L’ Arabo é una delle razze equine purosangue più antiche al mondo; ve ne sono tracce risalenti al 1800 a.C. grazie a cui é possibile localizzarne l’origine negli attuali Iran, Iraq, Siria e Giordania.
Un’antica leggenda narra che Allah avesse detto al Vento del Sud: “diventa carne compatta ed io ti trasformerò in una nuova creatura per l’onore del mio sacro Nome e per l’umiliazione dei miei nemici…”. Allah, quindi, afferró una manciata del Vento del Sud ed, alitandovi sopra, creò il cavallo e disse: “il tuo nome sarà Arabo e la virtù risiederà nel ciuffo della tua fronte e nella forza del tuo dorso…Ti ho conferito il potere di volare senza le ali per sferrare l’attacco o battere in ritirata…”.
Le origini del cavallo arabo
Più precisamente, la sua origine risale al 3000 a.C. e nel VI secolo d.C i beduini praticarono l’allevamento selettivo, applicando criteri di selezione validi ancora oggi. Inizialmente, ottennero sette tipologie principali che, in seguito, si ridussero a tre, attualmente esistenti. L’ arabo beduino (asil) é il tipo originario e, a sua volta, si divide in tre sottotipi: kuhailan, resistente e potente, siglavy, elegante, e muniqi, leggero e velocissimo. La seconda tipologia é rappresentata dall’ arabo di pura razza, il discendente dei tre tipi sopracitati e quello da noi maggiormente conosciuto, che é diffuso in tutto il mondo. Infine si ha ‘la razza Araba’, comprendente cavalli di sangue orientale che, pur somigliando morfologicamente e caratterialmente al tipo arabo, presentano dal punto di vista genealogico parentele con il berbero, l’arabo-persiano ed il siriano.
Morfologia
Dal punto di vista morfologico, il cavallo Arabo é alto da 145 a 160 cm al garrese, pesa tra i 350 ed i 450 kg, presenta un pelo corto e lucente ed i colori del suo mantello possono essere grigio, baio, sauro, morello e, seppur raro, roano. É dotato di zoccoli piccoli e molto duri ed appiombi tendenzialmente perfetti.
Ciò che però distingue nettamente il cavallo Arabo dalle altre razze equine é la conformazione scheletrica, la quale influisce anche sulle sue caratteristiche metaboliche. Infatti, oltre a possedere vertebre più corte, presenta anche una costola, una vertebra lombare e due vertebre caudali in meno. Grazie a ció, l’animale é strutturalmente più compatto, peculiarità che lo rende, grazie anche al suo apparato cardiocircolatorio particolarmente prestante, decisamente più resistente di qualsiasi altra razza sulle lunghe distanze, perfetto per il deserto. La differenza relativa alle vertebre caudali concorre a creare la tipica attaccatura alta della coda. É un equino con una curvatura del collo particolarmente accentuata ed una singolare forma della testa, dotata di una prominenza unica fra gli occhi ed un muso molto piccolo con narici particolarmente ampie.
Il carattere del cavallo arabo
Per ciò che concerne il carattere, é vigoroso e vivace, per certi aspetti imprevedibile, in quanto può passare da uno stato di tranquillità ad uno di agitazione molto rapidamente, motivo per il quale necessita di un cavaliere sensibile, in grado di cogliere i piccoli segnali espressi di volta in volta dall’animale.
É famoso per la sua spiccata disponibilità, il temperamento ed il coraggio, lo stile, la bellezza. Grazie alla sua intelligenza, può apprendere velocemente sia le buone che le cattive abitudini, perde rapidamente la fiducia in un cavaliere inesperto e, per la sua spiccata fierezza, non tollera metodi di addestramento illeciti.
Grazie a queste caratteristiche uniche, è stato utilizzato per migliorare numerose razze equine, fra cui anche il purosangue Inglese, al fine di migliorarne il carattere e la resistenza fisica.
Una razza versatile
La versatilità è un’altra formidabile qualità della razza. Soggetti propriamente selezionati possono correre veloci come purosangue Inglese, trottare alle andature più rilevate come un Hakney o un Saddlebred, lavorare il bestiame come un Quarter Horse, cacciare e saltare come un Hunter, tirare elegantemente un calesse, una carrozza o una slitta.
Un poeta islamico riferendosi al cavallo Arabo recita: “Nulla é più intenso che cavalcare a briglie sciolte verso l’infinito!”.