Mi chiamo Leonardo Ricci e mi candido con IDEA COMUNE al consiglio comunale di Venezia perché si tratta di una lista civica apartitica con un programma innovativo che tiene conto delle peculiarità del territorio discostandosi dalle politiche delle amministrazioni precedenti siano esse di Destra o di Sinistra. Una lista che contiene svariate professionalità sia di esperienza locale che internazionale (importante è l’esperienza in sede Comunitaria del Dott. Bellati che della Dott.ssa Da Bacco).
Leonardo e il suo pensiero sull’amministrazione
Per una amministrazione che sappia coniugare con TRASPARENZA le esigenze del pubblico con quelle del privato attraverso un migliore ascolto di un territorio così variegato.
A Venezia nella totalità del suo territorio occorre una svolta coraggiosa super partes dove il privato il volontariato ed il pubblico collaborino con trasparenza per l’interesse comune, si, nel contingente ma sempre con l’occhio su progetti di ampio respiro anche se non necessariamente redditizi, progetti dove per lo sviluppo e la salvaguardia del Territorio si parli più di incentivi seri e mirati che di regolamenti restrittivi già il vivere a Venezia è abbastanza restrittivo.
I perché di Leonardo
Frequento con assiduità da sempre ad amo la particolarità di Venezia e soffro del fatto che quello che la rende unica è anche quello che non essendo capito la rende difficile ed inospitale per i residenti. Penso che se vogliamo salvare Venezia occorre innanzitutto ripensarla in un tutt’uno con il suo entroterra favorendo quella specializzazione che naturalmente dà il territorio con speciali deleghe alle diverse municipalità al fine di rispondere alle esigenze peculiari delle diverse aree.
Venezia e la cultura
Portare a Venezia ad essere capitale della cultura con un turismo qualificato, per cui musei e gallerie che seguano i moderni standard di presentazione, incentivazione all’utilizzo di guide professionali per presentazioni di itineranti che in loco ma senza tralasciare l’incentivazione dell’insediamento di produzioni Artigianali e di servizi
Leonardo e la sua scelta
Avendo operato sia nel campo dell’imprenditoria privata che del volontariato: Imprenditoria agricola sia nella produzione che nella commercializzazione sia nazionale che internazionale anche a livello di consulenze presso la comunità Europea e di partecipazione al CDA del Consorzio per la tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore che nel volontariato attraverso la presidenza del Rotary della mia zona che nella presidenza di una associazione che promuove lo sviluppo del territorio attraverso le tipicità gastronomiche.
Il contributo
Ritengo di poter portare fruttuosamente il mio contributo alla realizzazione del programma della lista Idea Comune. Penso che per realizzare tale proposito sia importante avere una particolare attenzione nel perseguire: Uno speciale trattamento fiscale della città lagunare atto a favorirne un ripopolamento anche produttivo artigianale e di servizi nel rispetto delle sue tradizioni e delicate caratteristiche.
Per una Venezia lagunare viva occorre invertire il trend di spopolamento a cui abbiamo assistito da molti anni a questa parte, controllando quel turismo mordi e fuggi che sempre più sta portando al degrado questa delicata realtà che secoli di lavoro e di sensibilità ci hanno donato espropriando di fatto i residenti della loro città.
Una gestione dei servizi di trasporto sia acquei che terrestri impostati all’efficienza nella risposta alle sempre più scottanti esigenze dell’utenza e dell’ambiente
La gestione per Leonardo
La gestione del comune dovrebbe adoperarsi per il centro storico favorendo: La ripopolazione del territorio anche attraverso uno snellimento della burocrazia ed un utilizzo più efficace delle funzioni di controllo
Agendo di concerto con la costituzione di opportuni tavoli operativi con gli organi competenti garantire la sicurezza nel territorio sia dai furti che dallo spaccio.
