A pochi attori è stata concessa la possibilità di diventare una leggenda prima di morire. Sean Connery era uno di questi ed era nell’empireo dei più grandi della storia del cinema addirittura da più di quarant’anni, da quando, nel 1987, il regista Brian De Palma lo scelse per il ruolo del poliziotto Jimmy Malone. Con quell’interpretazione, che gli valse anche il premio Oscar come miglior attore non protagonista, Connery si liberò definitivamente del cordone ombelicale che lo legava all’immagine dell’agente 007, ruolo che, peraltro, l’aveva lanciato tra le star mondiali ma, come spesso accade per i protagonisti delle serie di grande successo, fa immedesimare, agli occhi del grande pubblico, troppo l’attore con il personaggio.
Sean e 007
Quel personaggio cambiò però vita e carriera dell’attore scozzese ed è incredibile pensare che per i produttori le primissime scelte per il ruolo di James Bond erano altre. Albert R. Broccoli e Harry Saltzman avrebbero voluto l’altrettanto affascinante Cary Grant, protagonista tre anni prima in Intrigo Internazionale di Alfred Hitchcock, che però rifiutò. I produttori proposero infatti a Grant, che all’epoca aveva 58 anni e che avrebbe gradito girare un solo film, un progetto che l’avrebbe visto protagonista in più episodi della saga. Per il ruolo furono pensati allora altri grandi attori. Roger Moore, che diventerà 007 solamente nel 1973, Richard Johnson e Patrick McGoohan.
Sean e il trampolino
Senza dimenticare il concorso che vide Peter Anthony avere la meglio sugli altri, anche se il suo nome venne successivamente scartato perché considerato inadeguato alla recitazione. La scelta finale ricadde allora su questo attore poco conosciuto dal pubblico e proveniente da un’umile famiglia, il padre era contadino e camionista mentre la madre faceva la cameriera. Il primo film della saga 007, Licenza di uccidere, diretto da Terence Young, con cui Connery lavorò nel 1957 in Il bandito dell’Epiro, e ottenne un grandissimo successo, lanciando definitivamente l’attore scozzese nel mondo cinematografico come grande attore e icona sexy. A Licenza di uccidere seguirono altri titoli che ebbero una fortuna sempre maggiore. Come Dalla Russia con amore, Missione Goldfinger, Thunderball, Si vive solo due volte e Una cascata di diamanti.Con una pausa di un solo film, nel quale venne scelto George Lazenby per la parte di James Bond, tra gli ultimi due citati.
Sean e James Bond, un legame indissolubile
Il rapporto che si era creato tra Sean Connery e la figura dell’agente segreto stava però diventando sempre più intenso e l’attore decise di abbandonare il ruolo di 007. Nel 1964 Connery diretto da Alfred Hitchcock in Marnie, film che lo vide per la prima volta svestito dei panni di Bond e che ovviamente sorprendeva gli spettatori, ormai abituati a collegare la sua figura a quella della spia più famosa del mondo. Nel 1976 Sean Connery fu protagonista anche in Robin e Marian di Richard Lester, interpretando un Robin Hood maturo che dopo tanto tempo incontra Lady Marian. La seconda metà degli anni ’80 segnò la sua definitiva consacrazione nei grandi del cinema con la vittoria di premi importantissimi.
Il Nome della Rosa e Gli Intoccabili
Nel 1986 interpretò infatti Guglielmo di Baskerville in Il nome della rosa, tratto dall’omonimo e celebre romanzo di Umberto Eco,diretto da Jean-Jacques Annaud, la parte gli fece vincere il premio BAFTA come miglior attore. L’anno successivo ottenne invece Oscar e Golden Globe come miglior attore non protagonista nel sopra citato Gli Intoccabili – The Untouchables, film cult degli anni 80. Nella pellicola diretta da Brian De Palma, Sean Connery era Jimmy Malone, un fiero poliziotto che fa parte della squadra. Composta nel film dai vari Kevin Konster, Andy Garcia e Charles Martin Smith, che nella Chicago degli anni ’30. Durante l’epoca del proibizionismo incastra lo spietato boss Al Capone, interpretato da Robert De Niro.
Sean e Indiana Jones
Il periodo d’oro continua con Indiana Jones e l’ultima crociata, diretto da Steven Spielberg. Caccia a Ottobre Rosso di John McTiernan, prestigiosi successi del biennio 89-90. Nel primo è ricordato per il ruolo di padre del protagonista (Harrison Ford) con il quale andò a comporre un indimenticabile duo della storia del cinema. Indelebile anche il ricordo che lega Sean Connery al personaggio di Marko Ramius. Comandante del sottomarino nucleare Ottobre Rosso protagonista in un action riuscitissimo che regala all’attore scozzese uno dei ruoli più importanti e iconici della sua carriera.
La sua memoria
“Credo che solo i Beatles abbiano vissuto un’esperienza simile alla mia: loro, però, erano in quattro. Io ero disperatamente solo». È proprio vero, ci ha purtroppo lasciato uno dei personaggi più grandi e simbolici del secolo scorso.