Sono trascorsi esattamente cent’anni dalla conquista della prima medaglia d’oro olimpica per la città di Venezia. Alle Olimpiadi di Anversa del 1920 e precisamente il 29 agosto tre atleti lagunari, Ercole Olgeni, Giovanni Scatturin e Guido De Filip conquistarono a sorpresa la medaglia d’oro nel canottaggio nella categoria “due vogatori di punta con timoniere” (all’epoca quella era la dicitura esatta). Una grande gioia per Venezia, per la storica società d’appartenenza Bucintoro, ma anche per tutta l’Italia in quanto nelle precedenti cinque edizioni dei giochi olimpici(Atene, Parigi, St.Louis, Londra E Stoccolma), avevamo ottenuto complessivamente sei medaglie d’oro con Braglia nella ginnastica, Trissino nell’equitazione, Nedo Nadi nella scherma, Porro nella lotta e ancora Braglia a guidare la squadra di ginnastica.
Cent’anni e il primo oro
L’oro di Anversa dei tre canottieri veneziani fu un successo epocale anche perchè alla vigilia della finale l’equipaggio francese appariva nettamente più forte, visto anche le trentasette primavere di Ercole Olgeni che però gareggerà anche nel 1924 a Parigi conquistando a 41 anni l’argento sempre con Scatturin e al timone Sopracordevole. Per sottolineare la maestosità di quella vittoria un famoso fotografo inglese immortalò all’arrivo la coppia Olgeni-Scatturin in un bacio-abbraccio che fece il giro del mondo. La gara si svolse in un lago artificiale nei pressi del fiume Schelda.
Una poesia
Il poeta Lando Ferretti su quell’impresa scrisse una bellissima e lunga poesia che finiva con questi versi: “Tese sui remi, a spasimo, le braccia, e il cuor contratto nella fossa estrema, sullo scafo che palpita e che trema, i vittoriosi un furor solo allaccia. La meta. Un grido. Una vision che ammalia: -sul bacio che l’un l’altro i forti serra, siccome gli avi dell’antica guerra-tra lampi di vittoria ecco l’Italia.”
Cent’anni da Anversa
Quattro giorni prima di quella gara nel salone d’onore olimpico vennero ricevute tutte le rappresentanze olimpiche riunite nel villaggio di Anversa e fu annunciato che le Olimpiadi del 1924 sarebbero state assegnate a Roma. Niente di più falso in quanto l’edizione del 1924 andò a Parigi e come ben sappiamo Roma dovette aspettare fino al 1960.
La canoa
Il 29 agosto l’armo veneziano si cala in acqua con la grande tensione del timoniere De Filip che all’epoca aveva soltanto sedici anni. I francesi vanno subito in testa, ma l’equipaggio veneziano targato Italia non molla e risponde remo su remo. De Filip guida perfettamente con grande precisione e lucidità. E alla fine è vittoria azzurra con il tempo di 7’56” con due secondi di vantaggio sui francesi. Al terzo posto gli svizzeri. Olgeni si gira e bacia con trasporto Scatturin. E nasce la leggenda della foto, una tra le più belle della storia olimpica. I tre canottieri veneziani al rientro in laguna vennero festeggiati il 3 settembre. Durante una festa che vide presenti tutte le rappresentanze di ogni classe sociale. Il giorno dopo si svolse la famosa Regata Storica che riprese dopo il lungo stop avvenuto nel 1912. Le nove imbarcazioni dei regatanti scortarono in Canalazzo i campioni olimpici fino alla sede della Bucintoro.
I vincitori di cent’anni fa
Per la cronaca quella edizione della Regata fu vinta dalla coppia Amedeo Tagliapietra- Angelo Maddalena. I quali vinsero mille lire e due gondole offerte dal Giornale d’Italia. A fine regata i campioni olimpici arrivarono in mezzo al corteo con la loro barchetta all’inglese e la maglia azzurra della nazionale con lo scudo dei Savoia sul petto. Lo sport era un’altra cosa…