Roma 1° agosto: “Tutto il giorno in casa per il gran caldo a lavorare…in questa stagione non piove per nulla, per cui gli agricoltori si regolano a loro talento; ammesso che qui esista un’agricoltura! La sera prendo un bagno nel Tevere, in certi camerini comodi e sicuri; poi faccio una passeggiata a Trinità dei Monti e godo il fresco al chiaro di luna. I chiari di luna qui sono veramente come uno se li immagina, o come li sogna”. Johann Wolfgang Goethe – Viaggio in Italia.
Confesso che da sempre utilizzo Viaggio in Italia come una bibbia, rubando quotidianamente citazioni al grande viaggiatore. Goethe è sempre sorprendente e non poteva mancare un suo incipit parlando di Piranesi.
Il 2020 è un anno celebrativo per l’illustre incisore, trecento anni dalla nascita.
Roma a Venezia
Palazzo Cini a Venezia gli dedica un’affascinante e imperdibile mostra che accosta le sue vedute ai meravigliosi spazi urbani immortalati da Gabriele Basilico con lo stesso soggetto.
Un magico viaggio nello spazio-tempo, attraverso la città eterna tanto amata da Goethe: “Solo a Roma ho ritrovato me stesso, sono andato per la prima volta d’accordo con me stesso; son diventato saggio e felice”.
Con la stessa felicità entriamo nella casa-museo di Palazzo Cini. L’edificio affacciato sul Canal Grande a due passi dall’Accademia merita una visita per la bellezza e le opere esposte.
Roma e Piranesi
Titolo della mostra: Piranesi Roma Basilico. Inizialmente bloccata dal Covid, come del resto tutti i grandi appuntamenti di quest’anno così difficile, ha riaperto in giugno dopo un’originale preview tra calli e campi della città lagunare, un progetto di affissioni sui muri veneziani delle immagini presenti all’esposizione.
La nascita di Piranesi
C’è anche un giallo nella biografia di Giambattista Piranesi, nato il 4 ottobre del 1720. Venne alla luce a Venezia o a Mogliano?
In effetti alcuni dati riportano la nascita a Mogliano, ma si tratta secondo gli storici di argomentazioni poco verificabili, pare che la famiglia fosse lì solo in villeggiatura. Di certo viene battezzato nella parrocchia di San Moisè l’8 novembre.
Il suo carattere talentuoso lo rende insofferente agli stretti ambiti professionali cittadini e così dopo gli studi di architettura, nel 1740 raggiuge Roma.
Roma, meta del Piranesi
Straordinario incisore, teorico dell’architettura, riuscirà a magnificare la grandezza di Roma e a sedimentarla nel gusto estetico del Grand Tour europeo. Le sue vedute influenzeranno gli sguardi di tanti giovani pronti a compiere un viaggio formativo in Italia. Roma diventerà la meta simbolica e culturale per eccellenza.
L’occhio da terzo millennio che si confonde con quello dei giovani del Settecento è il regalo di questa bella mostra, che ci permette di ammirare vedute superbe: Piazza del Popolo, il Tevere, il Pantheon, l’Arco di Tito, la Piramide, l’Arco di Settimio Severo, confrontandole con le foto di Gabriele Basilico, maestro assoluto del paesaggio urbano, dei silenzi delle periferie del mondo.
Piranesi e Basilico…
Scomparso nel 2013, Gabriele Basilico è un maestro della fotografia, a Palazzo Cini ammiriamo le sue vedute di Roma a confronto con lo stesso soggetto di Piranesi, ma rimane indelebile nella memoria la serie Beirut 1991 esposta alla Cinquantaduesima Biennale di Venezia, una sequenza di immagini scattate a Beirut alla fine della guerra civile.
Nel 1991 il fotografo era stato coinvolto in un progetto di documentazione sulla città distrutta. Un lavoro che lo sconvolse sin nel profondo. Un bianco e nero lacerante, squarcio sulla città martoriata dopo la guerra, ammonimento universale contro ogni devastazione.
Omaggio
Dalle rovine delle città contemporanee a quelle della Roma antica, Giambattista Piranesi non è solo un testimonial della purezza classica, con i suoi lavori ha influenzato le scenografie di molti film. La serie di incisioni “Le Carceri” grazie alla prospettiva illusionistica, ha dato spunto a moltissimi registi da Sergej Ėjzenštejn a Fritz Lang. C’è l’illusione di Piranesi in Metropolis, Blade Runner, Matrix, Batman Begins.
A lui si ispirerà anche il grande incisore e grafico Escher.
Con tutto questo potenziale aveva ragione lo scrittore inglese Horace Walpole, a consigliare agli studenti di studiare “i sublimi sogni di Piranesi”.
Ecco come lo definì: “Selvaggio come Salvator Rosa, fiero come Michelangelo, esuberante come Rubens, ha immaginato scene impensabili perfino nelle Indie. Costruisce palazzi sopra ponti, templi sui palazzi, scala il cielo con montagne di edifici”.
Fu Horace Walpole a coniare il termine “serendipity”, neologismo che, soprattutto nel campo scientifico, indica la casualità di una scoperta inattesa, non programmata. In sintesi, una cosa che scopriamo mentre ne stiamo cercando un’altra. Vi è mai capitato?
Piranesi Roma Basilico
20 giugno 2020 – 23 novembre 2020
A cura di Luca Massimo Barbero
con la collaborazione dell’Archivio Gabriele Basilico.
Venezia, Palazzo Cini – Campo San Vio, Dorsoduro 864