“Non credono negli angeli? Oh, allora perché si sorprendono quando ne vedono uno?”. L’angelo Clarence nel mio film preferito “La vita è meravigliosa” commenta così lo stupore e l’arroganza della gente nei suoi confronti. Io credo negli angeli e quando ne vedo uno mi fermo a fotografarlo. In ogni città e in ogni Museo del mondo il mio teleobiettivo è pronto a catturarli. L’anno della pandemia con il suo drammatico bilancio, ha cancellato tutta la meraviglia dell’arte e per chi nei Musei ama perfino fare colazione, credetemi è molto dura. Fortunosamente sono riuscita a vedere Raffaello a Roma, Cartier-Bresson e Lartigue a Venezia, Natura in Posa a Treviso.
Venezia e i Musei Civici
A Venezia il 2020 si è chiuso con una polemica molto accesa ripresa con impeto anche in questo neonato 2021: la serrata dei Musei Civici. Mentre in tutta Italia, il Ministero ha annunciato l’apertura il 15 gennaio, crisi pandemica permettendo, Venezia ha scelto un’altra data: 1° aprile.
Porte sbarrate nei luoghi d’arte più blasonati: Palazzo Ducale, Ca’ Pesaro, Ca’ Rezzonico, Correr, Palazzo Fortuny, Palazzo Mocenigo, Museo di Storia Naturale. Una decisione contestata dalle rappresentanze sindacali, con molti lavoratori verso la cassa integrazione.
La dichiarazione del sindaco sui musei
Il Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, con delega alla Cultura e Vicepresidente della Fondazione, ha preso questo provvedimento nonostante ci fosse un progetto di grandi iniziative per il 2021 grazie ai finanziamenti ricevuti dalla Stato, i più cospicui d’Italia, elargiti per coprire la voragine apertasi dopo il calo del turismo. “Il nostro obiettivo è salvare l’azienda. Vogliamo essere pronti per quando torneranno i turisti”, ha dichiarato alla conferenza di fine anno.
Una scelta che sta creando imbarazzo anche tra i vertici dei Musei Civici. La Fondazione è infatti compresa nell’elenco dei musei che hanno effettuato la domanda per il ristoro ricevendo un contributo di circa sette milioni di euro, con la prerogativa di chiudere in attivo.
La chiusura prolungata non riguarda solo i biglietti d’ingresso, ma anche le attività scientifiche e conservative sospendendo anche pianificazioni per la ripresa, scelta che a detta di molti potrebbe vanificare l’opportunità di sfruttare il Recovery Fund per la cultura.
Anche il vicesindaco prova a difendere i Musei Civici
Le contestazioni al provvedimento non arrivano solo dalle opposizioni. Il vicesindaco di Venezia Andrea Tomaello rilancia infatti l’idea di una possibile apertura nei fine settimana. Il timore è secondo l’esponente della Lega, che ci sia la percezione di una città chiusa fino ad aprile con gravi danni per la ripresa economica in generale. Così, mentre la stampa internazionale si interroga sulla scelta del primo cittadino, arrivano anche appelli per firmare una petizione in difesa dei Musei Civici.
Questa avvincente battaglia sull’arte è in continua evoluzione e la seguiremo con interesse partendo dal presupposto che chi crede negli angeli confida anche nel potere taumaturgico dei musei, luoghi magici non solo per turisti, ma per tutti noi, poveri cittadini sperduti senza bellezza.
Chi va al contrario tra i musei
In controtendenza con i Musei Civici, le Gallerie dell’Accademia dovrebbero aprire, virus permettendo, proprio in gennaio. Questo luogo meraviglioso, culla dell’arte universale, è una vera e propria “Sindrome di Stendhal”, dai maestri del Trecento, a Giorgione, Tintoretto, Tiziano, Veronese, Carpaccio, Cima da Conegliano. Il primo museo italiano ad aver aperto dopo il lockdown il 26 maggio scorso.
In ottobre, le Gallerie hanno inaugurato il progetto: “Un capolavoro per Venezia”, iniziativa lanciata in collaborazione con Intesa Sanpaolo, nata per recuperare le relazioni internazionali della città così duramente colpita dal calo di presenze turistiche, (Covid-19 e altre calamità come la disastrosa acqua alta del 12 novembre). Si tratta di pezzi straordinari del Rinascimento veneto provenienti dai maggiori Musei internazionali che raramente hanno lasciato la loro sede espositiva originaria.
Come si apre il ciclo
Ciclo aperto in bellezza con un’opera sublime “La Sacra conversazione con i santi Caterina e Tommaso” di Lorenzo Lotto, arrivata in laguna dal Kunsthistorisches Museum di Vienna. Tra gli azzurri e i verdi delle figure e del paesaggio, il rosso del manto dei santi, traspare la raffinatezza di un pittore straordinario. Sospeso nel cielo, l’angelo incorona la Madonna con una ghirlanda di pervinche. È lui con il suo movimento ad innescare la dinamica della composizione. Pura armonia nella natura in quest’opera, al punto che uno dei maggiori storici dell’arte, l’inglese Philip Pouncey formulò la celebre frase: “Ah, a Vienna c’è un dipinto in cui si sente il ronzio delle api”.
Del resto, i presupposti ci sono tutti, Maria seduta sull’erba con il bambino in piedi sopra un ceppo. Alle sue spalle una grande quercia che sostituisce il tradizionale tendaggio quattrocentesco.
I progetti dei musei delle Gallerie per il 2021
Nei prossimi mesi è atteso un altro capolavoro dall’Ermitage di San Pietroburgo. Speriamo solo che il 2021 ci liberi dallo scenario drammatico che stiamo attraversando.
Il direttore delle Gallerie, Giulio Manieri Elia, così ha commentato il progetto: “I capolavori scelti in partenariato con i musei amici sono stati selezionati con questa logica: dialogare con il patrimonio del museo e al contempo favorire la riapertura di rapporti con il contesto internazionale in un momento poco favorevole. Ci sembra il contributo migliore che l’arte possa dare in questo difficile frangente”.
Quando l’arte viaggia
Oltre al dipinto viennese in prestito, le Gallerie dell’Accademia custodiscono un gioiello del grande pittore rinascimentale: “Ritratto di giovane gentiluomo nel suo studio”. Mi piace così tanto che nell’ultima mostra alle Scuderie del Quirinale, dedicata a Lorenzo Lotto nel 2011, sono andata a Roma per non perdere l’effetto di osservarlo in un’altra sede espositiva. Appartengo alla corrente di pensiero “le opere d’arte devono viaggiare”.
Sarà perché mi piace vedere il volo degli angeli e sentire il ronzio delle api.