Lo prometto: è solo tutto rimandato al prossimo anno. Fino a quando esisteranno le Pro Loco le grandi o piccole feste, le sagre di paese non moriranno. Anzi, sono pronto a promettere che quelle del prossimo anno saranno una festa doppia. Certo ci rendiamo conto delle difficoltà e del peso che questo inevitabile rinvio comporta. Si è fermato per cause di forza maggiore un giro d’affari che supera di molto i 2 miliardi di euro all’anno. Sono saltate moltissime manifestazioni che ritengo vere e proprie tradizioni, pezzi della nostra storia e non soltanto del nostro turismo artistico e gastronomico. Penso alla Fiera del Rosario di San Donà, una delle più antiche del Nord Italia, che non si farà, ma sono già saltate in primavera Noale in Fiore e non ci sarà il Gioco dell’Oca a Mirano, per fare solo qualche esempio.
Le sagre e le Pro Loco
Non ci siamo arresi, abbiamo soltanto rallentato. Come si dice? Abbiamo preso la “distanza” sociale che ci consentirà di ripartire con più forza. L’Unesco ci ha ufficialmente riconosciuto l’accredito della salvaguardia del patrimonio culturale e materiale. In tutto il territorio nazionale possiamo contare su 600.000 volontari che sono la nostra vera forza e ci consentono di raggiungere il grande obiettivo delle Pro Loco: la salvaguardia dell’identità locale. Tutto questo fa di noi una realtà unica in Italia. Dico sempre con una battuta che le Pro Loco sono come i Carabinieri: non c’è quasi comune che non abbia la sua stazione dei Carabinieri e la sua Pro Loco.
I dati delle sagre
Bastano pochi dati per rendere l’idea: in Italia su 7904 comuni ben 6300 hanno la loro Pro Loco; e nel Veneto la percentuale è ancora più alta, siamo quasi al vertice nazionale, su 563 comuni ci sono 530 Pro Loco, la quasi totalità. Solo nel Padovano le 97 Pro Loco organizzano ogni anno 400 tra sagre tradizionali e manifestazioni culturali e questo offre un quadro abbastanza evidente di una realtà importante. Mi piace ripetere che dalla cultura della festa siamo passati alle festa della cultura. La festa locale si è trasformata in un momento significativo per la conoscenza del territorio. In provincia di Padova abbiamo messo assieme tutti i comuni con le loro ricchezze, enogastronomiche, culturali, folcloristiche. Ogni anno proponiamo un itinerario alla scoperta dei “gioielli padovani”, raccontiamole monumenti e percorsi, fiumi piccoli e grandi, tradizioni. Dico spesso che nessun capoluogo sarebbe tale se non ci fosse la provincia con la sua ricchezza.
Occhio alle regole
Ovviamente stiamo attenti alle regole e anche, però, alle esigenze del nostro piccolo esercito di volontari che si autofinanziano pagando una quota. Questo esercito di volontari in un anno fornisce 25 milioni di ore di lavoro gratis!”.
Sagre e prudenza
Sappiamo che le sagre sono la fonte principale del finanziamento in un momento in cui per motivi noti i fondi pubblici scarseggiano Per questo ci muoviamo con cautela, senza scoraggiare possibili manifestazioni svolte in tutta sicurezza. I fatti dei gli ultimi giorni preoccupano, ma potrebbero insegnare anche come muoversi sempre in sicurezza. Non parlo delle feste fatte a scopo di lucro e senza alcun obiettivo culturale, che prosciugano il territorio senza lasciare nulla in cambio. Capiamo che in certi momenti gli esercenti possono rifarsi almeno in parte delle pesanti perdite dell’anno. Non vogliamo accanirci su un tessuto imprenditoriali duramente colpito dall’emergenza, per questo non intendiamo porre alcun nuovo ostacolo. Ma la situazione è tale da spingere alla prudenza e su questo non abbiamo dubbi.
Il ricordo
Le nostre non sono sagre, sono il risultato di quanto hanno creato i nostri vecchi. La Cgia di Mestre ha lavorato con noi per due anni e ha messo in evidenza cosa fanno le Pro Loco, cosa significano anche in termini economici. Il primo dato è che i volontari in un anno forniscono 25 milioni di ore di lavoro gratis: 7 milioni solo per le sagre. Ma la passione per gli aspetti non solo folcloristici delle manifestazioni, è uno stimolo per andare avanti. Sicuramente non poche Pro Loco cesseranno, senza finanziamenti si muore. Ma la maggior parte non si fermerà, questo posso garantirlo.
Fernando Tomasello