La terza corsia sulla A4 Venezia – Trieste è senza dubbio l’opera strategicamente più rilevante nell’area del Nord Est, soprattutto a fronte della notevole mole di traffico pesante che percorre quotidianamente l’autostrada e che, dopo il calo subìto nei mesi di lockdown per effetto del Covid19 con punte di diminuzione che hanno raggiunto anche l’ 80%, ora, da quanto comunicato dalla concessionaria Autovie Venete, sta riprendendo e decisamente recuperando.
La storia della terza corsia
Realizzato già da tempo il primo lotto compreso tra Quarto d’Altino e San Donà di Piave, necessario per il collegamento con il Passante di Mestre, il resto dei lavori è proseguito con gli altri lotti e, ad oggi, è praticamente in fase di ultimazione il terzo, compreso tra Gonars ed Alvisopoli, che era sostanzialmente il più complicato in considerazione del fatto che doveva essere sostituito il vecchio ponte sul fiume Tagliamento, elemento di congiunzione tra le regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto. Un manufatto che da mesi è del tutto percorribile, mentre con settembre dovrebbe essere interamente completato tutto il lotto mancando infatti attualmente solo pochi chilometri ed essendo in corso tutta la fase di verniciatura del new jersey.
Il parere di Autovie
Secondo fonti di Autovie Venete nelle intenzioni del nuovo presidente Maurizio Paniz, subentrato a fine aprile a Maurizio Castagna, non vi sarebbe l’idea di fare alcun tipo di inaugurazione, salvo una apertura ufficiale di tale lotto, mentre, di converso, vi è invece la determinazione di far accelerare al massimo gli altri lotti. Quello più difficile, al momento, sembra essere il primo sub-lotto del quarto, che va da Gonars a Palmanova, con il rifacimento di tutto lo snodo di interconnessione tra la A4 e la A23 Udine – Tarvisio. Difficoltà che, a dire il vero, non sarebbero di carattere esclusivamente tecnico ma anche di rapporti con l’impresa, la CNB di Carpi, con la quale si sarebbero determinate alcune “incomprensioni” con inevitabili ripercussioni sull’esecuzione dei lavori.
Il sub lotto della Terza Corsia
A ciò si aggiunge la realizzazione del canale di gronda “Fosson – Loncon”. I lavori nell’area del nodo di Portogruaro erano appena partiti quando, nel corso degli scavi per l’esecuzione di un bacino di raccolta delle acque meteoriche è stata scoperta una difesa spondale di un vecchio corso d’acqua. Per consentire l’indagine archeologica su sito, curata della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Treviso e Padova, i lavori hanno dovuto essere sospesi. Pochi mesi dopo (giugno 2019), nell’area adiacente la A4 e la Strada Provinciale 251, rinvenuti rifiuti inerti da demolizione contenenti tracce di amianto e questo ha comportato un lungo e approfondito lavoro di rimozione e bonifica da parte di Autovie.
L’effetto Covid
L’ultimo “intoppo” è stato inevitabilmente il coronavirus che, a inizio marzo 2020, ha costretto le maestranze a sospendere tutti gli interventi. Che sono poi ripresi gradualmente da metà aprile. Il consorzio Lemit (composto da Pizzarotti in associazione di impresa con Sacaim e Rizzani de Eccher), per recuperare i periodi di stop ai lavori, ha deciso di mantenere attivo il cantiere anche durante l’estate. Riorganizzando il lavoro del centinaio di operai impegnati nella costruzione dell’opera. Due i cavalcavia già abbattuti: Teglio – Gorgo e via delle Casermette. Quest’ultimo è già in fase di ricostruzione.
Terza corsia e cavalcavia
Il primo cavalcavia nuovo a essere completato sarà quello di Teglio – Fratta, che sta sorgendo a fianco di quello esistente. L’impalcato metallico (il corpo centrale del ponte)posizionato ai lati dell’autostrada e i pilastri di calcestruzzo che lo sorreggeranno sono pronti. Il varo è pianificato per metà settembre. Al completamento dei lavori di finitura, previsti per fine anno, il vecchio cavalcavia abbattuto. Più complesse le operazioni che riguardano il cavalcavia dello svincolo di Portogruaro e quello sovrastante la strada provinciale 251. Entrambi costruiti in affiancamento agli attuali che saranno abbattuti alla conclusione dei lavori. Il nodo di Portogruaro, con lo spostamento a Est del cavalcavia, in direzione Trieste, di circa 20 metri, completamente riconfigurato. I raggi di curvatura delle rampe di collegamento con la futura terza corsia modificate per consentire l’adeguamento delle corsie di accelerazione e decelerazione.
In costruzione
Già In fase di costruzione anche il nuovo cavalcavia della strada provinciale 251. Tra gli interventi del primo sub lotto del secondo lotto sono compresi anche l’allargamento dei ponti sul fiume Lemene. Sulla roggia Versiola e sul canale Taglio (quest’ultimo già varato a fianco di quello esistente). E, infine, la spinta sotto il manto autostradale di otto scatolari (manufatti in calcestruzzo che consentono il collegamento idraulico dei fossi che raccolgono l’acqua dell’autostrada).
Il nodo sulla terza corsia
Rimane da risolvere intanto per la concessionaria, che nel frattempo ha nominato direttore generale il dottor Giorgio Damico, già per diversi anni direttore dell’area finanziaria della società, il problema relativo al finanziamento degli altri due sub-lotti del secondo lotto. Per i quali servono più o meno 800 milioni di euro, in parte coperti dalla Spa. Per i quali sia il Governatore della Regione Massimiliano Fedriga, peraltro Commissario straordinario della A4, sia lo stesso Presidente Maurizio Paniz. Confidano di poter recuperare l’altra parte dei fondi dal decreto del governo per le grandi opere. In cui è stata inserita come strategica anche la terza corsia.