“Prima di svoltare si fermò un momento a guardare la chiesa di Santa Maria del Giglio. Che bell’edificio solido e insieme pronto a prendere il volo, pensò. Non mi ero mai reso conto che una chiesetta potesse somigliare a un P-47. Bisogna che scopra quando è stata costruita e da chi è stata costruita. Porca miseria, come vorrei girare per tutta la vita in questa città”. Ernest Hemingway. Vale la pena leggere “Di là dal fiume e tra gli alberi” solo per la descrizione che Hemingway fa di una delle più affascinanti chiese veneziane, opera barocca dell’architetto Giuseppe Sardi. L’angelo della fama che svetta in cima a Santa Maria del Giglio, è uno dei miei soggetti fotografici preferiti.
Ernest Hemingway e Venezia
Lo scrittore Ernest Hemingway non fu trattato molto bene con questo lavoro scritto nel 1950. “E’ così orribile da esercitare un suo fascino morboso” scrisse il critico letterario Maxwell Geismar. Che importa, nel ‘53 vinse il Pulitzer per “Il vecchio e il mare” e nel 1954 il Nobel per la letteratura, lo stesso anno in cui fu dato per morto. Infatti, rimase vittima di uno scontro in volo tra due aerei durante un safari in Africa. Sopravvisse all’incidente ma con gravi lesioni interne e ripercussioni psicologiche. Narrano le cronache che fu ritrovato dai soccorritori allegro e ubriaco vicino ad una famiglia di elefanti.
Io e il cinema
Confesso, sono appassionata di cinema in modo travolgente, pura empatia. Ho spesso fatto la comparsa e la notizia che Venezia si trasforma ancora in set cinematografico per un nuovo film tratto dal romanzo di Hemingway è piacevole e carica di aspettative.
La citazione sul cinema che preferisco è apparsa in un cartello davanti agli Studios di una famosa produzione hollywoodiana anni ‘50: In caso di pioggia, le riprese del film “Pioggia” saranno sospese. Questo è il mondo surreale del cinema, nel quale fluttuano invisibili ma indispensabili, le comparse. Tra i miei ricordi migliori: “Casino Royale”, il primo 007 con Daniel Craig. Abbiamo girato molto in Piazza San Marco e nelle scene finali mi sono anche riconosciuta assieme a Bond, purtroppo di spalle. Del resto, è di spalle anche Craig mentre corre verso una banca sotto le Procuratie.
Una chicca su Bond
Piccolo svarione, Bond e la bella Vesper navigano in barca a vela sul Canal Grande, cosa impossibile per la presenza di troppi ponti, (per la scena l’albero è stato smontato e rimontato tra il ponte degli Scalzi e quello di Rialto). Tempi lunghissimi a volte per scene che vengono tagliate, come quella del ballo al Danieli, durato una notte intera, nel film di Norman Jewison: “Only You” con Marisa Tomei e Robert Downey Jr. Una ragazza decide di mandare all’aria il suo matrimonio per cercare un uomo che secondo una profezia è quello della sua vita. Non bello come “Stregata dalla luna”, il film più riuscito di Jewison, ma gradevole, girato a Roma e Venezia.
Io comparsa per 30’’
Per la cronaca al mio attivo circa trenta secondi mentre scendo da una gondola. Una calda notte al Danieli per un ballo, finte chiacchierate ma veri tramezzini squisiti. Gli esterni invece gelidamente pericolosi. Nella finzione doveva essere estate, quindi tutte le comparse avevano l’obbligo di portare abiti leggeri e scollati. Molto temerario in novembre, il più freddo novembre di tutti i tempi! Due intensi giorni di lavorazione, una notte bianca, una scatola di aspirina.
Poi arrivò una dolce primavera con Woody Allen e il suo indimenticabile musical “Tutti dicono I Love You”. Ho girato la scena all’Hotel Gritti, con il grande Woody e Julia Roberts. È noto che il regista non avvisò gli attori che ci sarebbero state alcune scene cantate e ballate fino al momento della firma dei contratti. Tutti cantarono magnificamente, tranne Drew Barrymore che non si sentiva davvero all’altezza.
Ernest Hemingway e un cast stellare
Per il nuovo film tratto da Hemingway un cast internazionale di grande livello, diretto dalla spagnola Paula Ortiz. Protagonista l’attore californiano Liev Schreiber che adoro, in modo particolare per alcuni film: “Il velo dipinto” dove recita con Edward Norton e Naomi Watts sua compagna fino a poco tempo fa e il delizioso “Kate & Leopold”. Storia fantastica sospesa tra passato e presente. Liev trova un’apertura nello spazio-tempo portando nel futuro il bellissimo duca Hugh Jackman, che si innamorerà di Meg Ryan.
Il cinema e la letteratura sono postazioni strategiche per viaggi nello spazio – tempo, Hemingway ne era un maestro, ogni suo romanzo sembra perfetto per una trasposizione cinematografica. È così anche per “Di là dal fiume e tra gli alberi”. Un maturo colonnello reduce dalla Seconda Guerra Mondiale si innamora di una splendida nobildonna europea. La caducità umana, il tema della morte, argomenti tanto cari allo scrittore americano che amava la terra veneta. “Sono un vecchio fanatico del Veneto ed è qui che lascerò il mio cuore”, scrisse.
Hemingway e i posti magici
Luoghi d’elezione del set: Venezia, Harry’s Bar, Hotel Gritti, la campagna veneta, le valli da pesca, la marca trevigiana. Certo l’emergenza Covid ha creato vari problemi nell’organizzazione delle riprese. Nel film, che ha ricevuto un contributo dalla Regione Veneto, troveremo anche Giancarlo Giannini e Laura Morante. Matilda De Angelis, interprete di “Veloce come il vento”, sarà la protagonista femminile.
Scrisse Hemingway: “data la recente tendenza a identificare i personaggi della narrativa con persone reali, ritengo opportuno dichiarare che in questo volume non vi sono persone reali, tanto i personaggi quanto i loro nomi sono fittizi”. Ma è ormai noto che la passione per la contessa Adriana Ivancich è il motore di questa storia. Proprio per tutelare la giovane contessina, lo scrittore vietò la pubblicazione del libro in Italia per almeno due anni. Ne: “La torre bianca” Adriana Ivancich raccontò i dettagli di questa lunga frequentazione.
Harry’s sempre presente con Ernest Hemingway
Angolo magico degli incontri tra il colonnello e la contessina è il mitico Harry’s Bar. “Si trovano tutte le cose del mondo, da Harry’s. Si, colonnello. Tranne la felicità. Accidenti se non troverò anche la felicità, lo rassicurò il colonnello”.
“Credi che dovremmo prendere un altro Montgomery? Chiese la ragazza… Mi fanno sentir bene… Anche su di me hanno un certo effetto, quando li fa Cipriani. Cipriani è molto intelligente. È più che intelligente. È abile. Un giorno possederà tutta Venezia”.
Ci andrò
Insomma, gli spunti sono tanti per attendere con grandi aspettative “Di là dal fiume e tra gli alberi” e andrò a vederlo (nonostante non abbia fatto la comparsa). Questo titolo che idealmente fa sempre pensare al paesaggio veneto così celebrato dallo scrittore americano è invece una citazione del generale statunitense Thomas Jonathan Jackson, ufficiale durante la guerra di secessione soprannominato: “Stonewall”(Muro di pietra).
Queste le sue ultime parole: “Lasciateci attraversare il fiume e riposare all’ombra degli alberi”.
scritto incantevole…molto bello
Thankѕ for sharing your thoughts about rising.
Regards