Era domenica dopo pranzo, “gavevo fato do peseti ai feri e i gavevo parai so co un prosecchi de quei giusti” (avevo fatto due pesci ai ferri e gli avevo mangiati accompagnandoli con un buon prosecco ), mi ero seduto in un angolo del giardino degustandomi un buon caffè! Complice la bella giornata soleggiata ed il prosecco, avevo l’occhio “mezzo sbieco” era uno di quegli attimi in cui ti senti in pace con tutto e tutti e riesci a sorridere al mondo dimenticandoti di tutti i casini che porta questo periodo!
In pace si, ma al lavoro
Trasognante, ma “senpre sul toco” (sempre sul pezzo) tra i vari pensieri sereni del momento, stavo ragionando su di quale week end esperienziale o gita fuori porta raccontarvi, avevo in testa svariate opzioni, però, sarà stata la notizia che la redazione mi aveva dato, ovvero che il pezzo sul monastero Buddista di Tesino di un paio di settimane fa, era stato uno degli articoli più letti di sempre nella rivista, sarà stata la pace di quel posto, la serenità del momento ed il fatto d’essere in giardino che mi è tornata alla memoria un esperienza del tutto casuale di qualche tempo addietro!
La pace vicino al lago
Era una mattina di primavera d’un paio d’anni fa ed ero a Conegliano con degli amici il nostro obiettivo era andare a fare rifornimento “de quel bon” ( di quello buono ) in una cantina da quelle parti, ovviamente non prima d’essere andati a rifocillarci in un ottimo ristorantino vicino al lago di Revine!
Con l’idea d’andare a fare due passi proprio al lago, da Conegliano ci siamo avviati verso la nostra meta prendendo la strada provinciale 635 del Passo di San Boldo, arrivati quasi al lago, siamo passati per Tarzo, onestamente un paesino che non conoscevo, credo di non esserci mai passato prima, ma proprio lungo la strada ho visto un’insegna che recitava così:
“Museo Giardino Bonsai della Serenità – Sei Wa Bonsai En”.
La scoperta
“Cio fioi cosa se sta roba go domandà” ( eri ragazzi, cos’è questa cosa ), nessuno ne sapeva nulla, eravamo in anticipo rispetto alla nostra tabella di marcia e “nisuni ne coreva drio” (nessuno ci correva appresso) per tanto abbiamo deciso di fermarci e vedere di cosa si trattasse!
Veniamo al dunque!
Se vi dicessi che in quel di Tarzo in un posto dove meno te lo aspetti, dietro ad un portone c’è un angolo fiabesco di Giappone, mi credereste? Si sono certo che mi credete, in fin dei conti il mio obiettivo con questi articoli è proprio quello di farvi scoprire posti di cui forse non conoscete l’esistenza e come mi piace pensare, forse andrete a scoprire con i vostri occhi, dato che sono tutti qui nel nostro magico Veneto
“Museo Giardino Bonsai della Serenità – Sei Wa Bonsai En”, cos’è e dov’è
A Tarzo, vicino alla chiesa, davanti alla farmacia, c’è la casa di Armando e Haina due persone che è un gusto conoscere!
Vi premetto una cosa, non aspettatevi ettari o km da di passeggiata. Ciò non di meno nella semplice passeggiata che farete all’interno di questo Museo, troverete boschi. Molti boschi con un infinità di specie arboree, avete presente il parco “Italia in Miniatura di Rimini? Beh, qui camminerete fiancheggiando boschi in miniatura con piante da tutto il mondo, compreso un Bonsai Campione del Mondo!
Veniamo alla descrizione:
Addossato alla collina, questo giardino si ispira a quelli giapponesi che il “padrone di casa ci ha raccontato d’aver visitato durante i suoi viaggi.
I Bonsai che vedrete, sono delle vere e proprie opere d’arte.
I “padroni di casa, Armando ed Haina sono anche i gestori del museo ed i “curatori” dello stesso, non riesco a chiamarli giardinieri, per quanto fare i giardinieri sia un arte, molto spesso, loro l’arte la concretizzano in qualche cosa che sicuramente alle nostre latitudini non è usuale!
La pace nel giardino
Uno dei capolavori in miniatura che più m’ha colpito è stato il “wisteria sinensis bonsai”, un “MAESTOSO” ( si fa per dire ) glicine che è stato premiato al World Bonsai Friendship Federation, un’altra opera d’arte florvivaistica il Faggio Patriarca, campione del mondo in Giappone nel 1986, un “alberello” che quest’anno compie 245 anni!
Un po’ di storia
La storia del giardino è quella del suo creatore e raccontarla in breve non è possibile. Se siete curiosi potete leggerla sul suo sito o farvela raccontare di persona! Sappiate intanto, che Armando, nativo di Tarzo, scampato al disastro di Longarone, vissuto a lungo a Belluno, ha fatto tesoro della natura che lo circondava e che amava. Senza sapere dell’esistenza dei bonsai, con le sue forze ha rincorso il sogno di creare alberi in miniatura. L’incontro con la cultura giapponese, la partecipazione a seminari e convegni, studi e pratica incessanti l’hanno reso un precursore in Italia, un visionario e un esperto di fama mondiale.
Volete trovare un po’ di pace?
Se vi ho incuriosito, sappiate che il giardino bonsai è visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 14,30 alle 19,00 l’ingresso è “libero” ma un contributo “spontaneamente libero” è ben accetto!
Se volete andare, vi consiglio almeno in questo periodo “particolare” di chiamare per segnalare la visita!
Dov’è
Via Roma, 6, 31020 Tarzo TV, Italia (277m s.l.m.) Indicazioni stradali
Contatti
Armando dal Col