Ancora una volta il presidente del consiglio Conte non ci ha nominati, ha solo citato l’arte come una cosa che appare non essenziale in questo momento. Le palestre sono state nominate anche se ogni volta per decifrare esattamente cosa si può fare e cosa meno ci vuole un consiglio di traduttori ed indovini. E la danza? E le scuole di danza?
I dubbi sulla danza
Possiamo tenere aperto o dobbiamo chiudere? Neanche per sbaglio veniamo mai nominati, proprio come se non esistessimo; ed infatti è proprio così, la figura professionale dell’insegnante di danza non esiste. Da decenni noi del settore ci battiamo per avere una posizione ma ancora nulla è cambiato. Non abbiamo diritto a malattie, maternità e pensioni…..nulla di nulla. Noi maestri che per anni abbiamo studiato e ci siamo formati e tuttora continuiamo a farlo; noi che nelle nostre scuole di danza oltre ad esser stati fortemente danneggiati con il lockdown senza ottenere poco o niente di aiuti, ci siamo rimboccati le maniche, inventandoci lezioni online per non abbandonare i nostri allievi.
La danza ha provato a rialzarsi
A fine maggio ci siamo adoperati per mettere tutto in perfetta regola con le norme di sicurezza anticovid. A settembre abbiamo ripreso con gran difficoltà i nostri corsi ed abbiamo rispettato in maniera direi maniacale tutte le regole, tanto è vero che fortunatamente nelle scuole di danza non ci sono stati focolai e anzi possiamo considerare dei luoghi davvero sicuri. Appena si varca la porta, agli allievi viene misurata la temperatura, vengono scritti sul registro presenze e devono consegnare l’autocertificazione. Immediatamente i ragazzi dovranno togliersi le scarpe, non utilizzeranno gli spogliatoi quindi verranno già pronti. In ogni angolo ci sono igienizzanti per le mani e finita la lezione usciranno da un’altra parte. Ogni ora le sale vengono sanificate. Quindi possiamo veramente considerare un posto sicuro e protetto.
Danza e giovani
Oltre a questo dobbiamo fare parecchie considerazioni. Innanzitutto focalizziamoci su questi giovani sottoposti a molte limitazioni. A scuola devono stare distanziati, indossare per molte ore la mascherina, pranzare a turno e su tavoli semi deserti, fare la ricreazione seduti al proprio posto. Poi escono da scuola privati anche delle proprie passioni e dei propri interessi. Chi può vivere senza passioni? La passione è il fuoco che tiene viva l’anima, la passione crea voglia di imparare, la curiosità , il prefiggersi degli obiettivi, l’impegno e l’amore per qualcosa. Questi ragazzi saranno sicuramente più sicuri a danza che in mezzo alle piazze, o ai centri commerciali per non parlare dei bus e vaporetti. Abbiamo tolto i sogni e la creatività e stiamo sempre di più togliendo ogni rapporto umano.
Il crollo economico
Un’altra importante considerazione è l’aspetto economico. Con le scuole di danza chiuse come si potranno pagare gli affitti? Per non parlare dei numerosi collaboratori sportivi che rimangono da un giorno all’altro senza lavoro. Ma non solo, molte figure sono collegate: negozi di danza che durante l’anno forniscono ai ballerini tutto il necessario per le loro lezioni e spettacoli, costumiste e laboratori sartoriali che normalmente sono indaffarati a confezionare meravigliosi costumi, i tecnici suono e luci ci sostengono durante gli spettacoli, i fotografi immortalano i momenti più belli sul palco, poi gli scenografi realizzano concretamente le idee di noi coreografi, ma pensiamo anche agli organizzatori di eventi che ogni stagione creano stage, rassegne di danza e concorsi dove sono coinvolti centinaia di giurati, noti ballerini e coreografi.
Il teatro
Infine, l’ho tenuto per ultimo ma assolutamente indispensabile per noi: il Teatro, luogo sacro e dimora dell’arte e della cultura per antonomasia, una zona franca della vita dove si è immortali ma soprattutto come sottolineava Victor Hugo, Il teatro non è il paese della realtà: ci sono alberi di cartone, palazzi di tela, un cielo di cartapesta, diamanti di vetro, oro di carta stagnola, il rosso sulla guancia, un sole che esce da sotto terra. Ma è il paese del vero: ci sono cuori umani dietro le quinte, cuori umani nella sala e cuori umani sul palco.