Sono nato con la cometa di Halley nel 1835. E‘ in arrivo anche il prossimo anno, e mi aspetto di andarmene con lei. Mark Twain. Lo scrittore nacque proprio durante una delle apparizioni della celebre cometa il 30 novembre del 1835 e se ne andò, come aveva previsto, nel 1910 durante un nuovo passaggio della Halley.
La cometa Neowise
Nei cieli di questo poco luminoso 2020 la cometa Neowise rischiara le nostre notti ben visibile a nordovest sotto il Grande Carro, ha una chioma di polveri che riflette la luce del sole e una coda molto estesa. Ammirarla è un privilegio, tornerà tra circa 6000 anni. Deve il nome al telescopio che l’ha scoperta a marzo e viene da uno dei quartieri periferici del sistema solare la nube di Oort. Per essere una “cometa di periferia” è davvero uno spettacolo celeste inatteso e magnifico, quasi come il passaggio della Hale – Bopp nel 1997, definita la “grande cometa” visibile a occhio nudo per tanti mesi.
La cometa e i fenomeni
Mi sono occupata molto di fenomeni celesti grazie alla disponibilità di una grande astronomo noto a livello mondiale, il Prof. Giuliano Romano, già docente di Cosmologia e Storia dell’Astronomia a Padova, autore di testi scientifici importanti, scomparso il 10 giugno 2013. Esperto di Archeoastronomia, grande viaggiatore e divulgatore, autore di numerose pubblicazioni, era anche una miniera di aneddoti, con lui potevi parlare del raggio verde che aveva visto all’Isola di Pasqua, della cioccolata dei Maya. Aveva gustato sul posto il nettare degli Dei preparato secondo l’antica usanza locale, definendolo cattivissimo. Era negli studi della Rai con Piero Angela ai tempi dello sbarco sulla luna.
Il ricordo di Giuliano Romano
Insegnante al mitico Collegio Pio X di Treviso, grazie alle osservazioni celesti dal terrazzo della sua abitazione aveva scoperto una supernova extragalattica e oltre trecento stelle variabili. Quando veniva a trovarmi negli studi televisivi era sempre elegantissimo e con qualche pezzo di meteorite o di luna da mostrarmi. Uno degli ultimi nostri incontri stellari fu nel 2004, nel suo studio in centro storico a Treviso, per il passaggio di Venere davanti al Sole.
Venere
Non accadeva da 121 anni. Venere che si allinea tra la Terra e il Sole, (una cadenza quasi magica cento anni, poi otto, e successivamente ancora cento) mi spiegò il professore. Ricordo i suoi consigli per una buona osservazione: attenzione agli occhi, il sole può accecare definitivamente, dotiamoci di un vetro scuro da saldatura. Lui lo usava abitualmente. In effetti, durante la mitica eclissi del 1999, nelle tre ore successive all’evento, l’associazione oculisti italiani rilevò oltre 250 chiamate di persone che avevano accusato problemi alla retina per aver guardato il sole senza precauzioni.
Cometa ed eclissi
11 agosto 1999, chi non ricorda l’ultima eclissi di sole del millennio! Ne parlammo in diretta tv con il Professore e il gruppo Astrofili di Padova. La prima eclissi mediatica della storia. L’ombra lunare che lambisce prima il Nord Atlantico, poi le coste dell’Inghilterra, la costa francese della Normandia, Belgio, Lussemburgo, Germania. A Monaco oltre 2 minuti di totalità. Rammento che il gruppo Astrofili padovano aveva organizzato un viaggio in Germania dato che in Italia la magnitudine era solo tra il 90 e 95 per cento. Decine di milioni di persone in Europa e in Asia osservarono il fenomeno. Ancora non c’erano le fake news on line. Avrete notato in questi giorni la notizia di un’eclissi lunare rosso sangue a fine luglio, niente di più falso. Un’agenzia di stampa l’aveva diffusa, ma l’evento risaliva a due anni fa.
La rarità
Vedere un’eclissi totale di sole è un fatto abbastanza raro, l’ultima visibile in Italia nel XX° secolo è stata quella del 15 febbraio 1961. Per trovare un’altra eclissi totale di Sole della stessa portata occorre andare indietro nel tempo fino al 1239. In Italia dovremo attendere parecchio anche per la prossima: 3 settembre 2081. Molto più frequenti invece sono le eclissi parziali. Confesso che il Professor Romano è stato uno dei miei ospiti preferiti, era sempre disponibile e sapeva raccontare in modo semplice i fenomeni astronomici più complessi.
Piccolo aneddoto personale
La diretta televisiva era il momento più rilassante del mio lavoro, passato in gran parte a cercare ospiti importanti, almeno tre al giorno. L’audience alta era imperativa. Gli argomenti dovevano essere di grande interesse e spesso venivo criticata per le scelte troppo culturali che facevo. Ma io sono sempre stata disobbediente. Un giorno durante la lettura quotidiana del gradimento mi sento sotto accusa con queste motivazioni: basta ospiti culturali, la gente vuole parlare dei problemi di tutti i giorni! Ecco per esempio mercoledì c’è stato un picco altissimo, vediamo chi avevi invitato: il professor Giuliano Romano. È così che l’astrofisica extragalattica vinse alla grande sui problemi quotidiani. Grazie Professore ci manchi sempre moltissimo.
grazie Elisabetta , un ricordo molto sentito. Alessandro