Come si fa a passare dal campo di serie A con la Juventus a 16 anni all’arresto per coltivazione di droga a 45? In mezzo anche un arresto per scommesse, per partite truccate. Luigi Sartor era passato dal Padova alla Juve, a 16 anni, appunto, ha giocato anche nell’Inter, a Parma, dove si è stabilito e la scorsa settimana, in provincia, è stato arrestato perchè produceva marjuana, in un terreno. Onestamente è sconcertante, ricordando quella faccia pulita che avevamo incrociato spesso, nella prima Reggiana in serie A, lui in prestito con Pippo Marchioro, salvezza e poi ripartenza, del Pippo, a Venezia, parentesi sfortunata.
Dal campo ai processi
Sartor si è affacciato anche in nazionale, in realtà era precoce nelle giovanili, sostanzialmente è stato un terzino destro buono. Nel Vicenza vincitore della coppa Italia con Francesco Guidolin, alla Roma, persino all’Ancona e al Genoa, poi in Ungheria, al Sopra, a Verona e in chiusura alla Ternana. Oro europeo under 21 in Spagna, nel ’96, con Cesare Maldini.
Il trevigiano si è perso presto, in campo, poichè il potenziale faceva immaginare fosse l’erede di Beppe Bergomi, e soprattutto fuori, con la cattiva strada, quella di Fabrizio de Andrè, che tanto piace ad Andrea Scanzi, il polemista de Il Fatto quotidiano.
Dal campo delle stelle alla rovina
Quotidiane sono anche le notizie in circolazione su professionisti dello sport che appunto deragliano, come gente normale. Il giornalista di Parma Gabriele Majo, su stadiotardini.it, ha raccontato più volte il problema degli sportivi: “Passare da grandi stipendi a compensi normali”. Già, immaginateli collaboratori di testate giornalistiche, pagati a pezzo. Chi magari arrivò a guadagnare 10 milioni di euro lordi come può scrivere per poche decine di euro? E allora scattano gli intrallazzi, i reati piccoli e grandi, gli pseudoimbrogli, gli illeciti veri.
Dal calcio alle truffe
Partite vendute da Doni o non vendute da Beppe Signori, assolto. Guai in serie per tanti, mezzi fallimenti, investimenti con gente della quale si fidano e che poi li tradisce. C’è per esempio l’ex granata Dante Bertoneri che viveva di podismo e chiede aiuto economico a tanti personaggi, in genere finisce in povertà chi esce dal calcio, Bertoneri ha provato a rientrare ma con una giovanile del Torino non è stato impeccabile e dunque è stato congedato.
Sartor è in buona compagnia, dunque, stupisce che abbia deragliato così presto. A Reggio abbiamo frequentato Maurizio Franzone, ex secondo portiere del Cagliari, denunciato per un assegno falso da 20 milioni di lire, 20 anni fa, quando era al Piacenza. Era il plenipotenziario della Reggiana di Mike Piazza, ora ct del baseball, gli fece firmare le dimissioni perchè aveva fatto operazioni economiche non autorizzate.
Sartor non è il solo
Diventa dura quando si è recidivi, il secondo episodio nel dopo carriera di Sartor rischia di costargli l’esclusione a vita dal calcio, esclusione morale, nel senso che poi nessuno ti richiede più, anzi ti isoli. E gli amici magari ti offrono un lavoro vero, faticoso, mica come giocare o scrivere, e lì non ne hai voglia e preferisci guadagnare facendo poco, una droghetta nel campo di provincia. Manco fosse da calcio.
Astenersi dai giudizi morali, su Sartor, succede a tanti, succede. La gestione dei soldi guadagnati spesso è delegata a persone sbagliate, magari capita come a Fernando De Napoli che era team manager della Reggiana e azionista e con Ernesto Foglia presidente fallito, nel 2005, perse alcuni milioni, o a Sandro Melli, team manager del Parma, che prestò 100mila euro al presidente Tommaso Ghirardi, che poi fallì, con il club ducale.
Quando il campo può anche rovinare
Esempi, di soldi buttati e che magari ti mancano. In genere se sei un esempio in campo, hai successo anche dopo e anche fuori. Alessandro Lucarelli meritava la Nazionale, con il Parma, smise a 41 anni, per diventare dirigente, vicedirettore sportivo, è proprietario di un bel ristorante. “Mi ha studiato”, dice lo chef. Ecco, si pondera qualsiasi cosa, tutto dev’essere razionale al massimo, per non finire come i tanti Sartor.