“Nessun organismo vivente può restare sano a lungo in condizioni di assoluta realtà; si crede che perfino allodole e cavallette sognino”. È la citazione che arricchisce un romanzo pieno di mistero dove il sogno con la sua potenza evocativa e misteriosa diventa protagonista. “Canta e conta, si disse la bambina per allontanare il Buio”. Con questo incipit Chiara muove i propri passi nel bosco. Alla vigilia dei suoi nove anni sta andando incontro ad una terribile verità, celata tra le radici di un albero. Si tratta solo di un sogno? Da questa vicenda oscura parte un’indagine molto complessa e avvincente. Ma come è possibile indagare su un sogno? Inchiesta concreta o pura follia? Ci sono tutti gli elementi per trascinare il lettore in una corsa verso l’ignoto tra realtà e attività onirica in una suspense perfetta. Si tratta del nuovo romanzo di Ilaria Tuti: “Luce della notte” questa settimana al primo posto del gradimento dei lettori.
Ma ecco il palmares come sempre realizzato dalla Libreria Lovat
- Tuti – Luce della notte – Longanesi
- Perrin – Cambiare l’acqua ai fiori – E/O
- Kawaguchi – Basta un caffè per essere felici – Garzanti
- Ricolfi – La notte delle ninfee – La nave di Teseo
- Giménez-Bartlett – Autobiografia di Petra Delicado – Sellerio
- Nguyen – Quando le montagne cantano – Nord
- Winslow – Ultima notte a Manhattan – Einaudi
- Kawaguchi – Finché il caffè è caldo – Garzanti
- Carrisi – Io sono l’abisso – Longanesi
- Follett – Fu sera e fu mattina – Mondadori
Chi è Ilaria Tuti
Ilaria Tuti vive a Gemona del Friuli, appassionata di pittura, ha fatto anche l’illustratrice per una piccola casa editrice. Una grande sensibilità e un gusto raffinato per il thriller che le ha permesso di conquistare notorietà in tutto il mondo grazie alla protagonista dei suoi romanzi: il commissario Teresa Battaglia. Nel 2014 ha vinto il Premio Gran Giallo Città di Cattolica.
Tuti e tante donne
Molte donne e molti misteri in classifica questa settimana, imperdibile per gli amanti del giallo l’ultimo romanzo dell’autrice spagnola Alicia Giménez-Bartlett: “Autobiografia di Petra Delicado”.
Racconto sorprendente dove l’ormai celebre poliziotta di strada si racconta e incanta il lettore grazie alle sue inchieste per le vie di Barcellona. Un carattere spigoloso, dura femminista, brusca e autentica. L’ispettrice Petra rivendica la propria indipendenza, il suo essere donna, vuole capire la società in cui vive, le differenze sociali, gli angoli oscuri della sua città. È così che spesso riesce a scoprire l’assassino e i suoi moventi.
Con la Tuti Alicia Giménez-Bartlett
Alicia Giménez-Bartlett nasce ad Almansa, ed è l’autrice dei celebri polizieschi con Petra Delicado. Grazie alla sua talentuosa opera narrativa ha ottenuto numerosi riconoscimenti come il Premio Piemonte Grinzane Noir e il Premio La Baccante nato nell’ambito del Women’s Fiction Festival di Matera, il Raymond Chandler Award del Courmayeur Noir in Festival.
Tra le donne spicca un uomo
Dal Friuli alla Spagna, passando per Manhattan, la grande mela con lo splendore degli anni ’50. Ancora un delitto e un mistero. Questa volta l’investigatore è Walter Withers, uno che ha lavorato per la Cia e adesso deve fare da scorta alla moglie di un senatore, probabilmente futura First Lady. Ma nello stesso albergo alloggia anche la splendida amante del senatore che il mattino dopo viene trovata morta. All’apparenza un suicidio, ma il nostro eroe non ci crede. Gli elementi ci sono tutti per un thriller di successo. Questo è l’incipit di “Ultima notte a Manhattan” di Don Winslow. Definito dal New York Times: “sorprendente, emozionante e stiloso”.
Un occhio al cinema
Piccola indiscrezione dedicata agli appassionati di cinema, ecco come l’autore descrive il protagonista: “guardava i film con una calma percezione di sé, sapendo che non sarebbe mai stato Bogart, Cagney o Wayne. Era più un tipo alla Leslie Howard, Fred Astaire o Charlie Boyer. Era un Cary Grant senza l’accento e la bellezza…non era un duro uccideva con il fascino”.
Allora dato che non potrà mai essere Bogart, gli dedichiamo la più celebre frase della storia del cinema relativa ad una indagine in corso. Chiude il film “Casablanca” ed è pronunciata dal capo della Polizia Claude Rains dopo l’uccisione del cattivo, mentre Ingrid Bergman sale sull’aereo che la porterà in salvo: “fermate i soliti sospetti”.
Buona lettura!