Quanto più il blu è profondo, tanto più fortemente richiama l’uomo verso l’infinito, suscita in lui la nostalgia della purezza e infine del sovrasensibile. Wassily Kandinsky. Il colore è movimento, trasmette quello che siamo, emozioni, unione, libertà. È l’incipit di un viaggio affascinante nel cuore delle infinite sfumature della bellezza, grazie al talento di Eleonora Bottecchia, artista completa e blasonata da importanti riconoscimenti come l’International Prize Ambasciatore d’Arte, il prestigioso premio Jacopo da Ponte, il premio Pro Biennale Venezia.
Un percorso artistico che parte da Milano passando per Miami, Roma e Venezia
Originaria di Conegliano, dove nasce il 22 agosto del 1980, Eleonora sorprende tutti con un’opera che è un omaggio alla sua bella terra baciata dal sole: Le colline del prosecco Conegliano Valdobbiadene Patrimonio dell’Umanità. Poi decide di partecipare alla Biennale di Milano curata da Vittorio Sgarbi: Ancora non ci credo, ha raccontato, per me è un grande onore, mi sono iscritta l’ultimo giorno, quasi per gioco. Non avevo aspettative. È la prima volta che mi candido ad un evento artistico: dipingo da sempre, ma tutto questo per me è davvero una grande sorpresa.
Eleonora e il primo riconoscimento
E così arriva il prestigioso International Prize Ambasciatore d’Arte, un premio ideato da Salvo Nugnes e curato dallo stesso Sgarbi con la collaborazione di José Dalì, figlio del celebre Salvador Dalì, Antonietta Di Vizia giornalista RAI e Roberto Villa, fotografo di fama internazionale, amico di Pier Paolo Pasolini e Dario Fo. Un giusto riconoscimento al vero talento d’artista.
L’emozione di Eleonora
Racconta Eleonora: Anche questo è un traguardo assolutamente inaspettato, così come la mia partecipazione alla Biennale. I riconoscimenti sono meriti ma anche responsabilità, onorerò questo importantissimo premio con la massima dedizione. Mi impegnerò ad essere ambasciatore in primis della nostra terra attraverso l’arte. E nel suo messaggio traspare l’importanza di vivere italiano, anzi vivere Veneto.
Il giudizio
Le opere di Eleonora meravigliano lo spettatore grazie all’incanto del blu che domina la scena evocando terre lontane e sentimenti profondi, ci fanno pensare ai lapislazzuli usati per Il blu oltremare, estratti in antichità dalle miniere dell’Afghanistan, per secoli prerogativa dei mercanti veneziani. Alla Corte dei Medici se ne apprezzava la rarità e bellezza e spesso costava più dell’oro.
Per me l’arte è narrazione, racconta Eleonora, l’acqua mi rappresenta, l’energia del mare. Il blu è la vita e la speranza.
La Biennale
Un grande riconoscimento al suo lavoro è arrivato anche a Venezia con la Mostra Internazionale d’Arte Contemporanea curata da Salvo Nugnes e da Vittorio Sgarbi. Taglio del nastro il 23 luglio scorso a Palazzo Ivancich, splendido edificio a pochi passi da Piazza San Marco, overture di bellezza dopo i mesi faticosi del lockdown.
Eleonora si racconta
Confessa Eleonora: Dipingo al sole sull’erba e scalza, uso le mani al posto dei pennelli. Infatti, natura e materia sono i suoi elementi, come Pollock, il lavoro è fatto di gestualità. Vive il blu come un legame di sangue, crea le opere plasmandole come sculture lavorando anche i telai. Una creatività ben rappresentata nell’opera: L’Onda. Davanti l’onda del mare e dietro un telaio tagliato come la ruota stilizzata di una bici, omaggio al mitico Ottavio Bottecchia.
Onda, Fronde Marine, Il Respiro del Mare, accanto alle sue opere con le mani dipinte di blu, Eleonora sembra davvero una sirena o una tela di Chagall. Il colore diventa magia e anche sostanza, materia in movimento, vitale come le correnti, vivace come la spuma. Oltre la tela incorniciata.
La Preghiera Blu
La sensibilità d’artista giunge alla commozione quando Eleonora assiste allo struggente Urbi et Orbi di Papa Francesco in Piazza San Pietro durante il Covid. Nasce così Preghiera Blu. Dice: L‘ho concepita come simbolo di speranza. Mi ha ispirata la benedizione di Papa Francesco, un momento che ha scritto la storia del mondo. È stata così potente e piena di energia che mi sono messa subito a dipingere”.
Il futuro
Intanto, alla Biennale ha ottenuto anche una menzione speciale per le sue opere. E pensa a una mostra personale.