47, firmando il miglior tempo al mondo dell’anno, e il quarto crono europeo di sempre. L’Italia aveva conquistato soltanto una medaglia d’oro in questa specialità nella storia degli Euroindoor, con Stefano Tilli, a Budapest nel 1983.
Era il favorito e non ha tradito. E’ a 5 centesimi dal record europeo del britannico Dwain Chambers, di Torino 2009, supera il primato italiano, 6”51 del vicentino Michael Tumi, del 2013.
Atletica. Il segreto nel coach
Il suo segreto è il goriziano Paolo Camossi, come allenatore, era stato mondiale indoor nel salto triplo. “Dal 2015 condividiamo un percorso e stravolgiamo le nostre vite, spostandoci a Roma, soffrendo anche insieme per le sconfitte, ora siamo qui insieme a festeggiare. Ho avuto tanti infortuni e ho dovuto cambiare la specialità che amavo, il salto in lungo. Dove negli ultimi due Europei neanche sono andato in finale. La scorsa edizione, io e Paolo a piangere su una sedia dopo i tre nulli in qualificazione. Due anni dopo siamo qui con una medaglia d’oro al collo e questo significa tantissimo”.
Ha 3 figli a 26 anni, inconsueto. Come il centrocampista Barella dell’Inter, a 23. Esistono campioni che mettono su famiglia presto.
Gianmarco Tamberi è d’argento
Da gennaio, il marchigiano è tesserato per la trevigiana ATL-Etica San Vendemiano, 2,35 superati in maniera limpida, mentre Maksim Nedasekau all’ultima prova supera i 2,37 che gli garantiscono l’oro. “Questa finale – racconta Gimbo – vale una finale olimpica. Ma se alle Olimpiadi arriverò secondo non uscirò soddisfatto, come non lo sono qui. Avevo bisogno di confrontarmi di nuovo ad altissimi livelli, perché erano anni che non lo facevo”.
Atletica. Bronzo che vale oro
Eccellente Paolo Dal Molin, bronzo sui 60 ostacoli. Nato a Yaoundè, da mamma del Camerun, ha 33 anni e il padre bellunese. Torna sul podio dopo l’argento di otto anni fa, gareggia per le Fiamme Oro Padova. In finale fa 7”56, a un centesimo dal primato stagionale, a cinque dal suo record nazionale. “Sì, finalmente sono tornato. Oggi possiamo dirlo”.
Un infortunio al ginocchio lo fermò nel novembre 2014, facendogli perdere un anno e mezzo. Si era rivisto ai mondiali indoor di Birmingham, nel 2018, in batteria, e nelle semifinali degli Europei di Berlino.
Gli ostacoli
Restando alle Fiamme Oro e agli ostacoli, esce in semifinale Hassane Fofana (7”75), mentre Luminosa Bogliolo è sesta in 7”99, record personale eguagliato, era alla sua prima finale internazionale assoluta.
Atletica e 4×400
Buono il quarto posto con record italiano della 4×400, con il coraggio e la lucidità della veneziana Rebecca Borga (uscita in semifinale nell’individuale, un secondo e mezzo oltre il tempo della batteria), assieme ad Alice Mangione, Eleonora Marchiando e a Eloisa Coiro. È la nuova generazione di staffettiste, nessuna delle quali aveva gareggiato ai Mondiali di Doha oppure alle World relays di Yokohama. Il 3’30”32 significa è frutto del personale raggiunto dalle ragazze ad Ancona, ai campionati italiani. Battono di oltre un secondo Lukudo, Folorunso, Bazzoni e Spacca, quinte ai Mondiali indoor di Birmingham.
Atletica: salto in lungo
Nel lungo, quinta Larissa Iapichino, in 6,59, dopo avere sognato il podio, sesta la vicentina Laura Strati in 6,57. E’ il miglior risultato internazionale della carriera per la saltatrice di Cassola, dell’Atletica Vicentina. “Esco a testa alta – racconta la figlia di Claudio, giornalista, per una vita a Il Gazzettino -, non ho molto da rimproverarmi anche se potevo aggiungere centimetri”. Anche Strati è allenata da Camossi.
Salto in alto
Sesto posto anche per Alessia Trost nell’alto, 1,92 al secondo tentativo e tre errori a 1,94, dopo le prime tre quote passate con sicurezza.
Niente finale per le due ottocentiste
La vicentina Elena Bellò dimostra ancora una volta capacità di lettura tattica e abilità in gara, le mancano i metri finali, paga sul penultimo rettilineo, chiude a 30 centesimi dalla finale. Eleonora Vandi, trevigiana di adozione, è in una qualificazione lenta, 1’04” ai 400 metri. Reagisce bene al primo cambio di ritmo, per chiudere quarta.
Primato vicentino nel triplo
Nel triplo, la vicentina Ottavia Cestonaro stabilisce il proprio primato in 13,90 (all’aperto vanta comunque un 14.18), eppure finisce nona, prima delle escluse dalla finale.
Atletica: getto del peso
Esce da 14esima Chiara Rosa, nel peso. A 38 anni, la capitana è alla 53° presenza azzurra, si ferma a 16,90.