Imprenditore, una laurea in Scienze politiche, e specializzato all’università di Oxford. Un curriculum ricco di esperienze sia a livello professionale che formativo. Prima di intraprendere la carriera politica, Enrico Cappelletti ha lavorato per aziende private in Italia ed all’estero, poi ha fondato una sua azienda di consulenza professionale. Senatore con il Movimento Cinque Stelle, è stato membro della Commissione Giustizia. Ha depositato sette disegni di legge in diverse materie di riforma. In Parlamento ha portato avanti diverse battaglie. Una fra tutte quella per la difesa del territorio. L’onestà e il rispetto sono per lui valori fondamentali. Noi lo abbiamo intervistato.
Enrico Cappelletti, cosa l’ha spinta a candidarsi alla Presidenza della Regione?
“Fare politica, secondo me, è la forma più nobile per mettersi al servizio dei cittadini ed anche lo strumento più efficace per cambiare veramente le cose. In Veneto c’è molta gente che vorrebbe un cambiamento, sarebbe per me un onore rappresentare queste aspirazioni”.
Alla luce degli ultimi anni di governo regionale, si sente “l’uomo giusto” per questa sfida?
“Sono 20 anni che la Regione è governata sempre nello stesso modo e dalle stesse persone. Hanno cementificando tutto il cementificabile e consentito di inquinare tutto l’inquinabile. Adesso serve avere una visione, serve promuovere uno sviluppo che crei posti di lavoro ma che sia sostenibile da un punto di vista ambientale. Serve una sanità d’eccellenza ma che sia interamente pubblica. Servono investimenti in ricerca e sviluppo, innovazione, tecnologia, connettività, energie alternative, agricoltura biologica. Noi vogliamo portare il Veneto in un futuro all’altezza del suo passato, e siamo pronti a cogliere ogni sfida per raggiungere questo risultato”.
Enrico Cappelletti, quali critiche muovete all’amministrazione Zaia?
“Non vedo differenze con la DC dei decenni passati. Ma ecco le critiche in dettaglio: 1) Ha bruciato risorse colossali, basti pensare alla decisione di realizzare Pedemontana Veneta in project financing. In questo modo l’opera costerà 10 miliardi in più, gestione e manutenzione comprese. 2) Non sanno neppure il significato della parola trasparenza; 3) Hanno fatto perdere reddito ai cittadini del Veneto, in confronto alle altre regioni, come ad esempio l’Emilia Romagna; 4) Hanno portato al 18% nella nostra regione la percentuale della popolazione a rischio povertà ed esclusione sociale, peggior risultato di tutto il centro e nord Italia. 5) Hanno cementificato tutto il cementificabile, glissando record nazionale su record nazionale sul consumo di suolo; 6) Non hanno fatto nulla per contrastare l’inquinamento dell’aria e delle falde. 7) Hanno avviato un percorso inesorabile di privatizzazione dei servizi sanitari e di smantellamento dei presidi territoriali; 8) Non hanno mosso un dito di fronte al crollo delle due banche popolari, anzi, hanno difeso improvvidamente il management ed attaccato i controllori. Esattamente il contrario di quello che dovevano fare. Non mi sembrano critiche di poco conto o soltanto alimentate da una diversità politica”.
Qualcuno ha accusato Zaia di aver cavalcato l’onda del Covid per fare campagna elettorale
“Dubito che qualcuno possa affermare il contrario. Ogni occasione è stata buona per attaccare il Governo nazionale e osannare quello regionale, anche diffondendo dati errati, come quelli sul numero di mascherine ricevute dalla Protezione civile. Purtroppo questa mania di far campagna elettorale a tutti i costi, ha incrinato i rapporti con il Prof. Crisanti, vero pilastro del modello Veneto. Il boicottaggio dell’App Immuni, infine, la dice lunga sull’interesse di questa amministrazione a tutelare veramente la salute dei cittadini”.
Enrico Cappelletti, chi teme di più tra gli avversari?
“Mi sembrano facce diverse della stessa medaglia. Fingono di litigare, ma poi sui temi dirimenti si mettono d’accordo. Per questo motivo è nato il M5S. Non so se vinceremo queste elezioni, ma so di certo che saremo comunque in Consiglio regionale ancora una volta a ricoprire il ruolo di unica vera forza di opposizione a questa amministrazione”.
Se fosse eletto Presidente, quale sarebbe la sua prima azione?
“Sostenere le Piccole e medie imprese venete che grazie al superecobonus al 110% avranno moltissimo lavoro da qui alla fine del 2021. La Regione deve fare la sua parte sul fronte della liquidità e su quello delle garanzie, per consentire alle nostre PMI di sfruttare fino in fondo questa opportunità. Possiamo creare 50.000 nuovi posti di lavoro e muovere una cifra d’affari potenziale di 46 miliardi di euro, in grado di fungere da volano per l’intera economia regionale. Ed il vantaggio non sarebbe solo economico, perché alle minori emissioni connesse al risparmio energetico conseguirebbero una migliore tutela della salute ed una maggiore qualità della vita per tutti i cittadini”.