“Il Florian è una Borsa, un foyer di teatro, una sala di lettura, un club, un confessionale…” Honoré de Balzac. Lo scrittore aveva certamente capito che questo magico posto non è solo un caffè ma un luogo dell’anima, una macchina del tempo custode di magnifiche sensazioni nella città più bella del mondo: Venezia. Per trovarlo basta seguire l’armonia della musica che avvolge Piazza San Marco, sotto le Procuratie Nuove, un balzo nella storia e siete al Florian.
Trecento di Florian
Il Caffè più antico d’Italia compie trecento anni, era il 29 dicembre del 1720 e nella città dei Dogi, Floriano Francesconi decise di aprire una bottega da caffè in Piazza San Marco. Il nome originario era: “Alla Venezia Trionfante”.
Frequentato da intellettuali, artisti e nobili, divenne il salotto più celebre e accogliente della città, tutti usavano dire: “Andemo da Florian”, così il nome è rimasto negli anni per un Caffè che ha ospitato sui leggendari divanetti di velluto rosso: Casanova, Goldoni, Rousseau, Lord Byron, Goethe, Canova, Proust, Henry James, Stravinskij. Il glamour del cinema internazionale: Clark Gable, Omar Sharif, Catherine Deneuve, Clint Eastwood, Martin Scorsese, blasonati capi di stato da François Mitterand alla Regina Elisabetta.
La storia
Floriano Francesconi non immaginava di certo che il suo locale sarebbe diventato, assieme al Procope di Parigi, il caffè più antico del mondo.
Qui Casanova tesseva trame amorose, Carlo Goldoni ideava la sua celebre commedia: “La bottega del caffè”. Fu luogo di incontro per patrioti e letterati come Silvio Pellico e Nicolò Tommaseo.
Al Florian nasce il giornalismo, non a caso ai suoi tavolini venne distribuito nel 1760 il primo giornale moderno: La Gazzetta Veneta scritto e diretto da Gaspare Gozzi. Lo scrittore in seguito fonda il settimanale “Il Sognatore italiano” che diventerà Gazzetta urbana Veneta, il primo periodico incentrato sulla cronaca cittadina.
Un francobollo speciale per il Florian
Per celebrare i tre secoli di storia del Florian, Poste Italiane gli ha dedicato un francobollo uscito ai primi di dicembre. È il primo caffè storico a ricevere questa gratificazione. Emissione filatelica che riempie di gioia tutto lo staff nonostante il drammatico anno della pandemia.
Covid-19 ha ovviamente cancellato tutte le straordinarie iniziative artistiche dedicate alla città di Venezia per i festeggiamenti. Chiuso da novembre, mai successo prima, nemmeno durante i due conflitti mondiali, pare sia accaduto solo alla fine della Repubblica Serenissima, per una settimana.
Il ritrovo elegante
Sin dall’inizio il Florian era il luogo ideale per incontrarsi con gli amici, regno di gourmandise e squisitezze, crocevia di umori e notizie in costante cambiamento, dagli affari di stato alla moda. Ambasciatori, mercanti, letterati, artisti, semplici cittadini. Nelle sale magnifiche si riunivano cospiratori pronti a sovvertire il dominio francese e poi austriaco, meta segreta degli irredentisti come Nazario Sauro.
Le sale
La meravigliosa fragranza del caffè si espande nelle sale che sono veri gioielli di architettura, osserviamole virtualmente insieme:
Sala del Senato, ambiziosoprogetto di decorazione pittorica affiancato da pannelli raffiguranti il mondo delle arti e delle scienze.
Cinese e Sala Orientale, un mondo fantastico e immaginario dal sapore esotico esaltate da un suggestivo gioco di specchi.
Sala degli Uomini Illustri, con ritratti a olio dei più famosi personaggi veneti.
Sala delle Stagioni o degli Specchi, con le quattro figure femminili che simboleggiano le stagioni. Saletta Liberty,creata nel 1920 in occasione del bicentenario del Florian, in stile Art Nouveau molto in voga a Venezia. Ampio soffitto a volta, pavimento in legno e specchi dipinti a mano.
Al Florian nasce la Biennale
Il sindaco di Venezia Riccardo Selvatico abitualmente si riuniva con gli amici nella Sala del Senato e proprio qui nacque l’idea di organizzare una grande esposizione d’arte: La Biennale. Era il 1895.
Per sottolineare questo legame, da molti anni il Florian organizza manifestazioni culturali di alto livello soprattutto nel settore dell’arte contemporanea con artisti di fama internazionale.
Oggi dopo tre secoli di storia, il Florian rappresenta lo stile veneziano nel mondo, icona di buon gusto e realtà economica di spessore nel panorama cosmopolita. Facciamo quindi gli auguri al Caffè leggendario con le parole di Lord Byron, assiduo frequentatore di questo prezioso scrigno culturale e artistico.
“È mia intenzione rimanere a Venezia durante l’inverno, probabilmente perché, dopo l’Oriente, è sempre stata l’isola più verde della mia fantasia”.