I giochi sono fatti, si direbbe al casinò, e per questo abbiamo deciso di sentire, oltre il parere del rieletto presidente al CRV Giuseppe “Bepi” Ruzza, anche quello del presidente dell’Union Pro 1928, Enrico Lorenzoni. Sua la squadra che attualmente milita in eccellenza e che sta puntando molto sul vivaio. Squadra giovane. Con un presidente giovane e una società che, insieme a tutte le altre squadre dilettanti, sta pagando il dazio al Covid.
Presidente Lorenzoni ha vinto ancora Ruzza, cosa pensa?
“Credo, ed il concetto l’ho chiarito e ribadito più volte direttamente ai miei colleghi, che in un momento come questo abbiamo bisogno di stabilità e Ruzza oggi è la persona che soddisfa meglio questa esigenza. Non ha un compito facile, tutti noi siamo chiamati a scegliere e decidere, e le scelte a volte sono dolorose, le decisioni impopolari. Un esempio su tutti: fermare gli allenamenti o decidere di continuare l’attività senza l’utilizzo, importantissimo, degli spogliatoi!”
Come presidente di una società di Eccellenza si sente di dare qualche consiglio?
“Come presidente di società, la categoria conta poco, certamente farei di più che limitarmi a dare un consiglio; posso portare l’esperienza “sul campo”, anche io mi sono fatto da solo, passo dopo passo, in questi tre anni. Non si sa ancora che campionato sarà: se mai riusciremo a farlo ripartire e giungere ad una fine, sarà di certo un campionato falsato”.
Secondo lei le elezioni non si potevano rinviare?
“A mio parere sarebbe stato opportuno rimandare le elezioni, ma qui si apre un discorso molto più ampio. Io sono sempre stato sincero con me stesso e non mi sono mai fatto sconti, per cui non ne farò ad altri. Per mesi ho cercato di portare novità in comitato, contando sull’ apparente solidarietà di molti. Ma quando è stato il momento di agire, la maggior parte si è ritirata di buon ordine”.
Lorenzoni, quindi nessuna alternativa?
“Non cerchiamo scuse, le elezioni si sapeva sarebbero state a gennaio o al massimo febbraio. E ci sarebbe stato il tempo per lavorare ad un progetto. Ruzza aveva una squadra e noi tutti avremmo avuto il tempo di costruirne una nuova, che magari avrebbe potuto collaborare con la vecchia. Non è detto che ci debba per forza essere contrasto al posto di cooperazione. Se non è stata trovata un’alternativa a Ruzza, ciò significa che “Bepi” è l’alternativa più valida”.
Lorenzoni che pensa di Ruzza. Lei che, dai rumors, sembrava un possibile candidato, mentre Seno si è proprio ritirato adducendo scuse.
“Ruzza lo conosco bene. È persona di sani principi morali, come quelli del suo staff. Il mio obiettivo era semplicemente quello di aggiungere del “nuovo” che magari era stato trascurato. Quello di portare l’esperienza di “un presidente “ che vive sul campo. Quindi, e qui concludo, onore a Ruzza e ai suoi, perché il loro impegno non è mai stato in discussione. Agli altri dico solo di non “cercare scuse”, si può perdere con onore e dignità! L’importante è sempre metterci il massimo dell’impegno e, soprattutto, la faccia!”
“Vinci senza vantarti. Perdi senza scuse”, come diceva Albert Payson Terhune”.