L’hanno definita “l’anello mancante della mobilità urbana”. Un nuovo modo di muoversi nelle città e nei paesi, utilizzando un mezzo che è al tempo stesso semplice, pratico, divertente ed ecologico. La footbike è nata a metà degli anni ’90 in Finlandia e la sua finalità era essenzialmente sportiva: diventare un mezzo d’allenamento alternativo per gli atleti dello sci di fondo, dal quale deriva la spinta alternata con entrambe le gambe.
Oggi, un quarto di secolo dopo, questa strana bicicletta con ruote e freni, ma senza pedali, sella, cambio e catena, è diffusa un po’ il tutto il mondo. E in Italia, dov’è arrivata una ventina di anni fa grazie all’iniziativa di un gruppo di atleti piemontesi, sembra vivere una seconda giovinezza. I praticanti crescono ovunque, i raduni degli appassionati si moltiplicano e da pochi mesi, anche nel nostro Paese, esiste una federazione – la Fifb, Federazione Italiana Footbike – che si propone di promuovere l’uso e la diffusione del cosiddetto monopattino sportivo.
Presidente trevigiano e attività nelle scuole
Il presidente è il trevigiano Andrea De Lazzari. Il direttivo è completato dal vice-presidente vicario Mario Pongan (Belluno), dal vicepresidente Agostino Fagionato (Vicenza), dai consiglieri Nicola Zamuner (Treviso) e Andrea Nesi (Roma), dal segretario Maria Giovanna Turra (Como) e dal tesoriere Antonio Schiro (Rovigo).
“La Federazione Italiana Footbike – spiega De Lazzari – si prefigge l’obiettivo di affiancare questa disciplina ad altre ben più note e diffuse sul territorio, come ad esempio l’atletica, sfruttando l’esperienza tecnica ed educativa dei preparatori, che potranno inserire il monopattino sportivo nei piani d’allenamento dei propri atleti. Ci faremo inoltre carico di supportare le associazioni sportive multidisciplinari che vorranno introdurre la footbike tra le proprie attività, organizzando corsi per tecnici ed allenatori, partecipando alle manifestazioni sportive ed incentivando circuiti di gare locali. Promuoveremo inoltre l’attività nelle scuole, presso i centri sportivi e nelle località turistiche, coinvolgendo le realtà locali e creando sinergie tra lo sport ed il territorio, per lo sviluppo di un turismo sostenibile e di prossimità”.
La footbike punta ad una federazione autonoma
Inizialmente, la Fifb opererà nell’ambito di un ente di promozione sportiva, l’Aics, ma tra i suoi obiettivi c’è anche il riconoscimento del Coni come Federazione sportiva autonoma. “Il gesto tecnico richiesto dalla footbike – continua De Lazzari – è molto spontaneo. Sfrutta la forza muscolare dell’atleta a tutto tondo, coinvolgendo sia la parte alta che la parte bassa del corpo. Sviluppa il senso dell’equilibrio e può essere praticato a partire dai quattro anni di età, senza restrizioni. E’ un’attività sportiva trasversale perché richiama reminiscenze infantili, risveglia l’eterno bambino che è in noi e trasforma il territorio in una palestra a cielo aperto. Nel Nord Europa, dov’è nata, la footbike è diventata uno sport trasversale che ha richiamato a sé praticanti provenienti da discipline diverse: il running, il ciclismo, ma anche lo sci e il pattinaggio. Credo che in Italia abbia analoghe potenzialità”.