La buona notizia è che gli incentivi auto sono stati “allargati” alle Euro 6. La cattiva è che i fondi sono in riserva. Il Decreto Rilancio che ha tagliato il traguardo del via libera definitivo al Senato, non basterà certo da solo a rimettere in moto un settore colpito come tanti altri dal cataclisma della pandemia. Ma la speranza si affaccia all’orizzonte.
Incentivi “amplificati”
I tecnici del governo stanno pensando ad una ulteriore iniezione “monstre” di denaro per convincere gli automobilisti a riportare la propria vettura dal concessionario e a sceglierne una nuova. Si tratta di un maxi-incentivo d’altri tempi, pari a un miliardo di euro. Una decisione che, se passasse e superasse i veti incrociati della politica, darebbe speranza al comparto rimettendo ordine al parco auto italiano, che resta uno dei più inquinanti in Europa.
Ma di cosa si sta parlando in concreto? A che servono gli incentivi?
Di un supporto fondamentale per accendere il motore degli acquisti e non solo per aiutare le case automobilistiche o per svecchiare la pletorica flotta italiana di 40 milioni di macchine. C’è un terzo motivo che potrebbe spingere le vendite, ed è legato proprio al Covid-19: la sicurezza. I mezzi pubblici, finché la paura dei contagi resterà alta, rischiano di rimanere semivuoti per mesi o (al peggio) anni.
Le paure
Tra smart working spinto e stagione fredda che da ottobre in poi faranno la loro nuova e temuta apparizione, in molti stanno riorganizzando i propri piani pensando di andare al lavoro, scuola o svago – se possibile – in auto, o magari con le due ruote fin quando il clima lo permetterà. Restando protetti durante il viaggio – a rischio zero – nell’abitacolo. Ecco perché che il magico mix tra voglia di ripartire, incentivi succulenti e paura del contagio, potrebbe riaccendere la fiammella delle vendite crollate a livelli vicini allo zero nel momento peggiore della pandemia durante la scorsa primavera.
Tutto fatto con gli incentivi? No….
Ora però per poter passare dai circa 220 milioni di euro messi in campo fino ad ora (e quasi tutti evaporati), al miliardo (qualcuno parla di 900 milioni) ce ne passa. Il decreto dei primi giorni di agosto che servirà a dare nuovo impulso alle famiglie italiane e alle imprese potrebbe essere il luogo idoneo per inserire i nuovi e muscolosi incentivi. Il piatto è ricco (20 miliardi in totale) così come gli appetiti dei settori produttivi del Paese e ampie fette di italiani in difficoltà. Senza contare che il nuovo decreto provocherà l’ennesimo scostamento per i conti pubblici italiani. Ma Conte ci ha abituati a colpi di scena improvvisi. Chissà se alle voci di queste ultime ore seguiranno i fatti.