Si sono spenti i riflettori sui Mondiali di sci 2021. Un evento senza pubblico, che però ha potuto mostrare al mondo Cortina, le Dolomiti e la capacità organizzativa del nostro territorio. Il made in Italy tradotto in un evento, con grande cura dei particolari e quel tocco di bellezza, fascino e stile che fa parte del nostro Dna.
Sono state due settimane intense. Non senza qualche difficoltà per la macchina organizzatrice: il maltempo dei primi giorni, le stringenti misure di sicurezza anti-Covid… Ma tutto ha funzionato alla grande e abbiamo vissuto momenti davvero esaltanti, che non potranno che fare bene ancora a lungo alla nostra montagna, anche se quest’anno sembra scivolare in archivio senza una stagione invernale degna di tale nome. Ma, calato il sipario, il pensiero corre alle Olimpiadi
Obiettivo Cortina e Olimpiadi
Abbiamo vissuto momenti esaltanti che non possiamo lasciar svanire. Abbiamo il dovere di rimetterci a lavorare subito, perché il prossimo grande impegno è già dietro l’angolo. E come ha ben detto Alessandro Benetton nella cerimonia di chiusura, «dopo l’ultimo giorno di scuola, comincia la preparazione per l’università. E l’università si chiama Olimpiade».
Solo il primo passo verso le Olimpiadi
Forse non ce ne rendiamo ancora totalmente conto. Ma abbiamo ospitato il primo grande evento sportivo dell’era pandemica. E subito si profila all’orizzonte un altro evento di portata planetaria. Non abbiamo mai avuto così tante occasioni di sviluppo e promozione come in questo momento. Ora sta a noi: dovremo essere bravi a correggere gli errori del passato e correre spediti verso la meta. Penso ad esempio alla viabilità per Cortina, rivedibile durante i Mondiali: dovrà necessariamente cambiare per le Olimpiadi, perché da lì passa il futuro del nostro territorio.
Guardiamo al futuro
Un futuro che però deve essere guardato da due prospettive diverse. Perché ci sono le Olimpiadi 2026 da costruire e da far diventare volano per il Bellunese da qui ai prossimi trent’anni. E poi c’è l’estate 2021. Al momento la nostra montagna è azzoppata da un inverno mai partito, da piste e impianti fermi nonostante una delle più belle e intense nevicate degli ultimi decenni.
L’intera filiera è in sofferenza e proprio per questo come Provincia abbiamo approvato un ordine del giorno per chiedere con forza ristori alle attività colpite dalla pandemia; penso soprattutto ai lavoratori stagionali, alle famiglie che basano il loro reddito principale sul turismo invernale, categorie che stanno vivendo un momento difficile e che abbiamo il dovere di tutelare, per impedire che si impoverisca ulteriormente il tessuto economico e sociale.
Olimpiadi non solo un sogno ma futuro
Non sappiamo ancora come sarà la curva epidemiologica nei prossimi mesi, ma possiamo pensare che la stagione estiva sarà grossomodo quella del 2020, con un turismo essenzialmente di prossimità. Prepariamoci ad accogliere i visitatori che vorranno respirare aria buona e ammirare le nostre splendide Dolomiti. La montagna è sicura e riponiamo grandi aspettative nella prossima estate. Con l’augurio che possa essere l’ultima caratterizzata dal Covid. E la prima che ci proietta alle Olimpiadi.