Come in un racconto di Dickens, “il fantasma dei pesticidi passati” continua a funestare i campi, anche quelli di agricoltura biologica. Sebbene l’uso di pesticidi in agricoltura sia in aumento, alcune aziende agricole sono passate a pratiche biologiche ed evitano di applicarle. Eppure c’è una domanda non da poco. E la domanda è: le sostanze chimiche finite nel terreno decenni fa possono continuare ad influenzare il suolo anche dopo il passaggio a colture bio?
I pesticidi e i loro residui
Oggi un team di ricerca (come riportato in Environmental Science & Technology) ha identificato residui di sostanze chimiche in 100 aziende agricole svizzere. Inclusi i campi dedicati all’agricoltura biologica. I microbi benefici del suolo vengono influenzati negativamente da resti di colture vecchie anche di molti anni.
Perchè l’agricoltura biologica è molto più salutare
Fungicidi, erbicidi e altri prodotti chimici proteggono le colture respingendo o distruggendo gli organismi che danneggiano le piante. Al contrario, le strategie di gestione dell’agricoltura biologica evitano l’aggiunta di sostanze sintetiche, affidandosi invece al naturale ecosistema del suolo. Purchè sia sano, però!
Alcune aziende agricole biologiche operano su terreni in passato trattati con pesticidi. E, come detto, non è chiaro se i pesticidi abbiano una presenza duratura nei campi gestiti in modo biologico e quali siano le conseguenze per la vita del suolo. In particolare quelle sui microbi e i funghi benefici del suolo lasciano grandi dubbi, sembrano subire influenze negative dai pesticidi anche anni dopo la loro applicazione. Come se non bastassero le microplastiche, ormai ovunque.
La ricerca sulla persistenza dei pesticidi
Judith Riedo, Thomas Bucheli, Florian Walder, Marcel van der Heijden e colleghi hanno voluto esaminare i livelli di pesticidi e il loro impatto sulla salute del suolo nelle fattorie gestite con pratiche convenzionali rispetto a quelle biologiche, nonché nelle fattorie convertite a metodi biologici.
Il team ha misurato le caratteristiche del suolo superficiale e le concentrazioni di 46 pesticidi usati regolarmente. Ha anche monitorato le sostanze prodotte dalla loro degradazione, e lo hanno fatto analizzando campioni prelevati da ben 100 campi gestiti con pratiche convenzionali o biologiche.
Sorprendentemente, i ricercatori hanno trovato residui di pesticidi in tutti i siti, comprese le fattorie biologiche convertite più di 20 anni prima.
Una lunga maledizione
Almeno un fungicida e più erbicidi sono rimasti nel terreno superficiale dopo la conversione alle pratiche organiche. Sebbene il numero totale di residui da pesticidi diminuiscano quanto più a lungo il campo è gestito con pratiche biologiche, questo è un fattore preoccupante.
C’è anche l’ipotesi di una contaminazione “di ritorno”: secondo i ricercatori, alcuni dei pesticidi potrebbero aver contaminato i campi organici viaggiando attraverso l’aria, l’acqua o il suolo dai vicini campi convenzionali. Inoltre, il team ha osservato una minore abbondanza microbica e una diminuzione dei livelli di un microbo benefico quando i campi avevano un numero maggiore di pesticidi nei campi, suggerendo che la presenza di queste sostanze può diminuire la salute del suolo.