La seconda edizione del Festival delle Idee andrà in scena dal 15 al 18 ottobre prossimi a Mestre sempre all’interno dell’M9 – Museo del Novecento. Dopo lo straripante successo ottenuto nel corso della prima edizione, dove sono stati registrati novemila spettatori (un vero e proprio record per una manifestazione nella terraferma veneziana), torna questa bella iniziativa ideata da Marilisa Capuano in collaborazione con Tommaso Santini, consigliere della Fondazione Ca’ Foscari.
Il Festival delle idee 2019
L’anno scorso il tema portante del Festival era proprio il Novecento, secolo delle rivoluzioni. Quest’anno il titolo recita “Idee per la rinascita”. Ed è proprio la mestrina Marilisa Capuano (nata però a Padova), deus ex machina di questo “contenitore” di idee, a presentare l’iniziativa.
Marilisa Capuano
“Sono veramente contenta e soddisfatta di essere riuscita a portare nella mia città un Festival di questo tipo dove partecipano persone che operano con successo in tutti i campi, in tutti i settori. Dopo aver lavorato per tanti anni con Venezia Spettacoli, aver tenuto uffici stampa, lavorato per il Festival di Sanremo, la Biennale di Venezia e tante altre manifestazioni ho voluto mettermi in gioco da sola e cercare di organizzare una manifestazione diversa. Abbiamo depositato il marchio ed ora eccoci qua per il secondo anno consecutivo. Per i motivi che tutti sappiamo legati al COVID-19 non sarà possibile ripetere i numeri dell’anno scorso, però abbiamo già fatto registrare il tutto esaurito per ogni singolo appuntamento. Questa è la dimostrazione che un Festival di qualsiasi genere si può organizzare dappertutto, in luoghi diversi. Musei, alberghi, darsene, bisogna trasformare i luoghi.”
L’anno scorso il tema era il Novecento un secolo di rivoluzioni. Quest’anno si parla di “idee per la rinascita”: quali le idee da portare per ripartire?
“Soprattutto guardarsi attorno e avere una visione a trecentosessanta gradi. Circondarsi di menti pensanti capaci di capire subito quali siano le vere potenzialità da sfruttare. Nel nostro caso e parlo dell’Italia in generale sono la cultura, il turismo e il food. Non possiamo e non dobbiamo sempre muoverci al di fuori dei nostro confini e pensare che solo all’estero possiamo trovare quello che ci sembra all’apparenza possa mancare. Il nostro Paese produce con grande stile tutto ciò che serve per essere grandi. Per essere leader nel mondo”.
Come mai l’M9 non ha ancora spiccato il volo o meglio fa fatica a decollare?
“Secondo me bisognerebbe organizzare almeno tre grandi mostre all’anno pianificandole di anno in anno e attorno creare una comunicazione di settore a largo raggio, di ampio respiro. E poi a seguire dei festival di settore aperti alla scrittura, allo sport, al cinema, all’arte e così via. Cercare di essere innovativi ai massimi livelli. E credo che sotto questo punto di vista il nostro Festival delle Idee lanci questo messaggio”.
Un Festival delle idee che raduna tanti personaggi. Come li scegli, in base a quale criterio?
“Tanti li conosco personalmente e altri invece li studio e quando intuisco le loro potenzialità cerco di portarli nel nostro festival. Uno tra questi Telmo Pievani che mi sono resa conto che oltre che essere un giovane filosofo è un grande divulgatore e sono sicura che la sua presenza sarà un successo. Una sorta di scommessa con me stessa”.
Tra i personaggi ospitati l’anno scorso chi ha dato le maggiori soddisfazioni rispetto al pubblico?
“Sicuramente il musicista Morgan, una persona che al di là di qualsiasi critica ha dimostrato tutta la sua grande professionalità e serietà, veramente bravo. E verrà anche quest’anno, farà un fuori programma l’ultima sera (il 18 per la cronaca dopo l’incontro con Luca Barbareschi) dedicato a Philippe Daverio scomparso di recente. Devo dire molto bravo anche l’attore Alessio Boni, un vero signore, e l’astronauta Paolo Nespoli che non conoscevo assolutamente e anche lo scrittore Andrea De Carlo”.
Un’ultima domanda, cosa bolle nella pentola di Marilisa Capuano per il futuro?
“Intanto voglio godermi questa seconda edizione dove avremo grandi ospiti e poi sto pensando ad un Festival del libro per ragazzi a Venezia, dai giovani abbiamo tanto da imparare. E’ vero che si dice sempre “tutto possono fare, ma tutto dipende da chi fa”. Ecco io vorrei dimostrare di far parte di chi sa fare e senza voler saper fare tutto”.