Quando si parla di violenza contro le donne si parla di un fenomeno complesso e molto ampio che non comprende “solo” la violenza fisica. Una donna su tre è vittima di violenza. In Italia quasi sette milioni di donne hanno subito nel corso della loro vita maltrattamenti o violenze domestiche: una donna su tre tra i 16 e i 70 anni, secondo i dati dell’Istat. Di queste il 20% ha subito violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5% ha subito o rischiato lo stupro. Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner, parenti o amici. Il Covid19 non ha per niente aiutato, detto in altre parole ha plasmato il fenomeno rispecchiando la situazione pandemica.
Violenza e iniziative locali
L’attenzione rimane alta e le iniziative sono numerose sul territorio nazionale sia a livello locale. Anche se le direttive sanitarie non facilitano l’aggregazione, a Vicenza non sono mancate le iniziative. E l’online si è confermata una modalità che permette e garantisce il diffondersi di messaggi di valore. La provincia berica si tinge di rosso. Il colore scelto per questa giornata. In particolare sono le panchine dei parchi a saltare all’occhio e non si confondono nemmeno con i colori dell’autunno. Per sensibilizzare i cittadini è stato scelto Parco delle Fornaci. Una panchina rossa ora caratterizza il panorama del parco. Centrale e ben visibile a tutti per ricordare le donne in difficoltà in un anno che ha visto il fenomeno inasprirsi soprattutto nei mesi di lockdown che hanno costretto alla convivenza e alla permanenza in casa facendo scoppiare situazioni famigliari già al limite.
Violenza e panchina rossa
“La “Panchina rossa” qui in questo parco, uno dei più grandi della città e molto frequentato, deve fungere da monito per la difesa dei diritti delle donne e contro il femminicidio – ha dichiarato il vicesindaco e assessore ai servizi sociali Matteo Tosetto – L’idea ci è venuta durante l’estate con i ragazzi che avevano aderito a “Ci sto? Affare fatica! 2020”. Attraverso il quale si sono occupati di sistemare le panchine del parco. Abbiamo quindi pensato di coinvolgere in questo progetto le ragazze ospitate nella comunità di accoglienza gestita dalla cooperativa Tangram. Che si sono munite di colore e pennelli e hanno verniciato questa panchina che abbiamo posizionato in un luogo centrale, in modo che sia ben visibile. L’iniziativa stata diffusa “a distanza” attraverso il web evitando qualsiasi forma di assembramento”.
A Noventa Vicentina
Anche il Comune di Noventa Vicentina il 25 novembre, in collaborazione con il Centro Antiviolenza e l’Associazione Donna chiama Donna, ha inaugurato davanti a villa Barbarigo “la panchina rossa”. Sui canali social si legge: “Un gesto simbolico che vuole essere testimonianza, impegno, presenza e capacità di far rete per un tema importante e di attualità: denunciare ogni atto di violenza, sopraffazione, abuso contro le donne, dare supporto e concreto aiuto alle vittime ma soprattutto, e questa è la vera sfida che deve coinvolgere tutta la società, diffondere in ogni dove la cultura del rispetto!”. All’inaugurazione anche alcuni studenti dell’Istituto U. Masotto che oltre alla loro partecipazione hanno partecipato al trend che ha spopolato tra i giovani e non solo sul web, da Facebook a Tik Tok, di tingersi il viso con una striscia di colore rosso sotto l’occhio e diffondere il loro messaggio in rete.
Schegge contro
Ancora il web in questo 25 novembre, video e immagini ci avvicinano e uniscono. Nel canale YouTube Città di Vicenza è stato diffuso il video “Schegge” insieme a “Lampo di Poesia 25 novembre 2020″. Il primo, a cura dell’associazione culturale l’IdeAzione, è un estratto dello spettacolo teatrale sviluppato dal libro “Schegge. Per favore non chiamateli uomini!” di Rossella Menegato. L’opera racconta fatti realmente accaduti dal 1845 al 2018 (la maggior parte nel Vicentino) cercando di dar voce a tutti i protagonisti e alle varie forme di violenza, non solo di genere.
Anche la poesia
Mentre il secondo è un video poetico contro la violenza di genere realizzato dall’associazione culturale Progetti e regie di Brescia. Per la realizzazione, è stata utilizzata tecnica del LightPainting, ovvero la tecnica fotografica, qui tradotta in video, che cattura il disegno creato dal movimento eseguito con una fonte luminosa (dalla semplice pila ai più complessi e scenografici pennelli di luce). Nel video, è la voce dell’autore Alberto Nessi a recitare un estratto dalla poesia “Donna che grida – editore Interlinea”.