Dopo essersi formata al Tennis Club Mestre, Federica Trevisan ha deciso di proseguire la sua carriera alla Rice University di Houston, iniziando così un percorso universitario lungo quattro anni che la porterà a confrontarsi con il mondo a stelle a strisce. Il viaggio di Federica è appena cominciato e noi non possiamo che farle un sincero in bocca al lupo e augurarci di vederla presto nei tornei più importanti del mondo a rappresentare la nostra terra.
“Il mio gioco è aggressivo e a tutto campo ma, ad oggi, non ho una tennista nella quale mi rivedo. Mi piace il gioco di molte giocatrici anche se da quando ho cominciato a giocare ho un debole per quello di Federer. D’altronde bisogna sempre ispirarsi ai migliori e Roger ha davvero tutto, da un’eleganza impareggiabile ad una imbarazzante sensibilità nei colpi che lo hanno portato ad essere da sempre ai livelli più alti nonostante il continuo evolversi del tennis”.
“Si è trattata di una scelta importante per la mia vita e dunque dietro a questa decisione ci sono stati lunghi mesi di considerazioni, idee, ed esperienze fatte che mi hanno portata a scegliere per la Rice University di Houston. Sin da piccola ho praticato la scuola internazionale e questo mi ha permesso di avere da subito una mentalità aperta e che andasse oltre il confine nazionale, infatti conosco e parlo l’inglese come se fosse da sempre la mia prima lingua. Prima di scegliere la Rice University ne ho comunque visitate altre, sono stata prima all’università di Austin, sempre in Texas, e poi alla Penn State, nello stato della Pennsylvania. Entrambe però non mi hanno convinto e la mia decisione è ricaduta su Houston, dove potrò iniziare i miei studi di medicina. Nonostante la pandemia, ho avuto la fortuna di evitare eventuali posticipi e posso dire che la mia avventura qui in Texas è già cominciata!”
L’essere spesso in viaggio e in giro per il mondo a disputare tornei ti ha aiutato a crescere?
“Certamente, ho avuto la fortuna di giocare tornei all’estero già all’età di dieci anni. E questo mi ha permesso di fare continue esperienze nuove che mi hanno arricchito sotto tanti aspetti. Nella mia, seppur ancora breve, carriera ho giocato contro tenniste di tante nazionalità diverse. E mi sono accorta di come il modo di giocare di certi paesi sia molto diverso da quello italiano. Nelle giocatrici dell’Est ho trovato una mentalità molto rigida che le porta a giocare un certo tipo di tennis. Così come le argentine e le spagnole che invece prediligono un gioco molto intenso e a ritmi elevati. Gli stessi allenamenti sono diversi e qui in America, ad esempio, tendono a concentrarsi in egual misura sul doppio. Che viene ritenuto molto importante, e sul singolo. Questa mentalità mi piace”.
Federica sei molto giovane, hai già delle caratteristiche ben precise nel tuo gioco e dei modelli da seguire?
“Il mio gioco è aggressivo e a tutto campo ma, ad oggi, non ho una tennista nella quale mi rivedo. Mi piace il gioco di molte giocatrici anche se da quando ho cominciato a giocare ho un debole per quello di Federer. D’altronde bisogna sempre ispirarsi ai migliori e Roger ha davvero tutto. Da un’eleganza impareggiabile ad una imbarazzante sensibilità nei colpi. Che lo hanno portato ad essere da sempre ai livelli più alti nonostante il continuo evolversi del tennis”.
Federica, adesso che hai iniziato questa nuova avventura, ti senti di ringraziare qualcuno?
“Vorrei ringraziare in particolar modo i miei genitori. Capaci prima di farmi appassionare a questo sport e poi di supportarmi e affiancarmi in ogni scelta fatta. Se oggi inizio questo viaggio è grazie a loro”.