“Si tratta di un arrivederci al mondo dei tuffi, credo di poter dare qualcosa in un’altra veste…”. Tania Cagnotto spegne così le speranze dei tifosi che volevano vederla ancora protagonista nella sua sesta Olimpiade e alla ricerca di una nuova medaglia insieme all’amica e compagna di tuffi Francesca Dallapé, in quello che sarebbe stato “il sincro delle madri”.
Tania e la sua scelta
La campionessa italiana, considerata la nostra più grande tuffatrice di tutti i tempi, si era anche detta entusiasta della possibilità che la vedeva come Portabandiera a Tokyo 2020. Ma proprio quando il nuovo sogno olimpionico stava prendendo sempre più colore, una pandemia ha fatto da ombra e ha mandato in fumo tutti i progetti della bolzanina. Le Olimpiadi, ovviamente, sono state rinviate di un anno e il lungo lockdown, vissuto fino a qualche mese fa, ha dato modo di riflettere a riguardo anche a Tania: “ho scelto la famiglia e il destino ha voluto regalarci una nuova vita che è già dentro di me, felice per la decisione presa”.
Addio Tania
Questa volta il ritiro è definitivo e poco importa se non sarà presente sul trampolino anche a Tokyo, la nostra Tania chiude una carriera straordinaria, impreziosita dai tantissimi record raggiunti. In tutta la sua carriera è stata accompagnata e allenata dal padre Giorgio, anche lui tuffatore italiano e vincitore di quattro medaglie olimpiche, due argenti e due bronzi a Monaco 72, Montreal 76 e Mosca 1980. Le è stato vicino sia nelle vittorie sia, soprattutto, nelle sconfitte, quando rialzarsi dopo botte tremende non era proprio facile.
Specie per andare contro quella che sembrava una specie di maledizione: arrivare a un passo dalla storia, restare sempre ai piedi del podio olimpico. Come otto estati fa a Londra quando, prima nei 3 metri sincro insieme a Francesca Dallapé e qualche giorno più tardi nella gara individuale, vide sfumare la medaglia olimpica per pochissimo. Sembrava addirittura l’ultima occasione per salire sul podio olimpionico e fu la più grande delusione.
La storia di Tania
Quattro anni più tardi, dopo essere diventata la prima italiana nella storia del trampolino a conquistare il titolo iridato nel 2015 a Kazan, si presenta alle Olimpiadi di Rio, prendendosi tante rivincite e chiudendo la carriera come meglio meritava. Tania infatti sale sul podio ben due volte, con un argento nel trampolino da 3 metri sincronizzato con Francesca Dallapé e nella gara individuale, sempre nel trampolino da 3 metri, con un bellissimo bronzo dietro soltanto alle cinesi Shi Tingmao e He Zi.
La maternità
La prossima maternità fa abbandonare la vita agonistica alla campionessa bolzanina ma lontano dal trampolino noi non riusciamo proprio a vederla. Ma come dice Tania: “A mia figlia Maya un giorno servirà un’allenatrice…”.