Una delle cose che mi faceva felice in Egitto era il cinema. Ci andavo sempre da solo, e a volte guardavo lo stesso film due o tre volte. Ho scoperto tutto un mondo grazie al cinema; l’idea che puoi fuggire dalla tua vita e dalla tua storia per due ore o giù di lì, e immergerti nell’esistenza di qualcun altro. Youssef Nabil. Oltre il mito Cartier-Bresson esposto a Palazzo Grassi, mi sono persa letteralmente in una mostra incantevole: Once Upon a Dream, dedicata all’artista egiziano Youssef Nabil. Il fotografo usa magicamente la tradizionale tecnica dei ritratti fotografici familiari e delle locandine dei film che costellavano le strade de Il Cairo sino agli anni Settanta e Ottanta. Dipinge sapientemente a mano le sue immagini creando così la suggestione di un Egitto leggendario, astratto e simbolico. L’effetto è sorprendente, magnetico, va oltre i confini della favola, nel sogno.
Once Upon a Dream secondo Youssef
Poi torni alla realtà,racconta Youssef, perché quella non era che la scoperta di una magia. Il cinema mi ha dato la speranza, ma mi ha anche aperto gli occhi su quell’arte ed è stato un motivo di ispirazione per le mie opere…Anche il fatto di unire pittura e fotografia deriva dal mio amore per il cinema, uso questa tecnica da quando avevo diciannove anni. Nella mia infanzia ho visto molti vecchi film. Mi facevo sempre domande sugli attori che guardavo e amavo. Dove sono? Chiedevo a mia madre, e la maggior parte delle volte la risposta era: sono tutti morti. Allora ho scoperto un’altra dimensione del cinema e della macchina fotografica: la capacità di mantenere vive le persone che ami.
Chi è
Nato a Il Cairo nel 1972, Youssef Nabil vive e lavora attualmente a Parigi e New York. Inizia la carriera nel 1992, nel corso degli anni sviluppa la tecnica della fotografia dipinta a mano con ritratti di scrittori, cantanti e stelle del cinema del mondo arabo. La sua tecnica, dipingere a mano stampe in gelatina d’argento, evoca desideri e nostalgie, consentendo di viaggiare nello spazio e nel tempo, senza dimenticare i problemi che il Medio Oriente affronta oggi quotidianamente.
Once Upon a Dream il viaggio
Viaggio onirico, fuga fantastica, infinito amore per la propria terra si fondono in un messaggio estetico universale che coinvolge lo spettatore affascinato dall’alchimia dei soggetti e dei messaggi. Le sue opere sono esposte in tutto il mondo, dalla Pinault Collection, alla Collezione Collettiva del British Museum e del Victoria & Albert Museum a Londra, al Guggenheim Museum.
Il primo video
Nel 2010, presenta il suo primo video dal titolo You Never Left che vede protagonisti gli attori Fanny Ardant e Tahar Rahim, ambientato in un luogo allegorico, metafora dell’Egitto perduto, seguito nel 2015, da Saved My Belly Dancer, con protagonisti gli attori Salma Hayek e Tahar Rahim.
Un viaggio tra realtà e fantasia
La stupefacente I Will Go to Paradise è l’incipit di un viaggio sospeso tra assenza, esilio e nostalgia, elementi rafforzati spesso dall’uso dell’autoritratto che fanno pensare alla pittura romantica tedesca e allo stupendo Viandante sul mare di nebbia di Caspar David Friedrich.
L’esposizione è curata da Matthieu Humery e Jean-Jacques Aillagon.
ONCE UPON A DREAM PALAZZO GRASSI VENEZIA
Nuove date di apertura 11 luglio 2020 – 20 marzo 2021