Con le restrizioni imposte in questi ultimi DPCM, giornate come 24, 25, 26, 27 dicembre alle quali vanno aggiunti fine anno e primo gennaio le perdite per i ristoranti superano i 2,5 milioni.
Ristoranti e crollo del vino
A ciò va aggiunto l’”indotto” del vino che chiaramente verrà consumato di meno per cui per le cantine ci saranno mancati introiti superiori a 1,2/1,5 milioni (700mila euro solo per le bollicine del Prosecco che in questi giorni sono richiestissime) e i lavoratori “a chiamata” (chiamati solo per le feste o i fine settimana) subiranno una perdita di oltre 150mila euro e ciò riguarda almeno 300 persone che facevano conto di questo “mini stipendio”.
Codognotto e i mancati incassi
Ciò peserà molto sui bilanci delle famiglie perché questi compensi rappresentavano un sostentamento nella loro autonomia. L’indagine effettuata dalla Lago.com riguarda un campione di un centinaio di locali. Per il presidente dei Sindaci della Costa Veneta Pasqualino Codognotto “visto l’andamento della curva epidemiologica del Veneto ritengo sensato chiudere per ripartire a gennaio. Da ristorare però le attività che anche in questo periodo hanno avuto perdite, è fondamentale”.
Ristoranti e aziende agricole
Valerio Nadal è imprenditore del settore vino oltre a rappresentare oltre 20mila imprese agricole essendo presidente del Condifesa Veneto. “L’epidemia aumenta purtroppo. Già con le chiusure di bar e ristoranti abbiamo subito notevoli perdite poiché si sono dimezzati i consumi. Le uniche ancore di salvezza sono rappresentate di nostri punti vendita, dalla consegna a domicilio e dalla vendita attraverso la grande distribuzione”.
Andrea Colla
Andrea Colla presidente Coldiretti Venezia, da oggi in giunta Camera di Commercio di Venezia-Rovigo unico membro dell’agricoltura: “la gente consuma il vino in compagnia ed è un momento di gioia. C’è purtroppo poco da festeggiare visto che i consumi non saranno più quegli degli anni scorsi in tutto il mondo. Una diminuzione legata a tutto il nostro export. Saltano cenoni e pranzi natalizi e risvolti negativi ce ne sono per l’ortofrutta, i dolci, il pesce. E’ saltata la convivialità nelle piazze con i mercatini di natale oggi ci sono grandi difficoltà e il Governo deve capire la crisi che ha colpito tutti i settori e faccia in modo di aiutare le imprese attraverso l’accesso al credito e la proroga alle moratorie”.