L’Umana Reyer è ancora alle prese con un roster decimato a causa dei numerosi indisponibili causa Covid, c’è però fiducia che questa situazione possa presto finire. Intanto diversi giovanissimi hanno avuto la possibilità di mettersi in mostra e giocare in prima squadra, cosa della quale il presidente della Reyer Federico Casarin non può che esserne orgoglioso.
Presidente Casarin, ci sono novità sui recuperi dei giocatori?
“Stiamo attraversando un periodo di emergenza da ormai un mese, per via del virus e di infortuni abbiamo dovuto fare a meno di tanti giocatori e gli allenamenti quotidiani li abbiamo svolti con tanti giovani del nostro vivaio che si sono messi a disposizione con grande impegno. Ora l’obiettivo è cercare di far recuperare la forma fisica migliore agli atleti che sono stati fermi per tre settimane di isolamento e a coloro che hanno subito infortuni. La squadra, nel frattempo, sta lavorando con il massimo impegno insieme allo staff per cercare di vincere più partite possibili. É importante continuare a scendere sul parquet con la giusta mentalità e siamo certi che questo momento di difficoltà possa esserci utile in termini di compattezza per il proseguo della stagione”.
E’ stato un novembre ed un inizio dicembre più che difficili e la sensazione è che la stagione europea sia stata rovinata per colpe non vostre. Si poteva evitare questa situazione?
“Come abbiamo sempre fatto, rispettiamo i regolamenti delle diverse leghe di cui facciamo parte. É chiaro che in una situazione come la nostra i risultati sportivi sono certamente influenzati da situazioni contingenti che non potevano essere previste. Detto questo, non ci abbattiamo alla sfortuna. Siamo ancora più motivati a lavorare con concentrazione e impegno per tornare ad essere noi stessi protagonisti al 100% del nostro destino sportivo”.
Casarin, tra le mille difficoltà che avete affrontato nelle ultime partite è uscito fuori l’orgoglio Reyer. É contento dei giovanissimi Possamai, Biancotto e suo figlio Davide?
“L’orgoglio e il senso di appartenenza è nel DNA di tutte le persone che lavorano in Reyer, non solo di chi scende in campo. Certamente sono qualità molto importanti per noi e siamo felici che la squadra le abbia fatte emergere mettendo da parte la frustrazione e la rabbia. Il nostro progetto investe sui giovani da quando è nato, sono il fulcro dell’Umana Reyer. Un progetto che conta sulla partecipazione di quasi quaranta società del territorio non solo locale, ma anche nazionale, con più di 6.000 atleti. Siamo lieti che molte atlete ed atleti formati nel nostro vivaio siano protagonisti in Serie A. E che ora alcuni di questi riescano ad esserlo con la nostra prima squadra. Per noi la formazione tecnica e sportiva viaggia di pari passo con quella umana ed educativa. I nostri istruttori seguono infatti ragazze e ragazzi anche nei loro percorsi scolastici e sono in continuo contatto con le famiglie. Magari non tutti i nostri giovani diventeranno giocatori di Serie A, ma saremo comunque orgogliosi di aver contribuito alla loro formazione come cittadini”.
Casarin, molti virologi prevedono una terza ondata. La Serie A rischia davvero di non finire il campionato?
“Credo sia giusto concentrarci sul presente e sul fatto che Federazione, Lega e squadre stiano facendo il massimo per portare avanti questa stagione molto complicata per tanti motivi. Ci piace pensare che questi sforzi siano rivolti a un ritorno alla normalità, abbiamo il dovere di essere ottimisti”.