Dare il completo riconoscimento come mezzi di trasporto e non imbarcazioni da diporto ai natanti ad uso dei residenti. Che offrano certe caratteristiche ambientali e di tipicità. E con questo anche l’obbligo del comune di dare ai residenti spazi adeguati all’uso quotidiano delle imbarcazioni.
Il favorire attraverso il volontariato le aggregazioni atte a fare sentire l’appartenenza al territorio dei cittadini. Che ora sempre più se ne sentono esclusi dalla invasività della monocultura turistica. Siano queste associazioni sportive, culturali o anche più semplicemente ludiche, tali associazioni dovranno trarre forza dalla tradizione e dalle caratteristiche uniche del territorio.
La naturale propensione del centro storico ad essere capitale della cultura, meta di un turismo cosciente, fulcro di attività di ricerca ambientale marina. Sfruttando i meravigliosi spazi naturali del bacino dell’arsenale un importante centro di stazionamento. E rimessaggio per imbarcazioni da diporto favorendo così anche tutta l’attività dell’indotto sia recettivo che artigianale ed il conseguente ripopolamento residenziale dell’area.
Per la laguna con le sue isole
Venezia non sarebbe tale senza la sua laguna e le sue isole. Con quello che da sempre sono state con le loro storie di attività artigianale. Per esempio: vetri Murano, squeri in città e sulle isole e cantieristica a San Piero in Volta. Merletti a Burano, agricoltura sia a Sant’Erasmo in cui dovrebbero essere supportate produzioni di alta tipicità e valore aggiunto che l’incentivazione e la regolamentazione della coltivazione della laguna. Importante fonte di reddito per la popolazione insulare del bacino.
Mestre e le altre realtà dell’entroterra
Per l’entroterra perseguire la vocazione produttivo industriale. Rigenerando gli ampi spazi lasciati inutilizzati dagli insediamenti preesistenti bonificandoli e destinandoli ad attività di produzione innovative ed ecocompatibili mantenendo i livelli occupazionali. Favorire il ruolo naturale di base logistica per il territorio lagunare. Garantire alla popolazione un ambiente salubre e degli spazi residenziali adeguati nel verde, nei servizi e nella sicurezza. Io personalmente non riesco a non apprezzare la struttura urbanistica di Marghera troppo spesso sottovalutata.
L’opinione di Leonardo
Per fare questo occorre una svolta coraggiosa super partes. Dove il privato il volontariato ed il pubblico collaborino per l’interesse comune su progetti di ampio respiro e anche non necessariamente redditizi.
Un esempio di progettazione ad ampio respiro potrebbe essere la costruzione di un termovalorizzatore a Fusina. Una struttura fatta sul modello di altre realtà realizzate in Europa. Che farebbe incontrare le imprescindibili esigenze salute pubblica con quelle di smaltimento dei rifiuti. Il tutto portando ad una ricaduta in termini economici nella remunerazione della energia prodotta. Ma anche nella possibilità di utilizzo nel territorio delle acque calde di risulta sia per uso domestico che agricolo.
Tale progetto esula dalle competenze della amministrazione comunale. La quale però deve farsi parte in causa sia nei confronti del governo centrale che in quello degli eventuali investitori privati. Se tali fondi verranno reperiti da fonti miste pubblico/privato, dovranno essere sottoposti ad un controllo di trasparenza. E si dovrà operare in modo tale da garantire la giusta remunerabilità del progetto.
La convinzione di Leonardo
Sappiamo che la strada sarà lunga e difficile. Ma con un progetto condiviso unitario e di ampio respiro un passo alla volta senza lasciarci travolgere da scadenze elettorali con l’occhio fisso alle esigenze del territorio ed alla imprescindibilità del mantenimento e della fruibilità del patrimonio artistico e culturale della città, con le eccezionale qualità e varietà di esperienze contenute nella lista, sono sicuro che faremo la svolta nella gestione di questo meraviglioso gioiello. Che il mondo ci invidia e che troppo spesso riesce ad apprezzare solo parzialmente.