Al Santo di Padova i pellegrini erano più di 4 milioni e mezzo. Crollo delle presenza anche a San Marco a Venezia e a Monte Berico. Questo genere di turismo in Italia muove decine di milioni di persone e può contare su 1500 santuari e 30 mila chiese. Il Covid ha bloccato tutto.
Visite al Santo. Da fenomeno di nicchia a business
Da fenomeno di nicchia a segmento strategico il turismo religioso in Italia, negli ultimi anni, ha presentato numeri di tutto rispetto. Nell’ultimo anno censito, il 2018, ha fatto registrare 5,6 milioni di presenze (quasi la metà stranieri, che fanno segnare un numero maggiore di pernottamenti). Dai soli mercati esteri questo movimento ha generato una spesa complessiva di oltre 180 milioni di euro. In Italia, tra i luoghi più visitati per turismo religioso, dopo Roma, troviamo il santuario di San Pio a San Giovanni Rotondo, seguito dalla Basilica di Assisi (5,5 milioni di pellegrini l’anno), poi Loreto e Sant’Antonio a Padova che ormai superano i 4 milioni e mezzo di pellegrini. Pompei (4 milioni) e altri ancora. In Italia questo genere di turismo può contare su 1500 santuari, 30 mila chiese, 700 musei diocesani, migliaia tra monasteri e conventi.
Preghiera al Santo e dati
Secondo una ricerca dell’Isnart, l’ente che rileva i dati di questo particolare settore, in Italia il turismo religioso pesa sull’economia nazionale per l‘1,5 per cento sul totale dei flussi turistici, con dominanza della domanda internazionale: un totale di 5,2 milioni di presenze turistiche e 2,3 milioni di presenze legate al mercato italiano. L’attuale crollo dei pellegrini nei luoghi di preghiera e culto, è dettato dall’emergenza sanitaria del Covid-19 che limita gli spostamenti tra i Paesi e che non interessa soltanto il comparto ricettivo. In crisi, infatti, sono anche i trasporti come i pullman, i negozi di souvenir religiosi ed il commercio in genere, il tutto nelle principali località celebri per ospitare reliquie e santuari.
Il caso Padova
A Padova, proprio nel mese di febbraio 2020, i dati del movimento spirituale del 2019 che viene reso noto dai francescani conventuali di Padova alla vigilia della Festa della Traslazione di Sant’Antonio, sancivano un sensibile aumento dei pellegrinaggi in Basilica. In netta crescita i pellegrini provenienti dall’Italia mentre, dall’estero, i devoti arrivavano da 75 nazioni e, principalmente, dalla Polonia; ma anche da Paesi più lontani come la Nuova Zelanda o Malesia. Nel 2019, nella cappella delle Reliquie, sono passate 1.236.540 persone, in sensibile aumento rispetto al 2018. Tutto ciò per segnalare quanto il turismo religioso, anche nella nostra regione, sia importante e quanto, in questo periodo di Covid-19, stia soffrendo.
Ecco ad esempio come, a Padova, è stato organizzato l’evento principale per la città de ‘Il Giugno Antoniano 2020’ utilizzando i strumenti web che hanno potuto garantire la presenza, anche se virtuale, di oltre 900 mila devoti da tutto il mondo. Un vero e proprio esempio di perfetta organizzazione e di coordinamento tra più soggetti.
La rassegna al Santo di Padova
E’ quindi stata organizzata la rassegna che, dovendo tenere conto delle disposizioni restrittive per il contenimento della pandemia di Covid-19. Quest’anno ha aggiunto, evidentemente, nuove modalità rispetto al passato, principalmente via tivù, web e social. Una decisione, questa, che non ha limitato le emozioni ai pellegrini in presenza e on line. E ha ottenuto cifre da record per ascolti e visualizzazioni.
Youtube unisce i fedeli
L’evento del 13 Giugno in diretta è stato seguito online sul canale YouTube del Messaggero oltre che dall’Italia, anche da India, Stati Uniti, Brasile, Germania, Australia, Francia, Romania, Polonia, Regno Unito. Nonché Canada, Svizzera, Messico, Spagna, Argentina, Belgio, Malta, Cile, Paesi Bassi, Colombia, Filippine, Portogallo, Albania. La speciale messa in onore di sant’Antonio è stata trasmessa il 13 giugno anche dai principali network televisivi religiosi di USA e Canada.
Ecco quindi come, sempre più, la tecnologia, il web e i social si dimostrano gli strumenti idonei. Che riescono a mantenere uniti anche i devoti di tutto il mondo garantendo fedele il rapporto con la religione e la Chiesa.
Da Padova al Veneto
Naturalmente la crisi del turismo religioso al Santo, si riflette in tutto il Veneto. Numeri in ribasso spesso preoccupante per la Basilica di San Marco a Venezia e per il santuario della Madonna di Monte Berico quasi alle porte di Vicenza. Situazione analoga in tutti gli altri centri di devozione nel Nordest.