La data in cui i teatri potranno tornare ad accogliere il pubblico in sala non è ancora stata fissata. Ma un vero stop ai lavori sui palcoscenici del Teatro Stabile del Veneto e su quelli dello Stabile di Bolzano non c’è mai stato. Chiuso al pubblico, ma non fermo è infatti il Teatro Goldoni di Venezia. Che in queste settimane ospita le prove del nuovo spettacolo di Paolo Rossi, L’Amleto. Una co-produzione tra il Teatro Stabile del Veneto e il Teatro Stabile di Bolzano che inaugurerà il cartellone dell’Estate Teatrale Veronese con il debutto al Teatro Romano il 1° luglio.
L’Amleto e il Teatro Stabile del Veneto
“In questi mesi i nostri palcoscenici sono sempre stati un cantiere aperto. Non abbiamo mai smesso di fare prove in completa sicurezza e di allestire spettacoli da trasmettere in streaming sulla nostra piattaforma digitale. – Dichiara Massimo Ongaro, direttore del Teatro Stabile del Veneto –. Ma annunciare la data di un debutto dal vivo per questa produzione è un atto di grande speranza e fiducia nel futuro. Cosa che he abbiamo voluto fare assieme allo Stabile di Bolzano e all’Estate Teatrale Veronese. Perché sappiamo che l’unica chiave per affrontare il domani è fare sistema”.
Rossi, Amleto e Bolzano
Quello che il pubblico vede in scena è solo la punta dell’iceberg di un processo produttivo che dura anni. E si declina in numerose fasi: dalla pianificazione alla definizione delle partnership, dall’organizzazione, alle prove, un lavoro che si intensifica all’approssimarsi del debutto. “Tutto il lavoro fatto non può e non deve andare perso – afferma il direttore del Teatro Stabile di Bolzano Walter Zambaldi-. Assieme ai nostri co-produttori abbiamo portato in scena tutti le produzioni che avevamo pianificato. Il periodo è avverso, ma lo spettacolo deve continuare ad esserci. I progetti produttivi vanno portati a termine. Siamo convinti che la nostra determinazione sia lo strumento più efficace per investire sul futuro”.
Rossi e il “suo” Amleto
In attesa di tornare dal vivo, sul palco dello storico teatro veneziano Paolo Rossi è affiancato da una compagnia di otto artisti tra attori (Renato Avallone, Laura Bussani, Caterina Gabanella, Marco Ripoldi, Chiara Tomei), e musicisti (Emanuele Dell’Aquila, Stefano Bembi, Alex Orciari). Rossi sta allestendo, in completa sicurezza e nel rispetto di tutte le norme di prevenzione dei contagli, la sua originale versione del celebre dramma shakespeariano. I personaggi principali dell’Amleto ci saranno tutti. Rossi, regista e contastorie, manovra i fili della messa in scena che fa rivivere il principe di Danimarca, ossessionato da un sogno che lo spinge a perseguire la vendetta, sua madre sposata a Claudio l’usurpatore, le vicende del ciambellano Polonio e quelle di Ofelia, la cui disperazione non lascia scampo.
Il manifesto popolare del comico
“Il teatro di William Shakespeare è un liquore furbo e noi commedianti siamo solo le spugne che se ne imbevono e prendono la forma che più serve al nostro mestiere”. Tra narrazione e situazione, L’Amleto scritto da Rossi con la collaborazione drammaturgica di Roberto Cavosi diventa manifesto di un teatro popolare di rinascita e ricerca.