Una parola rara, si potrebbe dire mascherata, è letalità. Il suo significato emerge dal contesto delle notizie coronavirali: è mortalità. Non un’idea ma la quotidiana mortalità – diurna e notturna, senza orari – che accompagna i ricoveri dei contagiati: terribilmente semplice e chiara. Ma i burocrati umani nascosti nelle fessure dei catafalchi ministeriali non demordono, scrivono le loro contorsioni verbali, e nessuno li ferma. Perché? Un tempo li hanno chiamati burosauri, cioè i dinosauri burocrati. Dinosauri, dunque, ma non si estinguono.
Noi, l’anima, gli animali, gli umani
Qualcuno, che adesso non ricordo, ha detto: noi Uomini siamo il virus vero, mentre il Covid 19 è il vaccino che protegge la Terra. Uno schiaffo in faccia agli umani, già superbi Signori del Creato altrimenti noti (anche) come scimmie nude. Il “vivente non umano”, cioè lo sterminato popolo animale che ha una relazione meno violenta con il pianeta, ha una sua anima che a me ricorda l’anima mundi di J. Hillman, famoso psicoanalista americano. Siamo in condominio, cioè vivi in uno spazio condiviso, e però ci comportiamo come i sioretti con villa recintata all’epoca del boom.
Era marzo, era aprile…
In questo tempo shockato, che è pieno di dolorosi silenzi e di nuove solitudini, vengono a galla pensieri registrati nel nostro archivio personale, la memoria. Mentre andiamo incontro al futuro, questo “unico luogo in cui siamo diretti” (W. Veltroni), il disastro presente viene gravato dalla consapevolezza che poteva se non evitato almeno essere ridotto nella sua virulenza. Era marzo ed era aprile quando i soliti loro minacciavano: “Non finisce qui, arriverà l’autunno”, “Dobbiamo aspettarci l’onda di ritorno”, “Non sappiamo cosa ci prepara l’autunno”… Temevano o sapevano che da quelle tragiche premesse non sarebbe uscito niente di buono. E non hanno re-agito come era necessario. Perché?
Una guerra giusta agli umani?
Piccola meditazione nella triste stagione dell’incertezza. Noi umani siamo sotto minaccia e – ahimè – spesso posseduti da un parassita replicante e killer. Si dirà: anche l’influenza viene da quelle creature minimali, così piccole da essere invisibili all’occhio umano. Vero, ma nel tempo siamo riusciti a conviverci. Perché, dice la scienza, i virus c’erano “prima di Adamo”. Ecco: siamo ignoranti di fronte ai segreti di nostra Madre Natura, quella che nei suoi vari regni ci classifica come specie animale evoluta. Dice il saggio: Covid19, nella sua finitudine, riesce a prostrare il gigante Homo! Vero anche questo, però il Sapiens di oggi ha l’opportunità e le armi per combattere, e quella al virus è l’unica guerra giusta.
Citazione citabile
In questi giorni di chiusure, limiti e divieti alla fruizione culturale, ho evidenziato con piacere una frase del direttore degli Uffizi, il professor Elke Schmidt: “Chi parla di sacralità dei musei vuole venerare le ceneri. Noi vogliamo, invece, tener vivo il fuoco dell’entusiasmo facendo dialogare grandi capolavori e arte popolare”. Nel caso specifico, Schmidt parlava di una mostra di fumetti negli spazi del museo fiorentino: fumetti come forma d’arte visiva moderna. Noi veneti possiamo concordare: uno per tutti, abbiamo avuto Hugo Pratt, che ha sempre fatto della letteratura disegnata.