A soli quattro mesi dall’uscita di Kriminal, l’Editoriale Corno si decise a lanciare sul mercato un altro fumetto noir. In realtà il personaggio era pronto da tempo e visto il successo di Kriminal si pensò non fosse necessario aspettare ancora. Gli autori erano gli stessi: Max Bunker (alias Luciano Secchi) ai testi e Magnus (alias Roberto Raviola) ai disegni. Esordì quindi nel novembre del 1964 il personaggio di Satanik, quasi una versione femminile di Kriminal seppur con delle differenze di fondo.
Chi era Satanik
La prima e fondamentale differenza è che la protagonista del fumetto (almeno per le prime tavole) è una donna, intelligente e brutta. L’esatto contrario di quel che il pubblico si aspetterebbe.
Tutto comincia con Marnie Bannister, una giovane ragazza sgraziata nell’aspetto e soprattutto deturpata in viso da un’angioma. Il suo aspetto la rende vittima di soprusi e angherie da parte di tutti.
Marny cerca di guadagnarsi il rispetto e la considerazione della gente studiando e lavorando sodo (è ricercatrice di talento all’Università) ma si rende conto che per tutti è solo l’apparenza a contare e che il suo aspetto brutto e sgraziato non le consente di viviere una vita normale, di avere un uomo, diavere successo nella vita.
Satanik e la pozione di bellezza
Grazie alle proprie capacità ed allo studio di antichi testi dell’alchimista Masopust riesce a mettere a punto un siero che le fa mutare aspetto fisico trasformandola in una rossissima dark lady: Satanik, la rossa del diavolo.
Il nuovo aspetto non le fa dimenticare tutti i soprusi subiti negli anni, anzi la ragazza diventa più vendicativa e crudele. Satanik si rivelerà essere spietata e priva di qualsiasi scrupolo, si vendicherà dei torti subiti, iniziando dalla famiglia che gli aveva negato affetto e comprensione, e continuando con chiunque si trovi sulla sua strada. Sfrutta gli uomini, insignificanti e colpevoli di pensare solo all’apparenza ed all’aspetto fisico, ricavandone denaro, piacere, potere ed ogni tipo di soddisfazioni.
Senza soffermarci sulle storie, che verranno approfondite nell’apposita sezione, queste poche righe servono a dare un’idea del contesto in cui si muove Satanik, un contesto che descrive un Paese ed una società allo sfascio in cui predominano ingiustizia e torti, una società in cui l’alienazione degli individui è all’ordine del giorno e dietro l’apparente serenità del ‘confortevole’ ambiente familiare si celano scheletri e brutture di ogni tipo.
Una società in cui nonostante le efferratezze ed i crimini commessi dalla nostra eroina, si finisce sempre per parteggiare per lei.
In tutto questo si può leggere sicuramente una critica alla società contemporanea, la necessità di scuotere l’apparente torpore e perbenismo dell’istituto familiare, un timido avvicinarsi a tematiche femministe.
Avendo per protagonista una donna affascinante e spregiudicata, Satanik consente agli autori una maggior dose di erotismo rispetto al ‘fratello’ Kriminal, senza che questo comporti una minor presenza di omicidi e violenze.
Vediamo così la nostra eroina concedersi spesso, per ottenere ciò che desidera o per puro diletto personale (dimostrandosi molto emancipata ed in anticipo sui tempi in questo), e molte volte presentarsi ai lettori quasi senza veli.
Dottor Jekill e Mister Hide
Altra differenza con Kriminal è data dalle maggiori concessioni al soprannaturale presenti nel fumetto di Satanik.
Già nel primo episodio vediamo Marny trasformarsi sotto i nostri occhi per effetto della pozione in una efficacissima sequenza che non può non ricordare le vicende de Lo strano caso del Dottor Jekill e Mister Hide.
In seguito la vedremo affrontare più volte il mondo del soprannaturale (soprattutto sul finire della serie) scontrandosi perfino con licantropi e vampiri. Uno dei suoi avversari più temibili sarà proprio un vampiro, il barone Wurdalak.
La crudeltà del fumetto col tempo si stempera. Nei primissimi episodi gli omicidi erano numerossissimi e molto efferati (basti pensare all’omicidio della sorella per mezzo di un acido che ne provoca la decomposizione nel 5 numero della serie, l’episodio Angoscia), riducendosi nel tempo sia per quantità che per efferratezza.
Satanik, il Diabolik più spietato
Satanik nel tempo si scontra sempre più con ‘malvagi’ più malvagi di lei o con esseri soprannaturali (vampiri e mostri vari). Dal numero 96 entra a far parte del gruppo ‘Patente Speciale‘. Un gruppo dedito a combattere il crimine con i suoi stessi metodi, agendo al di sopra della legge.
A parte le numerossissime avventure del momento, Satanik si innamora in diverse occasioni. I più importanti uomini della sua vita sono Alex Bey, Max Lincoln e soprattutto il detective nero Kriss Hunter. Che l’accompagnerà fino alla fine della serie. Proprio l’amore interraziale, uno dei primi nel fumetto italiano, sembra essere quello definitivo per Satanik, ma il destino agirà diversamente.
Nell’ultimo episodio (Di nuovo morte!, albo numero 231), dal finale aperto, morirà anche Kriss lasciando Satanik sola ed in balia del mare di fronte ad una probabile (?) morte.