E’ stato firmato a Palazzo Moroni a Padova l’addendum al Protocollo di intesa per “l’avvio degli approfondimenti progettuali atti alla valorizzazione del nodo ferroviario di Padova”. A firmarlo il Ministero dei trasporti e delle infrastrutture, Regione Veneto, Comune di Padova, Rete ferroviaria italiana e Fs Sistemi urbani. Presenti all’incontro la ministra Paola de Micheli, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, il sindaco di Padova Giordani, l’ad di Rfi Maurizio Gentile e l’ad di Fs Sistemi urbani Umberto Lebruto. Con loro l’ad del Gruppo Fsi Gianfranco Battisti e il Prefetto vicario di Padova. La mattina la ministra era stata a Verona per sbloccare la linea dell’Alta Velocità da Verona verso Padova.
Nodo ferroviario Padova, nuovi lavori
La prima importante novità è proprio la firma dell’addendum da parte della ministra a sottolineare l’importanza che il Governo attribuisce all’intesa. Il protocollo firmato da Regione, Comune e Rfi il 2 dicembre 2019. Con questa decisione si va a ridefinire in maniera complessiva il nodo ferroviario di Padova e le aree della città interessate dalle sue infrastrutture.
Già il 6 marzo 2020 Rfi ha messo a disposizione delle parti un primo rapporto di lavoro redatto dal Gruppo di lavoro insediatosi a dicembre. Individuati tutti gli ambiti del nodo Stazione di Padova e ipotizzato alcune prime ipotesi progettuali sui temi oggetto del Protocollo stesso. All’intero il completamento della linea ac/av da Grisignano a Padova e la sua penetrazione nella Stazione di Padova. A questo si aggiunge la valorizzazione e razionalizzazione delle linee tradizionali (passeggeri e merci), con particolare attenzione ai collegamenti al polo logistico Interporto Padova. Da solo, genera oggi un traffico che si avvicina agli 8.000 treni merci/anno.
Previsto il riassetto dell’edifico della stazione con una “stazione ponte” sopra i binari, aree urbane limitrofe e recupero dell’area ferroviaria non più utilizzata. Il documento inoltre evidenzia importanti progetti e investimenti previsti dal Comune di Padova con la realizzazione di due nuove linee tranviarie.
Previsti lavori a sud del ponte sul Bacchiglione
L’addendum firmato, oltre a confermare in pieno i contenuti del Protocollo firmato a dicembre, aggiunge alcuni importanti novità: definisce con precisione l’ambito del nodo ferroviario di Padova (a sud il ponte sul Bacchiglione, a ovest il cavalcavia di corso Australia, a nord il ponte sul Brenta del Sfmr, a est la futura stazione di San Lazzaro limitrofa all’area del Nuovo Ospedale) e individua le aree ferroviarie non più utilizzate disponibili alla riconversione ad usi urbani.
Stabilisce inoltre, vista la complessità degli interventi e degli ambiti interessati, la redazione da parte di Rfi di un Documento di fattibilità che contenga tutte le alternative progettuali individuate e il progetto di fattibilità tecnico economica del nodo di Padova. Fs Sistemi urbani da parte sua svilupperà un Masterplan delle aree di trasformazione. Il nuovo assetto infrastrutturale e il nuovo assetto urbanistico definito dal Masterplan seguiranno iter approvativi indipendenti tra loro.
L’addendum dedica anche un apposito capitolo alla manutenzione del cavalcavia Borgomagno, dove sarà il Comune di Padova a progettare e realizzare i lavori necessari. Questa messa in sicurezza è funzionale alle opere del futuro assetto della Stazione con l’arrivo dell’alta velocità e del nuovo piano binari.
Al via la progettazione del cavalcavia Borgomagno
Per la progettazione e i lavori relativi al cavalcavia Borgomagno è previsto un investimento di 1.800.000 euro e il Comune si impegna a completare la progettazione in 120 giorni. Il finanziamento delle attività previste dall’addendum è assicurato facendo ricorso alle somme stanziate nel 2013, contributo al Comune per la ricostruzione del Cavalcavia Borgomagno, della quale sono ancora disponibili 2,8 milioni. La somma è così suddivisa a 1.800.000 euro al Comune di Padova per progettazione e realizzazione dei lavori di messa in sicurezza del cavalcavia Borgomagno. Altri 1.012.678.73 euro a Rfi per la realizzazione del documento di fattibilità delle alteranative progettuali e del completamento del progetto di fattibilità tecnica ed economica.
La Regione Veneto si impegna a promuove la progettazione della fermata di Padova San Lazzaro, a servizio anche del Nuovo Polo Ospedaliero, e a supportare l’attuazione del Protocollo d’intesa .